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Un viaggio nel passato per un futuro sostenibile

di Costanza Miliani

È quanto consente di fare la ricerca nel settore del patrimonio culturale, finalizzata a preservare, comprendere e valorizzare questa importante eredità culturale. Ma anche a garantire la sostenibilità ambientale e a favorire una società più equa. A illustrare le numerose potenzialità racchiuse negli studi in questo ambito è Costanza Miliani, direttrice dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale

Il patrimonio culturale rappresenta una ricchezza inestimabile per l’umanità, costituito da opere d’arte, manufatti storici, documenti antichi e luoghi di interesse storico, artistico e culturale, ed è riconosciuto quale risorsa condivisa di valore economico e sociale. La ricerca per il patrimonio culturale è un ambito interdisciplinare che mira a comprendere, preservare e valorizzare questa preziosa eredità per le generazioni future attraverso la creazione di epistemologie e metodi in comune tra le scienze umane e sociali, le scienze naturali e le tecnologie. L’integrazione del patrimonio culturale nelle transizioni verdi e digitali rappresenta la sfida del presente e un’opportunità fondamentale per garantire la sostenibilità ambientale e lo sviluppo tecnologico, preservando nel contempo l’eredità culturale e sostenendo la coesione sociale.

Il Cnr, con la sua ampia base di competenze interdisciplinari, che sotto il denominatore comune delle scienze del patrimonio uniscono scienze umane e sociali, scienze naturali, economia e tecnologie, è in posizione di rilievo per guidare tali azioni insieme a enti di ricerca, università, imprese, istituzioni artistiche e culturali.

La ricerca per il patrimonio può contribuire all’emergere di una società più equa, più sostenibile, più inclusiva e risolutamente in linea con gli obiettivi del green deal. La sfida è favorire un nuovo orientamento del rapporto conservazione/sviluppo in risposta alla necessità di azioni di contrasto al cambiamento climatico e tenendo conto che il patrimonio culturale contiene conoscenze tradizionali per una gestione corretta degli ecosistemi e che la cultura può fornire la chiave per il sostegno al green deal. Gli ambiti di interesse sono: sviluppo di metodologie efficaci e compatibili per l’efficientamento energetica degli edifici del patrimonio culturale con l’obiettivo di coniugare la garanzia della prestazione energetica con la salvaguardia dei valori culturali e dell’autenticità; attività interdisciplinari e intersettoriali nell’ambito della museologia: da sistemi sostenibili per l’illuminazione a vetrine intelligenti, come contenitori tecnologici per la conservazione e lo storytelling nel rispetto dei principi della riduzione energetica; studio dei materiali del passato e della loro funzionalità in relazione ad eventi esterni di tipo ambientale e antropico per attuare processi innovativi di revers-engineering per lo sviluppo di materiali ecocompatibili per il restauro e la conservazione ed il design; sviluppo di modelli di economia circolare attraverso la rigenerazione, il riuso e la valorizzazione del patrimonio.

La transizione digitale ha un impatto significativo sul patrimonio culturale in vari modi, trasformando il modo in cui comprendiamo, conserviamo e coinvolgiamo la nostra eredità culturale. La ricerca in questo settore si interessa di progettare e sviluppare applicazioni e strumenti innovativi per il design dei sistemi interattivi, il restauro e le ricostruzioni virtuali; della mappatura semantica e della visualizzazione interattiva, attraverso la sperimentazione di nuove forme narrative e linguaggi audiovisivi; della valutazione dell’impatto delle tecnologie digitali sul pubblico in termini di esperienza, potenziale educativo, sociale e cognitivo; dello sviluppo di piattaforme di dati eterogenei delle scienze del patrimonio secondo una filosofia che privilegia accessibilità̀, interoperabilità̀ e riuso dei dati scientifici (data FAIRness).

La ricerca sul patrimonio culturale, grazie alla sua natura partecipativa e alla rete complessa di soggetti interessati, si spinge naturalmente verso la transdisciplinarietà, offrendo opportunità di collaborazioni intersettoriali e spazio per il trasferimento di conoscenze e tecnologie. Comprendere e studiare il patrimonio culturale, sia tangibile che intangibile, non solo preserva la diversità culturale, ma rappresenta anche una risposta alle sfide della globalizzazione. Tale conoscenza favorisce la ricreazione di significati nei luoghi da parte delle comunità locali e promuove il dialogo interculturale. A livello internazionale, gli studi riguardanti il mondo antico sono da sempre un punto di eccellenza del Cnr, giocando un ruolo significativo nella promozione del sistema Paese nel quadro delle politiche del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci). Queste ricerche, caratterizzate da un approccio centrato sul potenziamento delle capacità locali e sul coinvolgimento delle comunità di patrimonio, svolgono un ruolo essenziale in molti contesti internazionali, promuovendo processi di peace keeping e sostenendo politiche di cooperazione allo sviluppo.

[Almanacco della Scienza No.10, Novembre 2023]

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