Per anni i cittadinini di Mola Di Bari hanno eletto e rieletto gli stessi personaggi, fidandosi delle mille promesse fatte nei comizi elettorali, ma quello che più da a pensare è che, anche se l’eletto non manteneva le sue promesse, e questo accadeva molto spesso, veniva rieletto. Allora non si cerchi la colpa solo sui politici, ma anche e soprattutto sugli elettori che non hanno mai avuto il coraggio di cambiare, chissa perchè.
Sindaco di Mola Di Bari
Non penso che i molesi residenti all’estero chiedano molto al nostro Comune, anzi. Per noi, sapere che il nostro ‘paesello’ stia in buona salute e ottenga il rispetto della comunità, ci basta ed avanza. Funzionanti infrastrutture cittadine, coaudiuvate da una buona ed efficace pulizia del suolo cittadino, senza trascurare le attività culturali, turistiche ed artistiche, è tutto ciò che si chiede. Ricevere un’accoglienza amichevole quando si ritorna in vacanza al paese, e ci si ritorna molto, spesso incrementando considerevolmente l’economia paesana (TURISMO DI RITORNO); ecco, questo ci basterebbe.
Ritornando a colui che ricopre la carica di Primo Cittadino di Mola Di Bari c’è da dire che ha avuto coraggio; per lui è la prima esperienza in politica e questo ci fa ben sperare; non essendo un politico consumato e quindi non abituato a promettere tanto, forse riuscirà, se coaudiuvato da buoni collaboratori, a concretizzare quei progetti necessari alla vita quotidiana dei cittadini molesi. Sarà necessario dare una brusca sferzata alla complicata burocrazia, semplificando non solo le pratiche ufficiali ma sopratutto accellerare nel prepararle ed approvarle.
Giancrazio Di Rutigliano e la sua coalizione sanno perfettamente queste cose e anche se comporterà da parte loro un lavoro massacrante, non possono sottrarsi al compito assegnatoli dai cittadini e non solo di chi li ha votati, ma soprattutto da chi ha votato la coalizione opponente. Il quinquennio è appena iniziato e spero che con questo si inizi un nuovo ciclo. Da parte nostra, sconsigliamo i nostri amministratori a temporeggiare e aprire i cantieri di lavoro tre o quattro mesi prima delle nuove elezioni; questo tipo di azione la chiamo autolesione politica, mirata al solo scopo di accaparrrarsi voti per essere rieletti.
Buon lavoro, Sindaco.