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SANREMO 2018. SAREBBE BELLO RICORDARE L’AUTORE DELLA “LEGGENDA DEL PIAVE” E IL POETA NAPOLETANO CHE ORGANIZZÒ NEL 1932 IL “PRIMO FESTIVAL DI SANREMO”

Sì, sarebbe bello se gli organizzatori  dedicassero, durante le serate del festival, un omaggio alla canzone napoletana, in particolare ai poeti e compositori che  “inventarono la canzone nel mondo” e la fecero grande. Sanremo avrebbe anche l’opportunità – in occasione del “Centenario della Grande Guerra” – di rendere omaggio ad E.A. MARIO, autore della “Leggenda del Piave”, scritta e musicata nella notte dal 23 al 24 giugno 1918.

Un inno di incomparabile bellezza che ancora oggi ci esalta e ci commuove. Un Inno dedicato a tutti i nostri Caduti. Una Canzone che accompagnò e sostenne sui campi di battaglia  l’avanzata progressiva e inarrestabile  dei nostri soldati che conclusero le sorti della guerra con una disperata ma splendida vittoria. Un omaggio che sarebbe anche un atto di giustizia nei confronti di E.A. Mario che non ricavò neppure un centesimo per i diritti d’autore in quanto la “Leggenda del Piave”, pur eseguita milioni di volte dai cantanti e dalle bande militari e municipali, non fu mai trascritta sui bollettini della S.I.A.E. perché considerata “Inno nazionale”, per cui lo Stato diventa proprietario previo un lauto compenso e un vitalizio offerto all’autore che, accettando questa forma di pagamento, non può più accampare altri diritti economici.

Ma “La Leggenda del Piave” non fu mai dichiarata Inno nazionale, né E.A. Mario ebbe alcun compenso dallo Stato, la sua qualifica fu soltanto la seguente: ”Inno ufficiale dello Stato”. Ci fu una causa durata oltre venticinque anni, alla fine vinta dal Poeta.

Ernesto Murolo

Ma il risarcimento non arrivò mai, perché scoppiò la seconda guerra mondiale e con la conseguente sconfitta e la svalutazione monetaria il compenso si perse nel nulla. Dopo l’armistizio del 1943, il governo italiano la adottò provvisoriamente come Inno nazionale in sostituzione della Marcia Reale fino al 12 ottobre 1946 quando fu sostituita dall’Inno di Mameli. Ad E.A. MARIO toccò la medesima sorte di Goffredo Mameli e Michele Novaro: sono morti poveri tutti e tre.

Infine si potrebbe anche ricordare il poeta Ernesto MUROLO a cui addirittura si deve la nascita del “festival”. Infatti fu proprio lui che nel 1932 organizzò a Sanremo il “ I° Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi”, una grande rassegna di canzoni napoletane e italiane eseguite dai più noti cantanti dell’epoca.

Raffaele Pisani

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