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UN GENTILUOMO A BETLEMME

Dettaglio di un presepe vivente in Puglia

Anche questo Natale, con l’entusiasmo di un bambino e nonostante le mie esigue forze e i vari acciacchi per i miei 83 anni, sono riuscito a realizzare il presepe. Mentre sistemavo casette e pastorelli riflettevo anche sui misteri dell’Avvento e sulle difficoltà incontrate da Giuseppe per trovare una stanza libera per Maria prossima al parto. Nessuno si impietosì nel vedere una fanciulla in quello stato! Purtroppo, già da allora, c’era poco, o addirittura non c’era affatto, rispetto per le donne. Questa riflessione mi ha spinto ad immaginare una storia diversa! Giuseppe, stremato, bussò alla porta dell’ultima locanda sperando di trovare finalmente un alloggio, ma pure qui si sentì rispondere per l’ennesima volta con un “no”, però, visto che a Maria già iniziavano le doglie, gli fu proposto di cercare rifugio in una stalla poco distante. Mentre Giuseppe, sconsolato, stava per uscire dalla locanda sentì la voce di un avventore che disse: “Aspettate!” Poi rivolto all’oste: “Dai alla signora la mia stanza, non posso permettere che questa giovinetta vada a partorire in una stalla, io mi arrangerò su quella seggiola accanto al fuoco”. In nottata la Vergine partorì Gesù nel letto che l’unico gentiluomo tra tutti i presenti a Betlemme aveva ceduto a Maria.

Gesù è nato al freddo e al gelo… ma mi piace pensare che almeno uno, uno fra tanti, si sia intenerito nel vedere Maria sofferente e con il suo gesto sia riuscito, forse, a scuotere chi era abituato a girarsi dall’altra parte immerso nel proprio egoismo.

Chi sa che non ci saremmo trovati oggi tutta un’altra umanità!

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