Domani, 10 dicembre, sindacati e patronati celebreranno la VI Giornata di Solidarietà con i pensionati italiani all’estero. Per l’occasione, i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil e i Patronati Inca, Inas, Ital domani mattina saranno ricevuti dal Comitato per gli Italiani nel Mondo della Camera dei Deputati, presieduto dal deputato Pd Fabio Porta, per una audizione sui problemi della nostra emigrazione, con particolare attenzione all’area più anziana e in difficoltà.
Spi, Fnp, Uilp, Inca, Inas e Ital – che da anni dedicano la giornata del 10 dicembre agli anziani emigrati– continuano a evidenziare “le difficoltà dei nostri emigrati all’estero e a impegnarsi per proporre soluzioni e migliorare la condizione dei nostri emigrati”.
Alla vigilia della Giornata, dunque, Spi, Fnp, Uilp, Inca, Inas e Ital “denunciano il ritardo con il quale il nostro Paese affronta i problemi della sua emigrazione, vecchia e nuova, aggravati dal progressivo ridimensionamento delle nostre strutture consolari. E chiedono a Governo e Parlamento di trovare finalmente soluzione a questi problemi più volte posti e mai risolti efficacemente”.
Sei, in particolare, le richieste di sindacati e patronati: un Assegno di solidarietà per i nostri emigrati più poveri e disagiati; la possibilità di ricevere l’Assegno sociale anche per chi è emigrato da bambino, torna nel nostro Paese e non ha dieci anni di permanenza continuativa in Italia; l’eliminazione delle difficoltà nel pagamento delle pensioni all’estero e il loro versamento in euro senza che siano falcidiate dai tassi di cambio; la sanatoria degli indebiti maturati senza dolo; il non pagamento dell’Imu sulla casa in Italia, se non affittata; il rinnovo di Accordi bilaterali diventati ormai inattuali e anacronistici.
“La soluzione di questi problemi – annotano sindacati e patronati – è alla portata del nostro Paese, è parte integrante della ripresa di un percorso di crescita in grado di superare questa crisi, riportando al centro della discussione le condizioni delle persone e di tutti colo
ro che vivono del loro lavoro, di quello che prestano e di quello che hanno prestato, come i pensionati. L’assunzione da parte del Parlamento e del Governo di questi problemi, con l’avvio della loro soluzione, sarebbe un segnale forte e importante per quell’altra Italia all’estero che in questi anni si è vista abbandonata dalla politica e impoverita dal taglio di risorse ad essa dedicate per i servizi e l’assistenza, lasciando spesso i soli Patronati a far fronte a situazioni di emergenza”. (aise)