Uno spettacolo emozionante il teatro romano di Volterra riaperto al pubblico per la messa in scena degli spettacoli del XII Festival internazionale del teatro romano, fondatore e direttore artistico Simone Domenico Migliorini, nella serata del 5 luglio 2014.
L’illuminazione suggestiva della cavea sui toni accesi del rosso, ad opera di Jacopo Pantani, in cui era stata allestita la platea, nell’antica orchestra, e il palcoscenico, dove Vitruvio lo aveva progettato, in accordo con le attuali celebrazioni del Rosso Fiorentino, rendeva l’atmosfera ancora più affascinante e grandiosa.
Un lavoro teatrale complesso e sfaccettato, surreale, di non facile né ridanciana natura, ma ispirato alla storia, ai classici, con numerosi citazioni e riferimenti. In scena l’imperatore Ottaviano Augusto, di cui quest’anno ricorrono i 2000 anni dalla morte, fronteggiato dalla maschera di eterna saggezza popolare di Pulcinella e da improbabili, quanto verosimili figure della corte della villa imperiale di Pausillypon.
Un altalenare tra il “sommo” e il “popolano”, il “supremo” e il “comune”, l’”aulico” e lo “spontaneo”, in una originale contrapposizione, volta alla ricerca ed alla scoperta della “libertà” e dell’identità personale di ogni singolo individuo.
Una serata indimenticabile questa, a Volterra, nel ritrovato teatro: anche l’imperatore Augusto avrebbe presenziato volentieri…e certamente avrebbe trovato ad attenderlo l’eterno, immortale Pulcinella.