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VORREI DIRE AL GIOVANE CHE INNEGGIA AL SALUTO ROMANO COSA PROBABILMENTE GLI ACCADREBBE SE TORNASSE LA DITTATURA!

Vorrei suggerire al giovane che inneggia al saluto romano di studiare la storia, e bene! Ammesso e non concesso dovesse tornare “l’uomo forte” presumo che – memore di quello che sentivo raccontare in famiglia e della tragedia della guerra e del dopoguerra che noi del 1940 abbiamo vissuto in prima persona – si renderebbe conto che sarebbe catapultato in una società completamente diversa da quella che lui immagina. Questo giovane non sa che perderebbe la sua attuale libertà. Sarebbe obbligato a rientrare a casa entro la mezzanotte, pertanto niente movida e scorribande notturne. Poi gli sarebbe vietato ogni tatuaggio tranne il disegno di una “croce uncinata” o un “viva il duce”; gli sarebbe tassativamente proibito ogni altro credo politico e dovrebbe solo “credere, obbedire e … subire”!
Dovrebbe frequentare regolarmente la scuola oppure specializzarsi in un lavoro; gli sarebbe vietato convivere ma dovrebbe essere sposato e se non lo fosse dopo avere compiuto i venticinque anni sarebbe soggetto a pagare la tassa sul celibato; mettiamo fosse gay, verrebbe confinato in chi sa in quale isola lontana e sperduta; se venisse sorpreso al volante con il cellulare gli verrebbe sequestrata l’auto e sospesa la patente a vita; proibizione assoluta di fumare erba, spinelli ecc.; se facesse uso di eroina non avrebbe alcuno scampo, isolato da tutti e lasciato morire nelle patrie galere; la giornata del sabato la dovrebbe riservare alle adunate per rendere omaggio al “grande capo” ed essere educato alle discipline militari; se si rendesse colpevole di aggressione a una donna, ad un anziano o ad un bambino si beccherebbe minimo vent’anni di galera certa.
Insomma, il giovanotto che oggi spende la sua vita come vuole senza dare conto ad alcuno si vedrebbe costretto a stare con “due piedi in una scarpa… molto stretta”! Sarebbe meglio? Sarebbe peggio? Personalmente, pure se prediligo l’ordine, preferisco una democrazia liberale, anche se mezzo ammaccata come la nostra e spesso confusa con la “cazzimmaria” (come diciamo noi napoletani). Concludo sperando che a tutti i giovani venga indicato un luminoso punto di riferimento che sia guida sicura per il presente ed il futuro, loro e dell’intera nostra Nazione!
Dovremmo tutti diventare più seri e più educati, rispettarci reciprocamente, abiurare la volgarità e amare con il cuore – non con vuote parole – la nostra splendida terra e la nostra amata Patria.
Allora, auguriamoci tutti che coloro che ci governeranno siano persone illuminate e davvero degne di occupare gli scranni di Camera e Senato. Amen!
Raffaele Pisani
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