L'Idea Magazine

Manet e la Parigi moderna, in mostra a Milano

Berthe Morisot con un mazzo di violette
Berthe Morisot con un mazzo di violette

La mostra Manet e la Parigi moderna, inaugurata a Palazzo Reale di Milano lo scorso marzo e visitabile sino al 2 luglio 2017, intende raccontare il percorso artistico del grande maestro, Edouard Manet, che scopre la meravigliosa modernità in una Parigi in piena trasformazione: si afferma come pittore della vita moderna e affronta temi nuovi che osserva per la strada, al Teatro dell’Opera, nei caffè concerto.

Le opere esposte a Palazzo Reale provengono dal Musée d’Orsay di Parigi: tra queste, capolavori di Manet e di grandi maestri coevi, come Cézanne, Degas, Monet, Gaugin, Renoir, Signac, Tissot.

La mostra, che permette di respirare l’atmosfera della Parigi di fine ‘800, prevede dieci sezioni tematiche: Manet e la sua cerchia; Parigi città moderna; Sulle rive; Natura inanimata; L’heure espagnole; Il volto nascosto di Parigi; L’Opéra; Parigi in festa; L’universo femminile. In bianco; E nero. La passante e il suo mistero.

Il balcone, dipinto, Edouard Manet (1832-1883) pittore , MusÈe d’Orsay, Parigi, Francia

La prima sezione vede ritratti di Zola, Mallarmé e Morisot, realizzati da Manet tra il 1868 e il 1876, accanto a quelli di altri pittori come Degas e Boldini.

Nella sezione Sulle rive si possono ammirare cinque vedute marine, realizzate da Manet, tra cui spiccano Chiaro di luna sul porto di Boulogne (1869) e La fuga di Rochefort (1881). A queste tele si affiancano i capolavori Pastorale (1870) di Cézanne e Argenteuil (1872) di Monet.

La sezione L’heure espagnole è dedicata al primo decennio della sua attività creativa, quando l’arte spagnola, insieme ai Tiziano e ai Rubens, esercita su Manet una notevole influenza, tanto da recarsi personalmente in Spagna nel 1865 e studiare la pittura di Velásquez, che egli considera ‘il pittore dei pittori’.

La lettura
La cameriera della birreria

La Parigi dei caffè e delle strade, invece, è protagonista de Il volto nascosto di Parigi: ne La cameriera della birreria (1878-1879), Manet ritrae in modo sensuale una lavorante in una brasserie. Di contro, la sezione L’Opéra, è dedicata al tempio dello spettacolo parigino. Qui è esposto, tra gli altri, Il foyer della danza al teatro dell’Opéra di Degas (1872) e il bellissimo Il ballo dell’Opéra (1886) di Henri Gervex.

Ritratto di Berthe Morisot con ventaglio

Nella penultima sezione, L’universo femminile. In bianco, si possono ammirare alcuni capolavori incentrati sulla figura femminile nei suoi momenti più intimi. Di Manet è esposta la tela La lettura (1865-1873), dove l’artista ritrae la moglie Suzanne e il figlio naturale della donna.

Sempre di Manet, si trova qui Il balcone (1868-1869), che aveva lasciato perplessi pubblico e critica al Salon del 1869, sia per la scelta dei colori accesi sia per l’assenza di un soggetto chiaramente definito.

Le fifre
Manet Edouard (1832-1883)
Paris, musŽe d’Orsay

L’ultima sezione, E nero. La passante e il suo mistero, dedicata alle donne nelle strade parigine, ospita due magnifiche opere di Manet: la tela Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872), in cui l’artista trasmette la personalità magnetica della sua amica pittrice insieme alla loro profonda complicità artistica, e un malinconico Ritratto di Nina de Callias (1874 circa), a cui si raffrontano due celebri figure femminili di Renoir: Madame Darras e Giovane donna con veletta, dove il maestro rivela un’estrema bravura, nella resa del nero e nel catturare il fascino fugace di una passante.

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