Uno studio dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli (Na) ha identificato la funzione di un recettore degli endocannabinoidi nel processo di formazione del muscolo scheletrico, con potenziali implicazioni terapeutiche per il trattamento di importanti patologie degenerative per le quali non sono attualmente disponibili trattamenti farmacologici risolutivi. Lo studio è pubblicato su Pnas
“La ricerca ha identificato il ruolo del recettore dei cannabinoidi di tipo 1 (CB1) nel processo di differenziamento delle cellule muscolari scheletriche umane e animali”, spiega Di Marzo, direttore Icb-Cnr. “Poiché alcune patologie muscolari sono determinate dalla progressiva degenerazione o dall’alterazione del processo di rigenerazione dei tessuti, la possibilità di controllare farmacologicamente o geneticamente la funzione del recettore CB1 apre la strada a nuove strategie terapeutiche per il trattamento di patologie che incidono sulla rigenerazione e sullo sviluppo delle cellule muscolari, per le quali purtroppo non sono attualmente disponibili trattamenti farmacologici mirati. Basti pensare all’implicazione di tale opportunità nel rallentamento del decorso delle distrofie muscolari”.
Lo studio è stato condotto in collaborazione tra il gruppo dell’Istituto Cnr con gruppi di ricerca dell’Università del Molise, del Karolinska Institutet di Stoccolma, e dell’Università di Debrecen in Ungheria.