Articolo di Isabella Rossiello
Spello è uno scrigno di tesori nel cuore dell’Umbria, dipinti di Pinturicchio, museo di Norberto Proietti pittore, scultore padre di Gigi Proietti, grande attore italiano, le celebri Infiorate, Biblioteche, Pinacoteche, la magnifica Villa Fidelia, resti romani, Mosaici restaurati , un tuffo nell’intonso medioevo e appunto il suo Festival I Mestieri del Cinema, unico nel suo genere.
Prima di focalizzarci sul Festival poche note su Spello, conosciamola meglio: fondata dagli Umbri, in epoca romana divenne Hispellum e Augusto la dichiarò Splendidissima Colonia Julia!
Devastata dalla discesa dei barbari, in età longobarda fece parte del ducato di Spoleto e poi del Papato ma nel 1516 divenne libero comune con proprie leggi infeudata alla famiglia Baglioni, famiglia perugina,cui appartenne fino al 1648.
Oggi Spello è una cittadina giustamente turistica e ogni muro parla di storia, D’annunzio disse di lei: “ Qual canto palpita nei petti”
Ricca di artigianato locale e prodotti tipici come olio, insaccati, ceramiche, la lavorazione del lino, in zona Fontevecchia ci sono sorgenti solforose, e non ultimo la generosa accoglienza dei cittadini spellani.
Qui a Spello invece i “ veri ed unici divi” sono loro: montatori, doppiatori, scenografi, costumisti, fonici, effetti speciali, truccatori, acconciatori, creatori di suoni, produttori esecutivi, fotografi di scena, premiati con la scultura ideata dall’artista toscano Andrea Roggi.
L’atmosfera festivaliera non si respira solo nei centri preposti ma in tutto il centro storico dove cartonati ad altezza naturale di tanti divi occhieggiano al turista e invitano ad un selfie innocente: Sordi, Totò, Gassman, Tognazzi per citarne alcuni, Sandra Milo, Gina Lollobrigida e Stefania Sandrelli, una gioia per gli occhi.
Di grande importanza è la partecipazione attiva e preziosa del Centro Sperimentale di Cinematografia, impegnato nel restauro del cinema italiano, un ricchissimo archivio fotografico, 50.000 mila pezzi di materiale pubblicitario come locandine e manifesti, che si occupa di realizzare e co – produrre lavori di allievi della Scuola Nazionale di Cinema e la diffusione di opere prime in manifestazioni nazionali ed internazionali.
Veniamo ora al tema di questo Festival 2019 : un omaggio doveroso e graditissimo a Ermanno Olmi, scomparso quest’ anno e citato anche la notte degli Oscar, una figura ieratica, carismatica, colta ma non affettata, un pensatore il cui “flusso di parole” è saggezza e poesia allo stesso tempo.
Notevole e commovente l’intervista realizzata dal giornalista Fabio Falzone per TV 2000 a Ermanno Olmi, una gradevole chiacchierata più che un’intervista, ha dichiarato il giornalista alla presenza in sala della moglie di Olmi Loredana Detto, sua figlia Elisabetta e suo figlio Fabio, che lo hanno ricordato con amore, raccontando aneddoti anche divertenti.
L’intervista di Fabio Falzone ha portato al pubblico un Olmi poco divo, per fortuna, ma molto, molto umano,mi sono rimaste impresse due frasi del maestro :” Come posso giudicare se non riesco a capire” riferendosi ai nostri giorni così complicati.
Il documentario sul Cardinal Martini non è stato una lode bensì una voglia di conoscere l’uomo prima del prelato e fu molto” terreno” quando nei suoi ultimi giorni di vita chiese di essere sedato per andarsene con “eleganza”, parole di Olmi che dice ancora : ” Non capisco nella religione cristiana questo culto del dolore”!
Commovente anche il backstage del film “L’albero degli zoccoli” dove attori non professionisti, oggi anziani raccontano le riprese di quella cascina nella bassa bergamasca tutto girato in dialetto ma che per motivi di distribuzione fu poi doppiato dagli stessi attori, il racconto dei collaboratori che hanno svelato piccoli trucchi di scena come riprodurre la neve strappando chili di carta velina e poi muovendo una rete e … il miracolo di una dolcissima nevicata avviene o come i vetri della cascina invecchiati con la birra.
Anche qui guardando queste immagini ho pensato che la realtà contadina ormai sparita era uguale sia nella bassa bergamasca che nella bassa Italia!
La serata della premiazione tenutasi al Teatro Subasio con la direzione artistica del regista Carlo Cattani molto snella ed efficace ha premiato un’altra eccellenza italiana, un attore assai fuori dagli schemi dello show biz ma di una bravura impressionante: Flavio Bucci, recentemente protagonista del film biografico “Flavioh “ di Riccardo Zinna accompagnato dall’eclettico attore e regista Pascal Zullino.
La grande cena finale ha visto un menù delizioso con prodotti locali a Foligno con torta e musica per la gioia di tutti e l’imperdibile presenza del maestro cioccolatiere visto che uno dei main sponsor è la Perugina!
At least but not last il Deus ex Machina di tutta la manifestazione, colei che è già alle prese con il Festival del Cinema di Spello 2020 una vincente: Donatella Cocchini, con uno staff quasi tutto al femminile ha “inventato” questo evento, lei organizza, contatta, ascolta, dispone, ricerca, si industria per trovare ogni anno novità stimolanti per rendere la sua creatura sempre più affascinante e internazionale!
Un grazie sentito a Donatella da tutti i partecipanti e un grazie dal Cinema!
Quest’anno la giuria di professionisti del settore ha premiato i seguenti “ tecnici” del cinema:
“Dogman”’opera di Matteo Garrone si è aggiudicato ben sei riconoscimenti: miglior sceneggiatura (Matteo Garrone, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti), miglior montaggio (Marco Spoletini), migliore scenografia (Dimitri Capuani), migliore montaggio del suono (Davide Favargiotti), miglior creatore di suoni (Mirko Perri) e il premio per il miglior film decretato da Cinema Italiano.
Due, invece, i riconoscimenti portati a casa da “Lazzaro felice “ di Alice Rohrwacher:
migliori costumi (Loredana Buscemi), miglior organizzatore/produttore esecutivo (Giorgio Gasparini).
“Una storia senza nome” di Roberto Andò per il trucco (Enrico Iacoponi) e l’acconciatura (Sharim Sabatini).
Ad aggiudicarsi il premio per il miglior autore della fotografia (Paolo Carnera) è stato il film “La terra dell’abbastanza” di Damiano e Fabio D’Innocenzo.
Premio le migliori musiche (Michele Braga) è andato a “In viaggio con Adele” del regista Alessandro Capitani.
Miglior fonico di presa diretta (Gianluca Costamagna) e migliori effetti speciali (Elio Terribili e Roberto Ricci) sono state rispettivamente le pellicole “Ride” di Valerio Mastandrea e “Tito e gli alieni” di Paola Randi.
Alla pellicola “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio, invece, il premio del pubblico al miglior film italiano.
A conquistarsi il favore della giuria dei film internazionali è stato “Styx” di Wolfgang Fischer, mentre per la sezione documentari con tema l’arte il premio è andato a “Caravaggio.
L’Anima e il Sangue” di Jesus Garces Lambert prodotto da Sky e Magnitudo Film.
Per la sezione backstage a trionfare sono stati il film “Tito e gli alieni” e la serie tv Rai “Montalbano” con Duccio Giordano.
Due i premi assegnati, infine, ai cortometraggi nell’ambito della seconda edizione dello “Spello International Short Film Festival” con “Far East” di Cristina Puccinelli a cui è andato il premio “Special Jury Price” e “1:41” di Marek Stoklosas che si è aggiudicato il premio “Best Short Film”.
Riconoscimenti speciali: “Premio all’Eccellenza” a Flavio Bucci, il “Premio Carlo Savina” al maestro Franco Piersanti e quello conferito dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma al documentario “Flavioh” di Riccardo Zinna.
Tra i premiati, infine, anche gli studenti che hanno partecipato ai concorsi loro dedicati. Per la sezione “Costumi” delle scuole secondarie di secondo grado, a vincere è stata Sara Buzzelli per l’Ipsia di Todi, mentre per quella degli Istituti post diploma ha vinto Marco Rossi.
Infine, per la sezione “Cortometraggi” il riconoscimento del Festival è andato al Liceo Scientifico “Alessi” di Perugia. Menzione speciale, inoltre, al cortometraggio realizzato dagli studenti dell’Istituto comprensivo di Costacciaro nell’ambito del progetto “I giovani e il cinema” fortemente voluto dal Festival in collaborazione con il Comune di Costacciaro.
Questo Festival dà lustro al cinema italiano e straniero e merita più attenzione da parte dei media che omaggiano solo i festival ormai consolidati trascurando eventi di nicchia che con tanto lavoro si sforzano di dare una mano al cinema che non è solo gossip e lustrini ma lavoro serio ed a volte estenuante.
Foto di Isabella Rossiello e Alessio Vissani