Recensione di Salvatore Margarone
[pubblicata contemporaneamente su OperaAmorMio magazine]
L’esordio di Antonio Albanese all’Arena di Verona del suo Rigoletto lascia l’amaro in bocca. La nuova produzione non convince del tutto.
Prosegue con Rigoletto di G.Verdi la centesima stagione dell’Arena di Verona.
In una nuova produzione con la regia affidata ad Antonio Albanese, il grande palcoscenico dell’anfiteatro si rifà il look con la ricostruzione di un grande casale di campagna tipico della zona veneta del basso Polesine. Quindi la “corte” non è più ambientata come di consueto ma viene traslata nello scorso secolo in un ambiente più contadino.
La vicenda di Rigoletto è collocata nel Polesine degli anni ’50, nella parte di quella pianura rurale in cui Verdi nacque e scelse di vivere, diventata poi luogo d’elezione del grande cinema italiano, da Visconti a Pupi Avati. Infatti, la produzione ha un impianto cinematografico, un omaggio al cinema neorealista del Dopoguerra, stagione in cui convivono ferite profonde e voglia di rinascita. Ne è testimonianza il grande schermo alla sinistra del palcoscenico dove campeggia una proiezione della grande Anna Magnani di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa.
Albanese porta in scena quindi i sentimenti, le passioni, la vendetta descritti nel libretto dell’opera verdiana rendendoli più vicini a noi temporalmente e più vivi.
Il regista non è nuovo a questo genere, basti pensare ai lavori firmati per La Scala o per il Teatro Petruzzelli e il Filarmonico di Verona. Certo, qui in Arena, oltre tutto nel centenario, è una grande sfida oltre che il suo debutto in anfiteatro.
La scenografia curata da Juan Guillermo Nova è costituita da un grande casale al centro che mostra la facciata di una ex dogana ora una trattoria nel primo atto, nel secondo, ruotando su se stessa, mostra l’interno della residenza del Duca. Nel terzo atto arretra il casale sullo sfondo e viene montato un barcone- capanna, la casa di Sparafucile e Maddalena. Tutto intorno rimane l’impianto campestre e paludoso per i tre atti. Le masse del coro si muovono per i campi ricreati attorno al casale ma l’insieme rimane un po’ statico, pur avendo gli spazi, infatti, sia il coro che i protagonisti sono sempre al centro della scena senza tanto movimento scenico.
Marco Armiliato sul podio dirige l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona con la sapienza che lo contraddistingue, gesto fluido e cura dei dettagli. Belli i tempi staccati e sempre attento ai cantanti, delinea musicalmente una drammaticità corretta a livello musicale, senza tralasciare quei guizzi ed accenti che in Verdi sono fondamentali.
Bene anche il Coro, istruito da Roberto Gabbiani. Sempre all’altezza della situazione è molto omogeneo a livello canoro.
Passando ai protagonisti possiamo affermare che un po’ tutti non sono stati all’altezza della serata partendo dal Duca di Mantova affidato all’ormai collaudato tenore azero Yusif Eyvazov. Il debutto areniano in questo ruolo non lo spaventa, a quanto pare, conosce bene questo teatro all’aperto, è spavaldo ed offre squillo nella voce specie nelle arie eroiche e sprezzanti come La donna è mobile. La voce corre e, come sempre, forza un po’ troppo in alcuni punti accentuando anche l’intento interpretativo che comunque non gli manca.
Risulta debole il Conte di Monterone affidato a Gianfranco Montresor. È poco incisivo già nella maledizione. La innocente Gilda è interpretata da Rosa Feola, che debutta in Arena in questo ruolo. La voce è bella, leggera e luminosa, si destreggia bene negli ampi spazi ma regala però un Caro nome cauto, molti i legati, mancano all’appello i picchiettati che Verdi scrive. Nel complesso comunque risulta la migliore della serata.
Ma il protagonista è sempre lui: il gobbo Rigoletto. In questa serata affidato al baritono Roman Burdenko non convince fino in fondo. Un po’ debole negli intenti e non supportato dalla voce che risulta un po’ chiara per questo ruolo rimandano un personaggio non centrato. Peccato perché in altre occasioni ci aveva convinto di più.
Risulta più in serata Sparafucile, interpretato da Gianluca Buratto con voce rotonda e omogenea infonde al personaggio il giusto piglio grazie agli accenti a cui ricorre per sottolinearne la parola. Bellissima la nota grave tenuta nel primo atto quando svela il suo nome a Rigoletto. Bravo!
Invece la Maddalena di Valeria Girardello risulta debole, a tratti non supera la buca con la sua voce.
Non è travolgente il quartetto Bella figlia per poca omogeneità delle voci.
Appena sufficienti gli altri interpreti Marullo Nicolò Ceriani, Matteo Borsa Riccardo Rados, Il Conte di Ceprano Roberto Accurso, un Usciere Giorgio Manoshvili, meglio invece La Contessa di Ceprano di Francesca Maionchi, Giovanna di Agostina Smimmero e un Paggio Elisabetta Zizzo. vestiti per l’occasione dai colorati costumi anni Cinquanta proposti da Valeria Donata Bettella.
Buone le luci create da Paolo Mazzon, deboli le coreografie di Luc Bouy.
Chiudiamo infine ancora sulla regia di Antonio Albanese che, coadiuvato dall’assistente Daniela Zedda, a parte gli intoppi sul palcoscenico dove la scenografia si bloccava per qualche problema di ingranaggi, non ci convince del tutto. Manca forse l’idea della tragedia, della vendetta. Si fa fatica a seguire la storia in alcuni momenti. Ancora cerchiamo quel di cinematografico tanto decantato… forse la breve proiezione all’inizio di qualche frame dei film della Magnani? Il tempo post-bellico?
Chissà se Verdi avrebbe mai immaginato il suo Rigoletto, con la forza drammatica di lotte tra potere e affetti che lo contraddistingue in un contesto così neorealista.
Insomma, usciamo un po’ delusi da questa prima di Rigoletto, così come il pubblico che ha applaudito e che non è stato così caloroso come altre occasioni.
Recensione della prima 1° luglio 2023.
Photo Ennevi
GALLERIA
Rigoletto
di Giuseppe Verdi
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
Direttore Marco Armiliato
Regia Antonio Albanese
Scene Juan Guillermo Nova
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Paolo Mazzon
Coreografie Luc Bouy
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino
Nuova produzione
Il Duca di Mantova
Yusif Eyvazov
01, 07 luglio
Juan Diego Flórez
20 luglio
Piotr Beczała
04 agosto
Rigoletto
Roman Burdenko
01 luglio
Ludovic Tézier
07 luglio
Luca Salsi
20 luglio
Amartuvshin Enkhbat
04 agosto
Gilda
Rosa Feola
01 luglio
Nina Minasyan
20 luglio
Nadine Sierra
04 agosto
Sparafucile
Gianluca Buratto
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Maddalena
Valeria Girardello
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Giovanna
Agostina Smimmero
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Il Conte di Monterone
Gianfranco Montresor
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Marullo
Nicolò Ceriani
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Matteo Borsa
Riccardo Rados
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Il Conte di Ceprano
Roberto Accurso
01, 07, 20 luglio 04 agosto
La Contessa di Ceprano
Francesca Maionchi
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Un Usciere di Corte
Giorgi Manoshvili
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Un Paggio della Duchessa
Elisabetta Zizzo
01, 07, 20 luglio 04 agosto
Arena di Verona Spettacoli Luglio 2023
01/07/2023: Rigoletto – Verdi
06/07/2023: Carmen – Bizet
07/07/2023: Rigoletto – Verdi
08/07/2023: La Traviata – Verdi
09/07/2023: Aida – Verdi
13/07/2023: Il Barbiere di Siviglia – Rossini
14/07/2023: La Traviata – Verdi
15/07/2023: Nabucco – Verdi
16/07/2023: Aida – Verdi
19/07/2023: Roberto Bolle and Friends
20/07/2023: Rigoletto – Verdi
21/07/2023: Aida – Verdi
22/07/2023: Il Barbiere di Siviglia – Rossini
23/07/2023: Opera-Arena 100 con Juan Diego Florez
27/07/2023: La Traviata – Verdi
28/07/2023: Nabucco – Verdi
29/07/2023: Tosca – Puccini
30/07/2023: Aida – Verdi
Arena di Verona Spettacoli Agosto 2023
02/08/2023: Aida – Verdi
03/08/2023: Nabucco – Verdi
04/08/2023: Rigoletto – Verdi
05/08/2023: Tosca – Puccini
06/08/2023: Opera-Arena 100 con Placido Domingo
10/08/2023: Tosca – Puccini
11/08/2023: Carmen – Bizet
12/08/2023: Madama Butterfly – Puccini
13/08/2023: Aida – Verdi
17/08/2023: Nabucco – Verdi
18/08/2023: Aida – Verdi
19/08/2023: La Traviata – Verdi
20/08/2023: Opera-Arena 100 con Jonas Kaufmann
23/08/2023: Aida – Verdi
24/08/2023: Carmen – Bizet
25/08/2023: Madama Butterfly – Puccini
26/08/2023: La Traviata – Verdi
31/08/2023: Teatro alla Scala in Arena con l’Orchestra del Teatro alla Scala
Arena di Verona Spettacoli Settembre 2023
01/09/2023: Tosca – Puccini
02/09/2023: Madama Butterfly – Puccini
03/09/2023: Aida – Verdi
06/09/2023: Carmen – Bizet
07/09/2023: Madama Butterfly – Puccini
08/09/2023: Aida – Verdi
09/09/2023: La Traviata – Verdi
Si ricorda che gli spettacoli nell’Arena di Verona si svolgono all’aperto e in caso di maltempo lo spettacolo potrebbe essere posticipato o annullato prima dell’orario di inizio previsto.