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Sal Palmeri … “the voice” of ICN

Sal Palmeri è stato per anni la voce degli Italiani d’America, la sua carriera di speaker nasce ufficialmente nel 1983 per essere precisi il 1° dicembre di quell’anno.
Diventa subito vincente perché dopo molti sforzi ottiene dalla RAI i diritti di telecronaca delle partite di  Campionato di calcio e di Champions League, in tempo reale.
Un successo, se si pensa che i mezzi di allora erano limitati e per sapere i risultati, si aspettava anche giorni!
Un’idea davvero geniale!
Ovviamente la musica, rimane non solo il contorno ma anche una sorta di carezza all’anima di chi è lontano dal proprio paese.

La musica che gli italo americani preferiscono è quella della loro gioventù, il genere melodico, per intenderci e che Sal citando Pasolini rimarca, Pasolini diceva:”le canzoni sono le intermittenze del cuore”.

Gli italo americani conservano gelosamente le loro tradizioni e nel cuore hanno le musiche e i cantanti che avevano lasciato al momento della partenza, quelli in voga in  quel momento storico che spesso Sal ha fermato nelle sue trasmissioni.
Le nuove leve non danno a questi ascoltatori altrettante emozioni, perché scimmiottano troppo gli stranieri, invece dovrebbero credere  di più nel genere che ci ha reso famosi nel mondo: la melodia.
È un successo strepitoso per la comunità italiana, tanto che nel Nono Distretto Congressuale degli Stati Uniti, quello dei Queens, a cura del deputato Thomas Manton viene indetto il “Sal Palmeri Day” che si celebra tutt’ora ogni 10 febbraio.

Riceve riconoscimenti dall’ex Governatore Mario Cuomo, dai senatori: Serphin Maltese, Carl Kruger, Di Carlo, Antony Seminerio.

Anche lo stato del Vaticano gli rende onore con un encomio,  un riconoscimento ufficiale per  i 40 anni di trasmissione!!!
… Gli unici che si ricordano degli italiani all’estero solo quando è il momento di votare, sono i politici italiani.
24 ore su 24 di trasmissioni affidando la radio a collaboratori che seguono le sue orme, e rendono vivace la trasmissione dove si parla anche di temi importanti, di cultura, politica, tradizioni.

Prima di fondare Radio ICN  acronimo di Italian Communication Network, Sal lavora in altre radio e lì accumula esperienza preziosa: inizia a Radio WHBI/fm – poi è su WBNX/am – WHOM/fm/am  – WDAS/fm- WIFI/fm – WPOW/fm.
In seguito al grande successo come speaker radiofonico è  ingaggiato dai teatri più prestigiosi di New York come : Carnegie Hall, Madison Square Garden, Brooklyn Academy of Music, Manhattan Center, Town Hall e tanti altri.
È in questi templi dell’arte che Sal presenta i piu’ noti cantanti italiani : solo per citarne alcuni, Domenico Modugno, Mino Reitano, Renzo Arbore, Claudio Villa, Gianni Morandi e tantissimi altri.

Sal nasce a Roccamena vicino Palermo, arriva negli States e si diploma, frequenta  un corso di recitazione e direzione all’Hunter college of New York City, le sue prime passioni sono il teatro e il cinema, sino ad accorgersi che la sua vera vocazione è essere al servizio della comunità italiana con la sua creatura la Radio ICN.

Possiamo dire con certezza che Sal e il suo programma sono la memoria storica della musica italiana all’estero, un tesoro inestimabile!
La radio però è un ripiego, il suo sogno erano il cinema e il teatro,fa delle particine ma la vita gioca strani scherzi e le emozioni, le soddisfazioni più vere gliele ha date proprio la radio!

 Tra l’altro per ben 13 anni è uno dei maggiori DJ e animatore nelle discoteche di New York.
Dieci milioni di ascoltatori sparsi nel mondo, seguono Sal Palmeri e I suoi speaker che portano loro un po’ d’Italia, si parla  di tutto, dell’Italia  sana, e purtroppo anche delle  ataviche magagne di cui spesso e lo dico con rammarico, ci si deve vergognare.
Eppure noi, popolo testardo, “anarchico” per vocazione, libero e schiavo, geniale e pigro … un popolo che crea e distrugge … questi siamo noi, gli Italiani ovunque nel mondo!!!

D): SAL SEI SODDISFATTO DELLA TUA CARRIERA O C’E’ ANCORA QUALCOSA CHE VORRESTI FARE??
R) : Ringrazio Iddio per aver svolto questa professione che  ho abbracciato con tanta passione verso l’arte e tanto  amore verso la nostra musica , la cultura e le tradizioni italiane. Come ho già detto in altre occasioni, non avrei mai pensato di dedicare la maggior parte della mia vita alla radio, perché fin da bambino il mio desiderio era diventare attore. Lo confesso e’ qualcosa che ancora oggi, desidererei immensamente fare.

D) :COME è STATO IL TUO IMPATTO CON L’AMERICA E GLI AMERICANI?
R) : Quando arrivai a New York  con la mia famiglia avevo soltanto 15 anni e come tutti gli altri  emigranti ho dovuto inserirmi nella realtà americana e ho fatto tanti sacrifici … Però dopo  pochi anni  tutto e’ diventato tutto molto più facile.

D): QUAL’ È  IL PERSONAGGIO ITALIANO CHE TI HA  IMPRESSIONATO PIU’ DI TUTTI NELLA TUA BELLISSIMA CARRIERA?
R) : Senza dubbio Domenico Modugno col quale ebbi modo di lavorarci come presentatore. L’ho incontrato qui a New York  in diverse occasioni, ed ho potuto  scoprire  tutta la sua umanità . Sul palco poi Modugno era un mostro. Secondo me lui e’ stato uno dei pochi cantanti italiani che dopo un minuto dall’ essere entrato in scena, era capace di conquistare il pubblico… con una facilità unica, lo faceva ridere, lo faceva emozionare e poi  anche ballare.

 D): PUOI RACCONTARE AI LETTORI DELL’IDEA MAGAZINE, UN ANEDDOTO CHE TI HA FATTO PIACERE?
R): Alla fine degli anno 80, subito dopo una mia trasmissione su radio WHBI/fm dedicata a dei problemi legali della emittente, con La FCC, (l’ente governativo che regola le frequenze radio/televisive), ho ricevuto una telefonata di un anziano ascoltatore, il quale mi informava che mi ascoltava da  15  anni, e che adesso era pensionato e solo, quindi unico svago era la radio. Durante la conversazione mi supplicava di non arrendermi mai e di continuare a lottare per l’esistenza dei programmi italiani alla radio. La cosa che mi ha colpito di più e’ stata quando alla fine mi disse che era cieco. Forse l’idea di fondare una radio tutta italiana era nata in quel momento!

D): CI SONO ANCORA DEI PREGIUDIZI SUGLI ITALIANI?
R): Non credo.

D): COSA PENSI DEL NUOVO SINDACO DI NY?
R): Non l’ho seguito bene…e quindi non posso dare un giudizio in un modo o in un altro,  ne parleremo magari fra 4 anni.

D):  SE DOVESSI CAMBIARE QUALCOSA DELLA TUA TRASMISSIONE COSA CAMBIERESTI?
R) Assumerei del personale più qualificato.

D): COSA HAI ANCORA NEL TUO MAGICO CILINDRO? PUOI DARCI DELLE INDISCREZIONI?
R): Beh come accennavo prima vorrei tanto ritornare a fare teatro ed anche cinema e a proposito di cinema, sono alla ricerca di qualche produttore cinematografico per fargli leggere alcune sceneggiature scritte per il grande schermo.

D): SO CHE CI FU UNA GRANDE POLEMICA RIGUARDO I SOPRANOS, GLI ITALO-AMERICANI SONO STANCHI DI ESSERE SEMPRE RITENUTI MAFIOSI? ANCHE SE RICORDIAMO CHE FU UN GRANDE POLIZIOTTO ITALIANO CHE DIEDE UN GROSSO COLPO ALLA MAFIA DI ALLORA : JOE PETROSINO!
R): Si e’ vero, però adesso e’ un tema decisamente meno sentito.   I tempi sono cambiati , gli stereotipi mafiosi sono sempre in calo e per fortuna, questa nomea, sta sparendo.

Decisamente un grande personaggio Sal Palmeri, un classico “Self Made Man”, che ancora una volta dimostra come un’idea se perseguita con passione e determinazione dà i suoi frutti.
Dà soddisfazioni se fatto con professionalità e amore e soprattutto dà amore a chi la segue con nostalgia e affetto.
Essere lontani dalla propria terra e dalle propria cultura è un per molti straziante, anche se poi la vita, a volte, ti conduce su sentieri migliori di quelli che avresti avuto nella tua terra d’origine.

Questa intervista è un dovuto omaggio a chi silenziosamente e senza strepiti, rende grande l’Italia nel mondo.

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