Tre poesie di Davide Morelli
Il mio cuore
Il mio cuore è una stazione
in cui non ferma più nessun treno.
L’inizio è il primo ricordo.
La vita di primo acchito
sembra essere la storia
della nostra coscienza.
Tutto sembra procedere
per inerzia. Tutto sembra perfino
slittare. La mente non aderisce
più al reale. Tutto sembra
essere solo una trafila
di giorni sempre uguali.
Ma è solo un abbaglio, una stupida
illusione. I destini si intrecciano.
Ogni storia è una matrioska,
incastrata e compresa in altre storie.
Siamo cellule e non monadi.
Il mio cuore è una stazione
che fa da capolinea.
Si fermano e poi ripartano
tutti i treni.
Il dettaglio
Un tempo i grandi poeti mi davano le vertigini.
Un tempo cercavo formule per l’esistenza.
Un tempo cercavo qualcuna o qualcosa.
Un tempo dividevo tutto in pro e contro, in prime ed ultime volte.
Ora ogni cipiglio può essere una scheggia.
Ogni mia parola è pus dalla ferita infetta.
La mente vaga tra impressioni e ricordi.
Cercala tu l’esattezza della parola,
il dettaglio nel dettaglio. Usalo tu il bisturi.
Non c’è partitura che tenga per la volta celeste.
A me basta osservare le ombre,
le sagome indistinte nell’oscurità.
Mi basta cercare riparo dalla tempesta.
Ripercorrendo a ritroso la mia biografia,
non mi importano date e luoghi ma stagioni e lezioni.
Aspetto la tregua nell’animo, la quiete tra gli alberi.
Ad una certa età si è poveri illusi senza più alcuna illusione.
Ad una certa età non ti importa più se c’era poco amore
nelle volte che hai fatto all’amore.
Se non puoi viaggiare almeno vai alla stazione
a guardare passare i treni:
una stazione non è solo per partire o tornare
ma anche per osservare e sognare.
Pezzo facile
Se consideri la vita
come un peso lordo e ci togli
tutta la noia e l’alienazione
rimane davvero poco il peso netto.
Sono pochi gli eventi improcrastinabili.
Vivere significa talvolta ammazzare il tempo:
tutto quel tempo che ci mancherà
quando saremo agli sgoccioli.
Talvolta si resta imbrigliati dall’orizzonte.
Un tempo avrei osato l’inosabile.
Ascolto le strida dei gabbiani.
Ora è sera. La gente rincasa.
Sono ancora senza lavoro.
Un tale diceva con convinzione:
“le persone valide sono viste e prese”.
Convivo con il fatto che i morti
sappiano i nostri segreti e misfatti.
Convivo con gli orrori del mondo.
C’è anche chi crede alle colpe delle vittime
e all’innocenza dei carnefici.
Il gomitolo di questo giorno
è già stato sdipanato.
Attendo comunque una schiarita.
È per questo che sono qui ed ora,
dove alberga la foschia.
Questa vita sembra un film già visto.
Impossibile trovare una via d’uscita.
Ognuno ha una ferita
che non sarà mai risarcita.
Nota biografica:
Davide Morelli è nato a Pontedera nel 1972. Si è laureato in psicologia con una tesi sul mobbing. Alcuni suoi testi sono apparsi su “Nazione indiana”, “Poetarum silva”, “La mosca”, “Il filo rosso”, “Nugae”, “L’ombra delle parole Rivista Letteraria Internazionale”, “Scuola di poesia”(rubrica del quotidiano “La stampa”),”Poesia da fare”, “La clessidra”, “Il segnale”, “Inverso”, “Osservatorio letterario”. Un suo saggio breve intitolato “Scrivere” è stato pubblicato su Vicoacitillo. Il suo “Manifesto dell’impoesia” è stato pubblicato su “Yale Italian Poetry” per un’inchiesta internazionale sulla prosa poetica. 48 sue quartine sono state pubblicate su “Italian poetry review” x(rivista di poesia italiana della Columbia University). È stato inserito nelle seguenti antologie: Pisanthology”(Giulio Perrone editore), “Il segreto delle fragole 2009″(Lietocolle), “Il segreto delle fragole 2010″(Lietocolle), “Tra erotismo e santità”(Lietocolle), “Taggo e ritraggo”(Lietocolle), “Arbor poetica”(Lietocolle), “Calpestare l’oblio. Cento poeti contro la minaccia incostituzionale”(La cattedrale), “La fanciullezza”(Zona editrice), “Oltre le nazioni”(edizioni Cfr), “Intelligenze per la pace”(edizioni Cfr). Ha pubblicato due ebook su LaRecherche.it: “Dalla finestra” e “Varie ed eventuali”. Scrive aforismi, riflessioni, racconti brevi.