Vinitaly si è, infatti, nuovamente imposta come la fiera del vino più grande al mondo, un evento capace di richiamare folle di curiosi e famiglie con bambini, assieme agli operatori del settore più importanti del mondo e ai media internazionali.
Verona in questi giorni è davvero stata la capitale del vino di eccellenza, portando il visitatore a scoprire un mondo complesso, ricco di molteplici sfaccettature e antichi valori: profumi e sapori dei diversi territori si mescolano mirabilmente e si esaltano, al tempo stesso, le abilità artigianali di aziende spesso a conduzione famigliare che si tramandano – così come i valori più autentici – di padre in figlio, di generazione in generazione, assieme alle ultime novità tecnologiche.
I vini italiani, infatti, sono i più ricercati e i più amati sulle tavole di tutto il mondo: gran parte del fatturato deriva, dati alla mano, proprio dall’export.
Ogni territorio, ogni vigneto, ogni azienda ha la sua storia, la sua tipicità, la sua memoria da preservare: dal Veneto alla Lombardia, dalla Toscana alla Sicilia e alla Sardegna, passando per la Campania, il Lazio o l’Emilia Romagna e ancora il Friuli, il Piemonte, la Valle d’Aosta, sino a percorrere da Nord a Sud l’intera Penisola; è tutto un susseguirsi di profumi e colori e di produttori impegnati quotidianamente a valorizzare e promuovere la tradizione enologica del territorio, animati oggi come ieri da indefessa passione, dedizione e sacrificio.
Valori e tradizioni che ritroviamo anche nello stand della Puglia, in cui la tradizione enologica affonda le sue radici in tempi antichissimi.
In particolare, nell’estremo lembo di terra pugliese, il Salento, perennemente baciato dal sole e dal vento caldo del sud, troviamo un’azienda molto rinomata, Castello Monaci, i cui vigneti si trovano alle porte di Salice Salentino, immersi in una vegetazione secolare.
La gamma dei prodotti di Castello Monaci, “prodotti disegnati dal sole”, come i proprietari amano definirli, è ampia e di altissima qualità: si va dal Primitivo Salento al Salice Salentino Riserva e al Salice Salentino Doc, ottenuto da uve Negroamaro e Malvasia nera di Lecce, passando per il Fiano Salento IGT e per il Negroamaro Salento IGT.
Ci soffermiamo anche sull’azienda pugliese Conti Zecca: un’azienda agricola con cinque secoli di storia alle spalle, fatta di passione, tradizione e innovazione, che oggi l’ha resa una delle realtà vitivinicole più importanti del Salento e della Puglia.
In azienda si coltivano vitigni autoctoni, come il Primitivo, il Negroamaro, la Malvasia nera e la Malvasia bianca, l’Aglianico, il Fiano e il Vermentino, e alcuni vitigni alloctoni, come il Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay e si produce una vasta gamma di vini rossi, rosati e bianchi, dai vini delle Tenute (Tenuta Cantalupi, Tenuta Donna Marzia, Tenuta Saraceno, Tenuta Santo Stefano) ai vini delle Selezioni (tra i quali ricordiamo il Nero Conti Zecca, il Terra Conti Zecca, il Luna Conti Zecca, il Sole Conti Zecca).
Risalendo la Puglia verso nord, ci fermiamo nella Murgia nord occidentale ai piedi del suggestivo Castel del Monte: qui si erge l’azienda vitivinicola Torrevento, che coniuga tradizione con innovazione e rappresenta al meglio la produzione del territorio.
Il monumentale complesso di Castel del Monte fa da sfondo anche ad un’altra nota azienda pugliese, la Rivera, un punto di riferimento per l’enologia del territorio sin dalla fine degli anni ’40: in tutte le fasi del processo produttivo l’azienda, infatti, combina le tecniche più moderne di viticoltura con l’assoluto rispetto dei processi naturali, nell’ottica della sostenibilità ambientale ed economica e del miglioramento continuo della qualità.
Un interessante percorso enologico, congiunto con la storia e la memoria dei singoli territori, ci ha permesso di scoprire ancora meglio, in occasione del Vinitaly, la regione Puglia, dalla Murgia al Salento, regalandoci suggestioni, ricordi e sapori impossibili da dimenticare.