La comunicazione, ieri e oggi, vecchi e nuovi media, il diritto dell’informazione e il diritto alla privacy. Questi e tanti altri i temi analizzati e discussi nel corso della nona edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, svoltosi a Bari a fine maggio.
Una serie di incontri e seminari formativi in cui si sono alternati autorevoli relatori, esponenti dell’informazione e della comunicazione, del marketing e della giurisprudenza.
Comunicare oggi è più semplice o più complesso rispetto al passato? L’avvento dei social network è un supporto o un ostacolo alla (corretta) informazione? Il confine tra notizia vera e fake news è purtroppo sempre più sottile, come arginare questo fenomeno dilagante? La tv oggi ha una mission diversa rispetto al passato? Tanti interrogativi che hanno coinvolto, giorno per giorno, la platea, composta in particolare da giornalisti, avvocati e docenti universitari.
Durante la kermesse barese, grande interesse ha suscitato il seminario di apertura, Diritti dell’informazione e della comunicazione editoriale, che ha visto protagonisti, tra gli altri, Paolo Di Giannantonio (RaiTg1) e Antonella Palmieri (Rai3).
Vivace e coinvolgente la tavola rotonda con la platea in merito al cambiamento in atto nel mondo dell’informazione e della comunicazione, anche e soprattutto per l’irrompere dei social network, ormai protagonisti della vita quotidiana di tutti, indiscriminatamente.
Sui social network ormai arrivano notizie in tempo reale di fatti che accadono lontanissimi da noi, notizie e immagini sconvolgenti oppure curiose e bizzarre, sino alle cosiddette fake news.
Molto interessante anche il seminario dal titolo Processi giudiziari e show televisivi, responsabilità del giornalista, che ha visto la partecipazione in veste di relatori, tra gli altri, dell’ Avv. Gaetano Castellaneta e dell’Avv. Michele Mongelli.
Relatori e platea si sono interrogati sul modo in cui la tv e una certa parte della carta stampata dedichi sempre maggior spazio ai grossi casi giudiziari, spesso con le indagini ancora in corso. Il processo giudiziario diventa allora processo mediatico, in cui il telespettatore si erge a giudice o avvocato e prende una posizione netta a favore di una o dell’altra parte.
Processi ‘mediatici’ trattati con toni e linguaggio tali – anche con l’ausilio di una selezione accurata di foto, immagini e supporto sonoro – da coinvolgere una platea tv sempre più ampia, nelle diverse fasce orarie, dal primo mattino sino a tarda sera, passando dall’intrattenimento pomeridiano. Programmi che, come evidenziato nell’incontro intitolato ‘Reinventare la televisione’, hanno la caratteristica di puntare molto sull’aspetto emozionale della notizia.
Si cerca di instaurare un rapporto empatico con il telespettatore, che diventa parte attiva del programma, esprimendo anche in diretta le sue impressioni e le sue opinioni, in attesa di un colpo di scena e di una svolta inattesa.
Un dibattito interessante, animato, tra gli altri, da Mirco Cùcina (Giornalista e autore tv), Leo Zani (Autore e produttore tv), Carmine Santoro (Filosofo della comunicazione), Ferdinando Imposimato (Magistrato).
Alla luce dei tanti cambiamenti in corso, ormai da anni, nell’ambito della comunicazione, ci si interroga anche sul rapporto (difficile) tra vecchi e nuovi media, che fanno parte, in un modo o nell’altro, della vita di ognuno, a prescindere dal grado di istruzione o dall’età di ciascun utente.
Bambini, adolescenti, adulti, professionisti, tutti alle prese con i nuovi media che, da un lato, possono rappresentare uno strumento utile per normali attività quotidiane, grazie ad una miriade di app e alla facilità di reperire informazioni su qualsiasi argomento, ma dall’altro rappresentano anche, inevitabilmente, dei rischi. In particolare, si è evinto come servirebbe un’azione mirata di educazione ai nuovi media, sia rivolta agli adulti che ai più piccoli, affinché non si incorra in alcuni pericoli nascosti nella ‘rete’.
Durante la kermesse barese, si è evinto chiaramente come l’avvento così prorompente e rapido di questi nuovi mezzi di comunicazione nella vita quotidiana, nei rapporti sociali e interpersonali, nel lavoro e nel marketing sia una questione assai complessa e delicata, che andrà valutata e monitorata attentamente e costantemente da esperti del settore.