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INCOMPRESO. Racconto inedito di Bruno Pegoretti

Quanti anni avrà avuto? Ottanta, pensai.
Piccolo. Il viso: un intrico di rughe, come se con lui la vita avesse infierito con eccessiva severità. Un pizzetto candido, curatissimo, ne corredava il mento. In testa, un panama scolorito lasciava scendere i pochi capelli a coprirgli le orecchie.
Osservava curioso i quadri esposti in una mia personale di pittura.
Indossava una giacca stropicciata di lino, color sabbia, un paio di braghe blu, troppo larghe, e scarpe bicolore.
Dal modo di studiare le tele, al punto di sfiorarle con religiosità con la punta delle dita, l’avvicinarsi e l’allontanarsi, come a stanarne chissà quale segreto, direi perfino la mia impressione nel preoccuparsi della composizione e dei colori utilizzati, si capiva che era uno del mestiere.
Gli invitati al vernissage, con i bicchieri di plastica fra le dita, sorseggiavano le loro bollicine, invadendo di fastidioso brusio le tre grandi sale: più che a un’inaugurazione d’arte, sembrava d’essere a una festa con la solita gente. Le considerazioni sui quadri, poi, passavano dal ‘bello, bellissimo, stupendo’ e, (bontà di un’antica dama), addirittura: ‘magnifico’. Tutto un bla-bla per dire qualcosa e giustificare là la loro presenza.
L’anziano pittore, dopo un chirurgico esame dei dipinti esposti,… [se vuoi continuare a leggere il racconto, clicca qui…]

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