La perfezione non è umana ma l’uomo ci si può, se vuole può avvicinare.
Il direttore artistico Alberto Barbera su Twitter ringrazia e si dice commosso, e ne ha ben donde. Grandi nomi a questa 73esima mostra del Cinema a Venezia, da Nathalie Portman a Denzel Washington, Amy Adamst e Liev Schreiber, Mel Gibson , Monica Bellucci, una grandissima parata di stelle ma solo per citarne alcune. Anche la scelta dei film è stata più commerciale e meno concettuale degli altri anni, senza ovviamente tralasciare opere prime e film che forse non vedranno mai le sale cinematografiche perché in cerca di distributori che puntano sui sicuri blockbuster.
Alcuni film interessanti li ho visti, ad esempio The Red Iron Door, del regista Maurizio Mistretta, una angosciante “camminata” verso la morte di un italiano accusato di omicidio in Thailandia dove esiste e viene eseguita la pena di morte; l’evento si è svolto nello spazio Fondazione Ente dello Spettacolo .
Qui si è svolta anche la presentazione del Festival del Cinema di Spello, un festival nel festival, presenti la direttrice Donatella Cocchini, l’assessore alla regione Umbria Fabio Paparelli, il direttore dell’Ente dottor Antonio Urrata e il direttore della Cineteca nazionale di cinematografia Dottor Gabriele Antinolfi, presentate le modalità e finalità del festival di spello 2017 e la conclusione in “dolcezza” con il maestro cioccolatiere della Perugina signor Alberto Farinelli.
Maudite Poutine invece è un film canadese del regista Karl Lemieux, l’inizio del film è estremamente violento e alcuni spettatori sono usciti dopo pochi minuti, poi la trama si evolve e la scena finale è un inno alla speranza. Il plot è semplice: una banda Heavy Metal ruba cannabis ad una pericolosa gang, se non ridanno i soldi saranno uccisi, dopo varie peripezie e scene crudeli ma non esplicite, in qualche modo prevale una rara pietà!
Venezia è un turbinio di eventi e star, impossibile essere dovunque, forse è troppa “ roba”, ma non dimentichiamo che i festival sono anche un business; due presenze importanti per due ragioni diverse: John Landis grandissimo regista americano presente a Venezia per il suo celeberrimo film restaurato: “Un lupo mannaro americano a Londra”. Altra magica presenza è stata quella di Jean Paul Belmondo, in sala stampa sempre allegro e propositivo, ha risposto a domande anche scomode come quella sulla vecchiaia. A me è sembrato giusto chiedergli cos’è per lui oggi la felicità, mi ha risposto che la felicità sarebbe non poter più vedere guerre nel mondo. Nonostante l’ictus che lo ha colpito ha stupito la sua carica vitale e quel sorriso beffardo che ne ha caratterizzato la persona ed il personaggio.
Aspettando il Leone d’Oro dichiariamo il nostro amore per il cinema.