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Tendo a osservare ciò che mi circonda, ad ascoltarmi e cogliere i segni dell’universo. Intervista esclusiva con Michela Zanarella

Intervista di Tiziano Thomas Dossena

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Ha pubblicato diciassette libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe “Meditations in the Feminine”, edita da Bordighera Press (2018). Giornalista, autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di Periodico italiano Magazine e Laici.it. Le sue poesie sono state tradotte in molte lingue.

L’Idea Magazine: Buongiorno Michela. Dal 2006 ad oggi, hai pubblicato ben diciassette raccolte di poesie. È vero che cominciasti a scrivere solo dopo un grave incidente stradale?
Michela Zanarella: Buongiorno Tiziano, è proprio così. Nel 2001 andando a lavoro sono stata investita da una macchina. Era una mattina nebbiosa, non si vedeva nulla. Stavo attraversando la strada in sella alla mia bicicletta, molto probabilmente chi era alla guida non mi ha proprio visto, perché la visibilità era quasi nulla. Fui agganciata dalla macchina al manubrio della bici e sbalzata in aria. Mi trovai al centro della strada completamente sanguinante. Ricordo che sentii una voce che mi disse di alzarmi, ma dal lato opposto della strada non c’era nessuno. Mi ritrovai in piedi, e un secondo dopo un tir travolse la bici. Poi persi conoscenza e iniziò un duro percorso di recupero e riabilitazione dell’uso degli arti durato quasi due anni. Oltre al trauma cranico che mi scosse profondamente. Nel 2004 ho iniziato a scrivere le prime poesie, consapevole che qualcosa in me era cambiato. Non ero più sola, ma avrei dovuto imparare molte cose di me che ancora non avevo mai affrontato. La scrittura è arrivata in un momento difficilissimo, mi ha aiutato a superare ostacoli e a capire l’importanza di ogni istante. Da allora la poesia è diventata la mia luce, la mia guida.

L’Idea Magazine: Di queste raccolte, una è stata anche pubblicata in traduzione dai nostri amici di Bordighera Press nel 2018, proprio qui a New York. Puoi parlarcene un poco? [inserisci pure una poesia in inglese, se vuoi]
Michela Zanarella: Questa raccolta in edizione bilingue inglese/italiano con traduzioni di Leanne Hoppe è arrivata in modo inaspettato. Leanne mi contattò tramite mail dicendo che aveva letto alcune delle mie poesie in rete e ne era rimasta molto colpita. Mai avrei potuto immaginare di essere apprezzata da così lontano. Con la sua docente della Boston University scelse di lavorare alla traduzione di miei testi da un libro che pubblicai nel 2011 “Meditazioni al femminile”. Tra noi iniziò una fitta corrispondenza, poi lei decise di venire a Roma per conoscermi. Dopo due anni di lavoro arrivò “Meditations in the feminine” con Bordighera Press, una delle realtà editoriali indipendenti più interessanti nel panorama italoamericano, fondata nel 1989 da Fred Gardaphé, Paolo Giordano e Anthony Julian Tamburri. Nello stesso catalogo ci sono nomi importantissimi della poesia contemporanea italiana come Dacia Maraini, Silvio Ramat, Paolo Ruffilli, per citarne alcuni. Vorrei scegliere una delle poesie incluse nel volume in inglese:

Spark of life

In these bones
I travel
and I carry with me
the little sparks of life.
I unearth heat,
take in breath,
I love.
I want
to stay in this skin,
I want it to remain
magic
in destiny.
I want you to erupt
out of me
and I want to know
the taste of the sea.

L’Idea Magazine: Il tuo ultimo libro, “Recupero dell’essenziale”, che è stato appena pubblicato, è frutto di un recupero di poesie andate perdute. Puoi dirci di più al proposito?
Michela Zanarella: Il libro nasce da un recupero vero e proprio di inediti andati persi per un guasto irreversibile al computer. Sono riuscita a ritrovare parte dei testi grazie all’aiuto di alcuni amici, a cui avevo inviato le poesie in lettura. Fortunatamente invio spesso ciò che scrivo ad un gruppo fidato di persone che mi seguono e apprezzano. In questo caso sono stati: Felicia Buonomo, Corrado Solari, Fiorella Cappelli e Giovanni Battista Quinto a salvare una parte della mia produzione poetica. Senza di loro questo libro non avrebbe mai preso forma. Quindi a loro devo un grazie infinito. Tra le poesie ‘recuperate’ troverete anche questa:

Esiste una lingua segreta che s’impara
origliando ai piedi dell’erba
sottoterra c’è una folla di ombre sepolte
rugiade strette che vogliono tornare
sale su per le radici la grammatica dei papaveri
sosta come respiro tra le labbra il sogno di fiorire
il sole varia la sua voce a seconda della luce
cede la parola al silenzio ed è petalo sanguigno
che osa tramonti prima della sera.

L’Idea Magazine: I tuoi molti libri sono stati tradotti, oltre che in inglese, anche in francese, spagnolo, arabo, portoghese, hindi, giapponese, albanese, tedesco, polacco, turco, cinese e uzbeko. Congratulazioni! Pensi che nelle traduzioni siano riusciti a trasporre appieno i tuoi sentimenti? Qual è stata la reazione nelle altre nazioni alla tua poesia? Ci sono stati contatti di lettori/lettrici dall’estero?Nelle tue presentazioni, leggi mai una tua poesia in traduzione?
Michela Zanarella: Mi considero molto fortunata, perché ho avuto l’opportunità di incontrare ottimi traduttori, alcuni di loro sono anche poeti, quindi consapevoli dell’importanza dei significati, della musicalità, del ritmo. Non è facile tradurre un testo, perché si rischia di andare a modificare il senso dei termini se non si ha una certa dimestichezza con la poesia. Ho sempre avuto riscontri molto positivi dai lettori di altre nazioni, la poesia se ben tradotta, riesce ad avvolgere, emozionare, arriva dritta al cuore, sono molto contenta degli attestati di stima che ho ricevuto negli anni. Ho avuto la possibilità di conoscere tante persone, di essere letta quasi ovunque. È un privilegio. In molte presentazioni internazionali ho letto anche in versione tradotta le mie poesie. La mia formazione mi ha dato anche gli strumenti per conoscere bene altre lingue. Parlo tedesco, francese e inglese.

L’Idea Magazine: Si parla molto, ovviamente, delle tue poesie, ma tu hai scritto anche testi per il teatro, alcune canzoni e diversi racconti.  I tuoi testi teatrali sono stati mai messi in scena? I tuoi racconti sono apparsi in qualche antologia, suppongo…
Michela Zanarella: Alcuni dei miei testi teatrali sono stati rappresentati in molti teatri italiani. Ho la fortuna di avere un compagno regista e attore che mi ha aiutato molto. Avere una guida esperta nel settore è importantissimo. Tra i monologhi a cui tengo maggiormente cito “Tragicamente rosso” diretto da Giuseppe Lorin, interpretato da Chiara Pavoni, con le musiche del maestro Mauro Restivo. È un testo contro la violenza sulle donne, incluso anche in un libro omonimo, in cui ho affrontato il tema della violenza in poesia sotto diversi aspetti, non solo violenza di genere, ma esclusione sociale, violenza verso l’ambiente, violenza psicologica, oltre alla tragica ferita rimasta indelebile nella storia con la Shoah. Abbiamo portato il monologo nei teatri, nelle piazze, nelle scuole per ben cinque anni, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento purtroppo sempre attuale. Per i racconti, invece, ho pubblicato un quadernetto nel 2009 “Convivendo con le nuvole”, che ebbe un discreto seguito; molti altri sono stati pubblicati in antologie. La poesia resta comunque la mia priorità.

L’Idea Magazine: Da dove trai ispirazione per le tue poesie? Ci sono poesie che ti hanno fatto soffrire a scriverle?
Michela Zanarella: Tendo a osservare ciò che mi circonda, ad ascoltarmi e cogliere i segni dell’universo. La mia poesia si nutre di simboli, corrispondenze, trae linfa espressiva dagli elementi della natura. Alcune poesie mi hanno procurato non sofferenza, ma uno stato di svuotamento interiore, ripercorrere certe immagini, certi ricordi, non è stato semplice. Ma fa parte di un percorso, credo, necessario. Dovevo entrare in profondità, accettare certe esperienze, rinnovarle.

L’Idea Magazine: Ma tu hai anche un romanzo nel cassetto in attesa di pubblicazione…
Michela Zanarella: È lì da tanto tempo, sospeso in un limbo. Ho quasi paura di pubblicarlo, perchè dentro c’è molto di me, non so se avrò la forza di fare questo passo. Tutte le mie ferite sono tra le pagine, affronto temi sicuramente attuali, che magari appartengono a tante donne. Chissà se avrò abbastanza coraggio. Temo più me stessa che il giudizio dei lettori.

L’Idea Magazine: Nel 2018 sei stata eletta Presidente della Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo. Che importanza ha per te questo onore?
Michela Zanarella: La Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo Associazione di Promozione Sociale RIDE -APS, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), riunisce associazioni ed enti pubblici e privati (profit e no-profit) e opera al fine di realizzare i principi della Carta delle Nazioni Unite e, a livello europeo, e gli obiettivi del partenariato euro-mediterraneo contenuti nella Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995, coerentemente con gli obiettivi della “Fondazione Euro-mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture” (FAL, o secondo la dicitura inglese Anna Lindh Foundation-ALF) della quale la RIDE-APS si costituisce come “Rete Italiana”.

La RIDE-APS, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, gli organismi non governativi e della società civile operanti in Italia, promuove il dialogo tra i popoli e gli Stati, in special modo nello spazio euro-mediterraneo, aderenti ai principi e finalità della Costituzione italiana, della Dichiarazione universale dei Diritti umani del 1948, dell’Unione per il Mediterraneo (UpM). La nostra mission consiste nel promuovere iniziative nel quadro della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale; promuovere il dialogo tra i popoli e le realtà culturali, all’insegna delle rispettive identità e della reciprocità, con particolare attenzione all’area euro-mediterranea; tutelare e valorizzare beni comuni di interesse artistico e storico in Italia e nei Paesi del Mediterraneo; favorire l’incontro, il collegamento, il coordinamento e la cooperazione fra tutti i soggetti e le organizzazioni della società civile che operano in Italia per il dialogo euro-mediterraneo e lo scambio di buone pratiche. Mi onora essere stata eletta, perchè è un incarico che richiede responsabilità e fiducia da parte dei soci membri. Essere impegnata in un contesto di rilievo internazionale, mi conduce a mantenere un equilibrio diplomatico e ad imparare l’ascolto assoluto.

L’Idea Magazine: Sei anche stata nominata Extraordinary Ambassador for Naji Naaman’s Foundation for Gratis Culture. In che cosa consiste questa nomina? 
Michela Zanarella: Nel 2016 vinsi il premio “Creativity Prize” nel prestigioso concorso internazionale Najj Naaman, che porta il nome dello scrittore e umanista libanese che lo ha ideato. Nello stesso anno mi nominarono ambasciatrice culturale per l’Italia. Cerco di valorizzare i talenti italiani, facendo conoscere i poeti del nostro Paese, tradotti anche in altre lingue. Un bellissimo incarico che negli anni mi ha dato la possibilità di dare voce a tanti giovani, ma anche a tante voci di spessore.

L’Idea Magazine: Quali sono le tue funzioni in seno all’associazione “Le Ragunanze”?
Michela Zanarella: L’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze” è formata da persone che intendono promuovere e impegnarsi nella diffusione della Cultura e dell’Arte in tutte le sue espressioni. L’Associazione si ispira ai principi del libero associazionismo, è apolitica e non persegue finalità di lucro.
“Ragunanza” è stato un vocabolo quotidiano dell’epoca barocca e significava “radunanza”, raduno di più persone, in principal modo individui di qualsiasi espressione artistica. Era un termine che designava l’incontro di più artisti che mostravano agli astanti quanto l’ingegno, se ben guidato, poteva produrre. Ed è proprio, seguendo le orme di Cristina di Svezia, ideatrice dei raduni degli artisti con la sua Arcadia, che l’Associazione di Promozione Sociale intende ripristinare gli antichi incontri denominati “Le Ragunanze”, valorizzando nel contempo l’ambiente, il territorio, il genio artistico, espressione di qualsiasi forma d’Arte. Da ben otto anni organizziamo il concorso letterario internazionale “Le Ragunanze” con i patrocini di Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Golem Informazione, Associazione Culturale Euterpe, Leggere Tutti, ACTAS, Premio internazionale di Poesia & Narrativa Città di Latina, WikiPoesia. Abbiamo cercato di valorizzare il territorio e il quartiere Monteverde, nel cuore di Roma, premiando l’arte, la cultura e la bellezza.

L’Idea Magazine: Potresti parlarci un poco del Gruppo di Esplorazione Letteraria Poeti Emozionali?
Michela Zanarella: Il gruppo è nato da un’idea dello scrittore Domenico Garofalo, durante la pandemia. È riuscito a riunire scrittori con stili diversi provenienti da varie regioni, uniti dalla stessa passione per la poesia. Possiamo definirci amici scrittori accomunati da affinità letterarie ed emotive nella creazione delle liriche, delle emozioni provate durante lo scrivere o nel declamare versi. Esploratori dell’anima che amano guardarsi dentro per migliorarsi. Siamo: Antonio Corona, Johanna Finocchiaro, Francesco Nugnes, Domenico Garofalo, Immacolata Rosso ed io.

L’Idea Magazine: Molti dei nostri lettori, e anche ad un paio dei nostri giornalisti, saranno molto orgogliosi che tu sia originaria della provincia di Padova. Ti sei però spostata a Roma. Come mai?
Michela Zanarella: Sono nata a Cittadella, in provincia di Padova, ma sono cresciuta a Campo San Martino, piccolo paese della provincia di Padova. Ho vissuto lì fino al 2007, poi per amore, mi sono trasferita a Roma, dove vivo tuttora. Ho scelto di seguire il cuore, anche se poi la storia con la persona con cui stavo si è interrotta. Sono rimasta a Roma, e mi sono trasferita nel quartiere Monteverde, un quartiere verde, ricco di storia e cultura, dove mi sento accolta e apprezzata. Qui hanno vissuto, tra l’altro, alcuni dei poeti che amo, come Pier Paolo Pasolini e Giorgio Caproni. Mi emoziono ogni volta pensando che si sono ispirati tra queste strade, osservando gli stessi luoghi dove mi trovo anch’io.

L’Idea Magazine: Hai anche contribuito alla stesura di un romanzo, essendo uno degli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord”. Da che cosa è nato questo progetto e a che cosa mirava?
Michela Zanarella: Il progetto è nato da un contest letterario organizzato dalla casa editrice SEM in collaborazione con Federico Moccia, che invitava i lettori a essere parte attiva del suo romanzo. Si poteva partecipare con poesie e racconti. Solo otto avrebbero potuto essere inseriti nel romanzo. La mia poesia rientrò tra gli otto testi meritevoli. Non avrei mai pensato di riuscire a superare la selezione tra migliaia di concorrenti. Quando mi telefonarono per darmi la notizia pensavo fosse uno scherzo. Invece era tutto vero. Fui inserita non solo con la poesia, ma sono diventata un personaggio in un capitolo del libro. Una bellissima emozione. Ho avuto anche l’onore di partecipare ad alcune presentazioni del libro insieme a Federico, una persona splendida, molto disponibile.

L’Idea Magazine: Collabori con la redazione di Periodico Italiano Magazine, Laici.it e Brainstorming Culturale, oltre ad altre testate. Come sono nate nel corso degli anni queste collaborazioni e quali sono le differenze sostanziali tra queste testate e, di conseguenza, il tuo rapporto letterario?
Michela Zanarella: Con Periodico Italiano intrapresi un percorso di formazione in redazione per diventare giornalista pubblicista. Devo molto agli insegnamenti di Vittorio Lussana, direttore, e Francesca Buffo, capo redattore. Mi hanno insegnato una professione che richiede passione, impegno e costante approfondimento. Dal 2018 sono quindi pubblicista iscritta all’ordine dei giornalisti del Lazio, e ho continuato a scrivere recensioni, interviste, per Periodico Italiano, Laici e altre testate. Con Brainstorming Culturale diretto da Annalisa Civitelli mi occupo della recensione di libri. La scrittura giornalistica è completamente diversa dalla poesia, quindi ho dovuto fare una separazione netta dalla mia dimensione poetica. È stato un percorso duro e faticoso, ma ho capito le tecniche e le regole richieste, studiando, leggendo e scrivendo molto.

L’Idea Magazine: È vero che ci sono in corso di creazione anche un podcast e un canale TV da parte tua?
Michela Zanarella: Si, grazie al lavoro del mio webmaster Alessandro Bagnato, che ha curato la grafica e i contenuti del mio sito ufficiale www.michelazanarella.it ho scelto di mettermi in gioco per dare voce e spazio anche ad altri artisti. Ho dato il via a due rubriche “Scrivimi” dove realizzo delle brevi interviste a scrittori, artisti, performers, e “Liberi”, dove ospito i versi di poeti contemporanei nazionali e internazionali. La sezione podcast è in via di sviluppo e conterrà interviste audio e video.

L’Idea Magazine: Se tu potessi incontrare un personaggio del passato, o anche del presente, chi sarebbe e che cosa chiederesti?
Michela Zanarella: Se potessi, del passato vorrei incontrare Pier Paolo Pasolini, perchè chissà quante cose avrebbe da raccontare ancora. Gli chiederei cosa pensa del nostro tempo, del governo attuale e dell’Italia in genere. Sarebbe stato un bel confronto. Avremmo parlato a lungo di poesia, di vita e morte. E poi Alda Merini, donna e poeta immensa. Mi affascina molto la vita dei poeti, soprattutto di chi si è spinto oltre, senza nascondere mai la propria identità. Del presente vorrei incontrare due persone: Gabriele Galloni, giovane poeta, scomparso prematuramente. Ci siamo scritti tante volte, ma non sono mai riuscita  a incontrarlo. Poi Marcella Continanza, splendida voce della poesia contemporanea, giornalista e ideatrice del Festival della poesia europea di Francoforte sul Meno. A lei ho dedicato il mio ultimo libro “Recupero dell’essenziale”. Ci siamo sempre telefonate per anni, siamo diventate grandi amiche, ma anche con lei non c’è stato mai l’incontro.

L’Idea Magazine: Quando incontri un’altra persona, qual è il pregio che ti attira di più e qual è il difetto che ti da più fastidio?
Michela Zanarella: Mi attira la spontaneità, l’umiltà. Mi dà molto fastidio la troppa saccenza, la presunzione.

L’Idea Magazine: Se dovresti definirti con tre aggettivi, quali sarebbero?
Michela Zanarella: Curiosa, timida, generosa.

L’Idea Magazine:  Sogni nel cassetto?
Michela Zanarella: I sogni sono tanti, ma resto dell’idea che sia giusto vivere senza troppe aspettative. Mi accontento di stare bene, di avere a fianco le persone che amo, di continuare a coltivare le mie passioni.

L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Michela Zanarella: Cercate di ascoltarvi e di prestare ascolto anche agli altri, amarsi è il primo passo per amare il mondo. E se potete non rinunciate mai a ciò che vi fa stare bene.

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