Riflettendo sull’Avvento mi sono chiesto: se quella notte del 24 dicembre di duemila anni fa ci fosse stato un solo gentiluomo a Betlemme, forse la storia della natività di Gesù sarebbe stata diversa e oggi celebreremmo tutto un altro Natale. Mi piace immaginarlo così: Giuseppe da Nazareth dovette tornare a Betlemme per il censimento portando con sé Maria, incinta di Gesù. Per la moltitudine di gente arrivata, non trovarono alcun alloggio. Giuseppe bussò alla porta dell’ultima locanda sperando di trovare finalmente un letto per la sua sposa. L’oste gli ribadì che non ce n’erano ma visto che a Maria già iniziavano le doglie, propose di cercare rifugio in una stalla poco distante. Mentre stavano per uscire dalla locanda si sentì la voce di un avventore che disse: “Aspettate!” e rivolto all’oste: “Dai alla signora la mia stanza, non posso permettere che questa giovinetta vada a partorire in una stalla, io mi arrangerò su quella seggiola accanto al fuoco”. In nottata la Vergine partorì Gesù nel letto che l’unico gentiluomo tra tutti i presenti a Betlemme aveva ceduto a Maria. Mentre Gesù nasceva, quel buon uomo sognò un Angelo che gli chiedeva: “Perché lo hai fatto?” E lui: “Per amore verso il prossimo”.
Purtroppo le cose non sono andate così e Gesù è nato al freddo e al gelo, al gelo dei cuori di esseri umani con nessuna umanità! Sarebbe stato bello se almeno uno, uno fra tanti, vedendo Maria sofferente, non si fosse girato dall’altra parte immerso nel proprio egoismo. Chissà, forse quel piccolo gesto avrebbe potuto salvare gli uomini…
Sarebbe stato tutto un altro Natale, tutta un’altra umanità…
Raffaele Pisani