“Sognai per la prima volta di costruire un Labirinto circa venti anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, Jorge Luis Borges”. Borges e Ricci, il primo un apprezzato scrittore argentino e il secondo un fine editore che ha elevato la stampa e la qualità del prodotto tipografico a vera opera d’arte, custode preziosa di scritti, immagini e documenti prodotti da eccellenti artisti in diversi campi del sapere.
Internazionalmente da decenni il suo marchio è sinonimo di qualità. Non stupisce, quindi, che Franco Maria Ricci abbia oggi il primato di creatore del labirinto più grande del mondo.
Il labirinto della Masone (Masone è la ‘zona’ di Fontanellato, alle porte di Parma, dove sorge il complesso di Ricci) è un tripudio di simboli, ambienti e vegetali: più precisamente bambù. Ben tre chilometri di superficie sulla quale insiste il sogno di una vita. “La passione per il bambù, pianta elegantissima ma così poco utilizzata in Occidente e specialmente in Italia, mi suggerì la materia prima ideale” attesta Ricci.
Chartres, Cnosso, Donnafugata, Evionnaz e decine di altri, nella mitologia e nella vita reale, sono illustri esempi di luoghi simili a questo. Spazi in cui è possibile perdersi o ritrovarsi.
Ma c’è una differenza. Chartres, ad esempio, è un percorso meditativo e non costringe la mente a cercare la via d’uscita da un intrigo di tranelli. Quello di Ricci è invece un labirinto che richiede concentrazione e impegno per uscire e non perdersi. I pigri e gli impazienti non si scoraggino: giovani guide all’ingresso forniscono tutti i visitatori di una cartina con cui orientarsi e trovare facilmente la via d’uscita.
Lungo le siepi degli alti bambù appositi cartelli recano numeri romani – ad identificare l’esatto corridoio in cui ci si trova,- e possono essere indicati alla conciergerie che, se chiamata, arriverà sul posto per riaccompagnare gli avventori sperduti attraverso le vie brevi.
A chi compie l’intero percorso invece una lieta ricompensa: l’approdo in una corte su cui si staglia una piramide-tempio cinta da porticati che ospiteranno presto sale convegnistiche. Chiesa, luogo di meditazione, spazio in cui affrancarsi. Sarà il visitatore a codificare questa zona ricca di nessi simbolici con l’immagine e la definizione che più gli risuona familiare.
Presto saranno completate due eleganti suite, poste ai piedi della piramide, pensate per trascorrere alla Masone una notte, un periodo di riposo o un momento di relax tra cultura e natura. L’eleganza e i confort offerti non sono proprio per tutte le tasche ma non mancheranno di suscitare curiosità e accendere desideri di chiunque.
Una caffetteria ed un bistrot, a firma dei fratelli Spigaroli – chef stellati – occupano già oggi un’intera manica della prima corte. La base dei menù è la cucina tipica del Parmense e dell’Italia in generale. All’uscita del ristorante, tra non molto, una gastronomia permetterà ai visitatori di portare a casa prodotti di qualità legati al territorio.
Franco Maria Ricci, noto anche per la realizzazione di loghi e marchi per diverse società ed aziende italiane come Smeg e Alitalia, ha deciso che il complesso del labirinto dovesse dedicare ampie sale a mostre temporanee e ospitare collezioni permanenti.
Assolutamente da non perdere, ricca di fascino e magnificamente allestita, la mostra ARTE E FOLLIA: ANTONIO LIGABUE – PIETRO GHIZZARDI curata da Vittorio Sgarbi. Fino a venerdì 30 ottobre 2015 sarà possibile godere di quarantacinque capolavori di Antonio Ligabue e trenta di Pietro Ghizzardi. Un percorso magnifico di dipinti e sculture, esaltati dalle pareti color prugna delle sale che ritornano perfettamente in tutta la loro forza i colori dei due artisti.
La mostra è documentata da un catalogo curato con la consueta eleganza grafica da Franco Maria Ricci con testi originali di Vittorio Sgarbi, Marzio Dall’Acqua, Pascal Bonafoux e Gianfranco Marchesi.
Venduto anche nel bookshop all’ingresso del Labirinto dove, curiosamente, fa bella mostra di sé un cimelio piuttosto insolito: la Jaguar di Diabolik.
Gli spazi culturali coprono più di 5000 metri quadrati e sono anche destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci che comprende 500 opere dal Cinquecento al Novecento e a una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica, tra cui molte opere di Giambattista Bodoni e l’intera produzione di Alberto Tallone.
Completeranno questa collezione storica, ricca di busti e marmi neoclassici, tutti i libri curati da Franco Maria Ricci in cinquant’anni di attività.
Ricordate, quindi, quando verrete in Italia, di non perdervi una visita al Labirinto della Masone dove respirare le forme e gli spazi della cultura – quella più magica – lungo sentieri vigorosi di robusti bambù.
Per raggiungere il Labirinto:
Il Labirinto della Masone si trova al seguente indirizzo: Strada Masone 121, 43012 Fontanellato (Parma)
In auto da Milano: uscita autostrada A1 Fidenza;
In auto da Bologna: uscite autostrada A1 Parma;
In auto da La Spezia: A15 Parma Ovest;
In treno, le stazioni più vicine sono quelle di Fidenza e Parma. Per indicazioni
telefono +39 0521827081 fax: +39 0521827081
e-mail : ricci@masone.parma.it, labirinto@francomariaricci.com
web: www.labirintodifrancomariaricci.it