In una rivista d’arte trovai tempo fa l’immagine del nostro musicista: era un dipinto di Vincenzo La Bella (1872-1954) in mostra nella Quadreria del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella”, quello dove Niccolò studiò per perfezionare la sua arte. La didascalia diceva “Nicola van Westerhout (1862-1898)” e un asterisco indicava il testo dei riferimenti biografici: Corrado Ambiveri, “Operisti minori dell’Ottocento italiano” Ed. Gramese, 1998
Pensai subito ad un errore, visto che Niccolò nacque a Mola il 17 dicembre 1857, e cercai la pubblicazione riferita. Effettivamente, a pagina 157 del testo la biografia così iniziava:
“Nicolò van Westerhout (Mola di Bari 1862- Napoli 1898) Il suo primo maestro fu suo padre Onofrio, olandese di nascita, che gli insegnò pianoforte e solfeggio. Nel 1876 Nicolò si trasferì a Napoli per completarvi gli studi al conservatorio di S. Pietro a Majella…”. Curioso che anche il riferimento del padre (“Onofrio, olandese di nascita”) era completamente sbagliato. Infatti, Onofrio Agostino Napoleone nacque a Mola il 23 agosto 1810, sposò Teresa Amalia Fortunata Montini ed abitò nella strada Morgese.
Con altra piccola ricerca mi accorsi subito che non si trattava di un errore casuale. Così Francesco Sanvitale, nell’opera “La romanza italiana da salotto”- EDT 2002, riferisce a pagina 177: “Niccolò Van Westerhout (1862-1898) di famiglia oriunda olandese nacque a Mola di Bari e, nella sua breve vita (-morì a Napoli a soli 36 anni-)…”. Anche W. L. Hubbard – a pagina 425 dell’opera “The American History and Encyclopedia ol Music: Musical Biographies Part Two” Kessinger Publishing Co, 2005 – attribuisce come anno di nascita il 1862.
Lo stesso errore esiste in molti dei siti esteri presenti su Internet; ad esempio: biografiasyvidas.com, recmusic.org, infobiografias.com, vidabiografia.com.
Al fine di capire meglio l’origine di tale errore, sono andato a rivedere, innanzitutto, quanto riporta Nicola Uva nel suo libro e mi sono accorto che, se la data di nascita è esatta, a pagina 216 viene narrata un’inesattezza incomprensibile: “Il nonno di Nicolino – così era inteso da piccolo – oriundo olandese, era venuto in Puglia al seguito di Gioacchino Murat”.
In proposito, ritengo opportuno riportare quanto già scrissi in altro articolo (“Città Nostra” n. 51- febbraio 2007): “Enrico Van Westerhout, nato ad Anversa nel 1663, si era trasferito a Bari e sposò il 18 novembre 1688 Brigida Lo Sacco – di anni 25 – dalla quale ebbe due figlie: Anna Caterina Pasqua e Angela Antonia. La coppia, dopo cinque anni, si spostò a Monopoli dove – dai registri parrocchiali – risultano nati altri due figli: Maria Grazia e Giuseppe Nicola. Enrico era molto probabilmente un “argentiere” e realizzò lavori in argento per la Basilica della Madonna della Madia; morì il 30 luglio 1718 all’età di 55 anni. Forse Enrico ebbe altri figli non risultanti dai registri che si sono salvati dalla corrosione dei tarli. Dai superstiti documenti risulta infatti che Gasparro (“sartore”), figlio di Enrico, sposò, il 5 novembre 1730, Porzia Caleprico ed ebbe sei figli, tra cui Settimio Onofrio. Quest’ultimo era un musicista e frequentò la scuola di Francesco Paolo Insanguine, Maestro di Cappella della Cattedrale di Monopoli. Onofrio (così era chiamato comunemente) successe nell’incarico del suo maestro e sposò Antonia De Bellis, dalla quale ebbe sette figli; morì il 1° novembre 1826 all’età di 86 anni. Il suo terzogenito, Nicola, era maestro di musica, sposò Rosa Schiavone e si trasferì a Mola per lavoro, dove ebbe tre figli; tornò per qualche tempo a Monopoli dove nacquero altri tre figli e rientrò nuovamente a Mola dove la famiglia si accrebbe di altri quattro bambini. La coppia, nel 1856, ritornò a Monopoli per la malattia di Rosa che morì, subito dopo, all’età di 68 anni, l’11 gennaio di quell’anno; Nicola morì l’8 ottobre 1865 all’età di 80 anni.
Il primogenito, Onofrio (Agostino Napoleone), era nato a Mola il 23 agosto 1810 e svolgeva l’attività di Maestro di Musica. Si sposò con Teresa (Amalia Fortunata) Montini il 7 agosto 1849 ed abitò nella città vecchia, nella Strada Morgese, dove nacquero: Rosa (27/10/1850), Vincenzo (10/10/1853), Angela (20/4/1855), Niccolò (17/12/1857), Antonia (20/9/1860) e Giuseppe (29/12/1862)”.
Insomma, la famiglia van Westerhout si era trasferita in Puglia, stabilmente, sin dal Seicento, prima a Bari, poi a Monopoli e quindi a Mola, dove nacque il nostro musicista. Uva aveva attinto l’errata notizia dal “Corriere di Trieste” del 29 agosto 1948: “…Le origini olandesi, dopo che l’avo paterno venuto in Italia al seguito di Gioacchino Murat si stabilì in Puglia…”.
L’articolo, riportato per intero nel libro di Angelo Massimeo da pagina 495 e contenente altra inesattezza (“…A solo trentasei anni fu abbattuto da un morbo fulmineo…”), fu scritto da Guido Pannain, noto musicologo che dette alle stampe, qualche anno dopo, l’opera “Ottocento Musicale Italiano”, Ed. Curci, 1952.
Nello stesso libro di Angelo Massimeo è riportato anche il lungo articolo apparso sulla rivista “Fortunio” del 31 agosto 1898, cioè poco dopo la morte del nostro musicista, ed a pagina 373 sono presenti gli stessi errori riguardanti la nascita del nostro concittadino: “…morto a 36 anni…Niccolò van Westerhout nacque a Mola di Bari da Onofrio e da Teresa Montini, il 16 dicembre 1862…”.
Ho finalmente capito l’origine dell’errore, dopo aver letto il prezioso libriccino del grande Alfredo Giovine “Musicisti e cantanti di Terra di Bari” – Biblioteca dell’Archivio delle Tradizioni Baresi, 1998. Dalla pagina 35 in poi è riportato un capitolo intitolato “Nicola van Westerhout e i suoi antenati” nel quale sono indicate le inesattezze riguardanti la famiglia di origine olandese ed il testo della lettera che Niccolò scrisse ad Arturo Colautti, il librettista delle sue opere. Una lettera pubblicata ne “La Vita” di Roma n. 270 del 28 settembre 1909: “…Voi mi chiedete qualche dato biografico, e chi meglio di voi sa di me e della mia bersagliata carriera? Vi confesso che la vostra domanda mi ha alquanto meravigliato. Non conoscete forse solo la mia età ed eccovi accontentato. Nacqui a Mola di Bari nel dicembre del 1862, come vedete la mia vecchiaia mi è alle spalle…”.
Ebbene, fu proprio Niccolò a trarre in inganno gli studiosi. Su alcuni elementi non è sufficiente far riferimento ai protagonisti, ma occorre risalire ai documenti ufficiali ed in questo caso all’atto di nascita:
“L’anno mille ottocento cinquantasette il dì diciannove del mese di dicembre alle ore otto e tre quarti antimeridiane avanti di noi Rocco Pesce sindaco e uffiziale dello stato civile di Mola, Provincia di Terra di Bari, è comparso D. Onofrio Van Westerhout di D. Nicola di anni quarantaquattro di professione maestro di musica domiciliato in Mola, il quale ci ha presentato un maschio che abbiamo ocularmente riconosciuto ed à dichiarato che lo stesso è nato da D. Teresa Montini di D. Giuseppe sua legittima moglie di anni trentotto, domiciliati in Mola di Bari e da lui dichiarante di anni come sopra, di professione come sopra, domiciliato come sopra, nel giorno diciassette del mese di dicembre anno corrente alle ore undici pomeridiane nella casa dei suddetti coniugi strada Morgese. Lo stesso inoltre ha dichiarato di dare al neonato il nome di Nicola.
La presentazione e dichiarazione anzidetta si è fatta alla presenza di D. Raffaele De Santis di anni ventisei di professione proprietario regnicolo domiciliato in Mola e di D. Giuseppe Fanizza di anni quarantanove di professione scrivente regnicolo domiciliato in Mola, testimoni intervenuti al presente atto e da esso Signor. D. Onofrio Van Westerhout prodotti.
Il presente atto è stato letto al dichiarante ed a’ testimoni, ed indi si è firmato da noi, dal dichiarante e dai testimoni Onofrio Van Westerhout, Raffaele De Santis, Giuseppe Fanizza, R. Pesce.
Il parroco di S. Nicola ci à restituito nel dì ventiquattro di dicembre anno corrente, il notamento che gli abbiamo rimesso nel dì diciannove, anno suddetto in piè del quale à indicato che il Sacramento del battesimo è stato amministrato a Nicola Van Westerhout nel giorno ventidue detto del quale si è accusato la ricezione. L’ufficiale di stato civile R. Pesce”.