Un teatro che apre non fa notizia, non quanto uno che chiude; e nemmeno fa notizia manifestare le difficoltà dell’andare avanti. Ma un teatro che riapre è un forte segno di civiltà. Forse il suo senso più alto.
Restituire, seppure parzialmente, l’utilizzo del teatro romano alla città ed al mondo, dopo duemila anni di storia è per il Festival Internazionale del Teatro romano, giunto in questo 2014 alla sua XII edizione, fondatore e direttore artistico Simone Domenico Migliorini, una grande emozione, degna di essere partecipata e sostenuta da tutti.
L’emozione e la commozione per la sede naturale recuperata alla fruizione è già palpabile prima della prima. Il Festival si aprirà il 4 luglio con “Litologia”, una mostra dell’artista Gianfranco Gianfaldoni, autore del manifesto della presente edizione 2014 in galleria a Volterra, ma il primo spettacolo in loco sarà “Pulcinella e l’imperatore”, “ilarotragedia” con Ernesto Lama e Sebastiano Tringali, il 5 luglio.
Da qui il Festival internazionale del Teatro romano riparte, dalle Feriae Augusti del 2014, senza mai fermarsi…non un traguardo, ma l’ennesima tappa di un viaggio, un viaggio simile a quello di Ulisse, irto di ostacoli, ma determinato, un viaggio della conoscenza. Come l’Ulisse contemporaneo di Savinio, che il Festival mise in scena anni fa, una volta tornato a casa, nel proprio teatro, questo si rimette in cammino…perchè l’ineluttabile, meraviglioso destino dell’uomo è esplorare ed esplorarsi.