L’uomo non impara nulla dalla storia perché, proprio dalla storia della Grande Guerra avrebbe dovuto capire che ogni conflitto bellico non è altro che una terribile bestia divoratrice di tutti i buoni sentimenti e che non porta assolutamente da nessuna parte. Infatti, dal 4 novembre 1918 ad oggi si sono susseguiti eventi che hanno procurato gravissimi disastri all’intera umanità! Oggi, 4 novembre 2018, ricordiamo una Vittoria, non celebriamo una guerra, onoriamo tutti i soldati caduti per le rispettive Patrie. La Grande Guerra fu una vicenda di distruzione di dolore e di morte i cui effetti di lunghissima onda hanno improntato di sé l’intero secolo XX e continuano ad incidere su questo stralcio di terzo millennio che si porta dietro tutte le derive delle precedenti maree, delle quali la Grande Guerra è stata una delle più devastanti.
E’ utile parlarne soprattutto ai giovani perché non si può lasciare che un evento determinante per un Paese, come per la vita e per la morte di alcune generazioni di italiani, venga inghiottito in una delle tante lacune degli attuali programmi ministeriali. E’ un doveroso appello alla memoria dei discendenti di quei soldati che offrirono la vita ad un ideale sempre meno conosciuto e riconosciuto come tale dalle dissacranti analisi di revisionismi di ogni genere. L’immane tragedia della Grande Guerra deve valere anche quale esempio ai giovani affinché non si lascino suggestionare dal mondo di oggi, occupato in guerre e guerriglie, a distruggere il proprio futuro, ma imparino a comprendere l’immenso valore della pace, dell’armonia fra tutti gli uomini in nome della quale vennero privati della vita i giovani che, cent’anni fa, non avevano ancora 20 anni, i gloriosi Ragazzi del ’99, ai quali ogni italiano dovrebbe edificare un altare nel proprio cuore. Il 4 novembre 2018 deve essere un inno a tutto ciò, ai valori nel nome dei quali vennero troncate tante vite offerte generosamente alla Patria, valore supremo oggi pesantemente discusso, ignorato, disconosciuto.