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Temi cruciali per il futuro al Pangea Photo Festival sull’Appennino reggiano

PANGEA PHOTO FESTIVAL
prima edizione
A Castelnovo ne’ Monti (ri)apre il Pangea Photo Festival, una nuova iniziativa culturale dedicata a tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del pianeta.

Prorogate fino al 30 maggio le mostre alle scuderie di Palazzo Ducale di Tanya Habjouqa e Lucas Foglia. Le mostre outdoor “Future Studies” di Luca Locatelli, “Arctic New Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev, “Fulani” di Michele Cattani e “Sometimes I cannot smile” di Piergiorgio Casotti si potranno visitare invece fino al 27 giugno 2021.
A Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, è nato un festival di fotografia dedicato a tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del pianeta. Penalizzato dal lockdown alla sua inaugurazione il 18 gennaio scorso, il Pangea Photo Festival è stato ideato e organizzato da un gruppo di giovani abitanti dell’Appennino Reggiano, insieme al Comune di Castelnovo ne’ Monti e con il sostegno di A.S.C. Teatro Appennino. Attraverso il linguaggio diretto delle immagini, il festival vuole portare consapevolezza e aumentare la soglia di attenzione su importanti temi che troppo spesso passano inosservati nelle nostre vite, ma che hanno un forte impatto sul nostro presente e sul nostro futuro.

La prima edizione di Pangea Photo Festival ospita sei mostre, in diverse sedi outdoor e indoor, di fotografi nazionali e internazionali che affrontano grandi tematiche dell’attualità globale, come il cambiamento climatico, i conflitti, le migrazioni, la relazione uomo/natura e uomo/potere, e che accendono domande su come questi temi impattino sulle comunità locali e sulla vita di ciascuno di noi. “Crediamo fortemente – dicono gli ideatori – che la narrazione attraverso la fotografia d’autore possa aiutare a riconnettersi profondamente con storie all’apparenza lontane, ma che riguardano tutti e talvolta possono anche essere determinate dalle piccole scelte quotidiane di ciascun individuo”.
“Pangea è tutta la terra. Tutto il mondo, o almeno una sua parte rilevante, che arriva e viene ospitato in un piccolo paese al centro dell’Appenino reggiano” sottolinea Emanuele Ferrari, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti, che ha creduto fin da subito nell’iniziativa proposta dagli organizzatori. “Storie scritte in immagini che raccontano il nostro tempo, che si possono incontrare camminando per il paese, o salendo alla Pietra di Bismantova, cantata da Dante nel Purgatorio. Altre invece si potranno visitare nella sala mostre delle ex scuderie di Palazzo Ducale. Una molteplicità di sguardi e storie che hanno un orizzonte comune: quello della sostenibilità, della visione di un futuro possibile, declinato in una prospettiva di ecologia integrale, di dialogo tra le culture, valorizzazione delle differenze”.
La mostra “Human Nature // Frontcountry” del fotografo Lucas Foglia, esposta a Palazzo Ducale, in via Roma 12, su gentile concessione di Micamera, consta di due progetti che indagano la relazione fra l’uomo e l’ambiente. Dopo che l’uragano Sandy è entrato nella vita del giovane fotografo americano, Foglia sente che è necessario occuparsi dell’argomento come un problema diventato ormai globale.

“Human Nature” ci trasporta in diversi e meravigliosi ambienti, fra città, foreste, deserti, paesaggi ghiacciati e oceani, attraverso immagini accomunate dal desiderio di investigare le complesse e confittuali forze che intercorrono fra uomo e natura. “Frontcountry” racconta le più remote pieghe dell’ovest americano, fra cowboy e minatori, raccoglie le storie di una trasformazione sociale che vede il costante avanzamento dell’industria mineraria ed energetica e un contestuale sconvolgimento dei paesaggi rurali e degli abitanti che ad essi si relazionano organizzando la propria sopravvivenza. Lucas Foglia, nato in una piccola fattoria a New York nel 1983, è un fotografo di fama internazionale e insegna fotografia presso il San Francisco Art Institute. Le sue opere appartengono a diverse collezioni permanenti, presso il Denver Art
Museum, il Museum of Fine Arts Houston, il Philadelphia Museum of Art e il Victoria & Albert
Museum.

Sempre a Palazzo Ducale è allestito un altro progetto dell’agenzia NOOR, “Occupied Pleasures” della fotografa Tanya Habjouqa, che narra la quotidianità nei territori palestinesi. Le sue fotografie presentano un ritratto sfumato e multidimensionale della capacità umana di trovare momenti di benessere in circostanze difficili nella Cisgiordania occupata, a Gerusalemme e a Gaza.

La Pietra di Bismantova è palcoscenico di eccellenza per la mostra open air “Arctic New
Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev (in collaborazione con NOOR e Fondation Carmignac), per la prima volta in Italia. Le suggestive immagini, che testimoniano i 15 mila km percorsi dai fotografi per raccontare i cambiamenti climatici nel circolo polare artico, sono esposte sui muri che dal piazzale Dante conducono all’Eremo di Bismantova.

La Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo, in via Roma 4, ospita la mostra “Future Studies” di Luca Locatelli, finalista al World Press Photo 2018, che racconta di pratiche agricole innovative e soluzioni per ridurre il problema della fame nel mondo.

Accessibile negli orari di apertura della Biblioteca, racconta un viaggio di sette anni, ancora in corso, per esplorare nuovi modi di vivere sul nostro Pianeta.
Altre sedi in centro accoglieranno due fotografi reggiani: tra piazza Peretti e piazza Martiri della Libertà è esposta la mostra di Piergiorgio Casotti “Sometimes I cannot smile”, un viaggio intimo e personale nel difficile mondo giovanile groenlandese, mentre in via Roma 7 nell’ex Pretura, l’indagine fotogiornalistica “Fulani” di Michele Cattani, che ritrae la complessa società maliana nelle sue varie sfaccettature.

“Mai come in questo periodo, proprio a causa della pandemia di Covid-19, abbiamo avuto
l’occasione di riflettere su quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento in futuro, nello sforzo di ristabilire un sano rapporto con la natura e la Terra” concludono gli organizzatori. In un periodo difficile per il settore culturale, Pangea Photo Festival cerca così di portare un segno di speranza e inclusione, garantendo un accesso alle mostre in totale sicurezza e in conformità alle normative anti-covid vigenti.

Il progetto è finanziato dal bando Shaping Fair Cities della Regione Emilia Romagna, per la
diffusione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Con la volontà di collaborare, per quanto possibile in questo periodo di distanziamento sociale, con istituti scolastici e insegnanti per la realizzazione di progetti educativi legati al Festival. Pangea Photo Festival è anche un’importante occasione di promozione del territorio, anche grazie al coinvolgimento di varie associazioni locali in attività di animazione culturale e sensibilizzazione: collaborano al progetto Associazione Al Bayt, Associazione Centro Storico di Castelnovo ne’ Monti, Associazione Maliana Badegna, Condotta Slow Food Appennino Reggiano, Extinction Rebellion Reggio Emilia, Fa.Ce. Famiglie Cerebrolesi Associazione Provinciale di Reggio Emilia ONLUS, Gaom, Vogliamo La Luna e CGIL.

*** NUOVE DATE E ORARI DI APERTURA:
Fino al 30 maggio:
Le mostre “Occupied Pleasures” di Tanya Habjouqua e “Human Nature/ Frontcountry” di Lucas Foglia, allestite nelle scuderie di Palazzo Ducale, in via Roma 12, riaprono da venerdì 30 aprile a domenica 30 maggio. Le mostre saranno visitabili nei giorni venerdì, sabato e domenica, dalle 16 alle 19, su prenotazione (telefonando negli orari di apertura della mostra al numero 0522/610262).
Fino al 27 giugno:
“Future Studies” di Luca Locatelli alla Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo, in via Roma 4, è aperta dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.
Si potranno visitare in qualsiasi orario le mostre outdoor:
– “Arctic New Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev, alla Pietra di Bismantova
– “Fulani” di Michele Cattani, in via Roma 7 nell’ex Pretura
– “Sometimes I cannot smile” di Piergiorgio Casotti, tra piazza Peretti e piazza Martiri della Libertà

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