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Festival dell’Oriente

2IMG_20170224_124502Bologna la dotta ci porta in Oriente, dal 24 al 26 febbraio e dal 3 al 5 marzo in fiera musiche,balli, odori e sapori d’Oriente avvolgono i visitatori.

Insieme al piacere per gli occhi, ci sono interessanti conferenze,cerimonie del tè, tamburi di guerra giapponesi, vestizione del Kimono, lezioni di arti marziali, Tai Chi, yoga e danze.

Se alcuni visitatori hanno già visitato questi paesi è un  piacevole “come back “  per chi non c’è mai stato è una sorpresa fatta di colori e stimoli sensoriali e chissà una promessa a se stessi di visitare questi posti magici ed esotici.

Feng Shui, tecniche di Pranayama, Ayurveda,Karuna Reyki … per molti, parole incomprensibili e lontane dalla propria cultura, per alcuni concetti ormai consolidati nella propria vita.

Si passa con pochi passi dal Buddha sdraiato al ristorante thailandese, da un angolo tunisino con donne che disegnano con l’Hennè fantastici ghirigori sulle mani e all’entrata si riceve un’orchidea e il punto rosso fra le sopracciglia, simbolo di fortuna.

Shiatsu e cristallo terapia, i chakra e le sue energie, la medicina olistica ma anche tanti stand e ristoranti, dove gustare cibi esotici e speziati e comprare ricordi di posti lontani.

Stupefacenti le danze thailandesi o bollywoodiane, con una incredibile ricchezza di colori e monili, coinvolgenti, rilassanti, ipnotiche con il persistente odore di incenso e spezie che accompagnano tutti gli ambienti.

India, Nepal, Sri Lanka, Medina Araba ed Egitto, Mongolia, Vietnam,Cina e Giappone,Thailandia, Corea del Sud,Indonesia, Malesia, Bangladesh, Rajasthan, Birmania … paesi geograficamente e politicamente lontani fra loro ma che qui in questa meravigliosa fiera, l’uno accanto all’altro sorridono al visitatore che può compare Katane e tappeti persiani, kimono e infusi, antiquariato, bonsai, ammirare la ricostruzione di templi buddisti, armature di antichi samurai e fare un selfie davanti a copie dell’esercito di terracotta dell’imperatore  Qin Shi Huang  scoperti in Cina nel 1974 e patrimonio Unesco.

Una giornata che arricchisce lo spirito e unisce mondi diversissimi fra loro, soprattutto infonde un grande rispetto per culture, quelle orientali, così lontane da quelle occidentali e questi eventi aiutano ad avvicinare i popoli, avere stima e amare quello che è diverso, aprire orizzonti ed essere meno provinciali.

Grazie Bologna per questa splendida lezione di fratellanza.

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