Nasce PeWEC 2.0, una versione aggiornata del dispositivo galleggiante in grado di trasformare l’energia ondosa in energia elettrica. Questa tecnologia, ideata dal Politecnico di Torino in collaborazione con Enea, è pensata per soddisfare il fabbisogno energetico di tante isole minori nel mediteranneo non autosufficienti. Infatti, diversi sistemi posizionati in mare aperto possono fornire l’energia richiesta da oltre 50 isole italiane sfruttando il moto ondoso. Ecco cosa ne pensano gli esperti di prontobolletta.it
Come funzionano i PEWEC?
Pewec, acronimo di Pendulum Wave Energy Converter, è un sistema galleggiante in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo data dal moto ondoso del mare. Presentata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologia, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) nel 2015, questa alternativa low cost sarebbe particolarmente utile per garantire la fornitura di energia elettrica alle piccole isole italiane che, attualmente, dipendono da combustibili inquinanti. Infatti, una decina di PeWEC sono in grado di produrre energia per un paese di circa 3.000 abitanti in maniera del tutto ecologica e senza arrecare danni alla flora e fauna marina.
Il PeWEC 2.0 è il risultato di una nuova collaborazione tra Enea e il Politecnico di Torino, e rappresenta un aggiornamento con diverse migliorie e innovazione rispetto al precedente. Un prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale dell’Università Federico II di Napoli per studiare la disposizione degli ormeggi e validare la resistenza del dispositivo in situazioni estreme.
Attualmente, si lavora alla realizzazione del PEWEC in scala 1:1 da oltre le 1000 tonnellate di peso, lungo 15 metri e caratterizzato da una larghezza e altezza di 23 e 7,5 metri rispettivamente.
I principali vantaggi della tecnologia
Prima di tutto, l’utilizzo di sistemi PeWEC permetterebbe di produrre energia a bassi costi concedendo all’utente finale la possibilità di risparmiare sulla bolletta. Si pensi, ad esempio, ai recenti rincari dei prezzi dell’energia elettrica dovuti alle spese di approvvigionamento di combustibili come il petrolio.
Inoltre, i PeWEC limiterebbero i fenomeni di erosione delle coste, riducendo la potenza di impatto delle onde sulle coste.
Infine, questa tecnologia presenta anche dei vantaggi rispetto ad alternative come l’eolico e i pannelli fotovoltaici, non solo a livello visivo, ma anche dalla possibilità di sfruttare una maggiore energia provocata dalle onde nei mesi invernali, periodo in cui i consumi energetici sono massimi.
I benefici di PeWEC per l’Italia e l’Unione Europea
Lo sfruttamento dell’energia marina in Italia rappresenta sia una grande opportunità di crescita economica che una valida alternativa green per contrastare l’inquinamento provocato dalle emissioni di CO2. Infatti, in Italia la produzione energetica è ancora strettamente legata a combustibili fossili.
Il convertitore PeWEC sarebbe in grado di favorire gli obiettivi comunitari circa l’energia marina: l’Unione Europea vuole raggiungere l’obiettivo di soddisfare il 10% del fabbisogno energetico europeo tramite energia ricavata da mare entro il 2050, favorendo la nascita di oltre 400 mila posti di lavoro, evitando 234 milioni di tonnellate di CO2 e con 94 milioni di famiglie l’anno che potrebbero risparmiare sottoscrivendo nuove offerte green.
L’Italia, con oltre 8.000 km di costa, è caratterizzata da un enorme potenziale se si pensa al quantitativo di energia producibile sfruttando il moto ondoso: in particolare, le coste occidentali della Sardegna e della Sicilia, registrano un flusso annuo medio di circa 13 kW/metro e 10 kW/metro. Soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 50 isole italiane attraverso i sistemi PeWEC, rappresenterebbe un grande salto verso un futuro green incentrato sulle energie rinnovabili.