LECCE\ aise\ – Settembre porta nuove belle note ad Arnesano, in provincia di Lecce. Ripartirà da mercoledì prossimo, 1° settembre, alle 20.30 nel Cortile del Teatro Oratorio Don Orione, la Stagione Concertistica “Sfere Sonore”. Protagonista un trio di assoluta eccezione: la pianista Gloria Campaner, il violinista Aylen Pritchin e la violoncellista Ludovica Rana, che si esibiranno in un repertorio ispirato a due volti completamente diversi che hanno caratterizzato la storia musicale con il loro stile e la loro poetica, Haydn e Šostakovic.
Sfere Sonore è prodotta dall’Associazione Musicale Opera Prima, fresca di un nuovo importantissimo riconoscimento da parte del Ministero della Cultura e cioè l’ingresso nel FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo.
“Riprendere la programmazione di Sfere Sonore con questa straordinaria novità dell’attribuzione del FUS e suonare con musicisti di grandissimo valore come Gloria Campaner e Aylen Pritchin – aggiunge Ludovica Rana, direttrice artistica di Sfere Sonore – è semplicemente straordinario. Sono musicisti con cui ho avuto già il piacere di suonare in varie occasioni e non vedo l’ora di condividere con l’appassionato pubblico di Sfere Sonore un programma così autorevole e intrigante”.
Il concerto di apertura, realizzato grazie al sostegno della “Programmazione Puglia Sounds Live 2020/2021” Regione Puglia – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro, si articola in una prima parte dedicata all’espressione più brillante del classicismo, il Trio in mi maggiore Op. 86 n. 2 Hob XV/ 28 di Joseph Haydn, appartenente a una terna dedicata alla talentuosa pianista Teresa Jansen. Si tratta di un’opera particolarmente brillante, caratterizzata dal continuo uso dei cromatismi e dalla visitazione di ardite ricercatezze timbriche. Temi che nascono da una stessa matrice melodica e armonica e che grazie ai cromatismi esprimono realtà affettive completamente differenti.
Nella seconda parte sarà eseguito il Secondo Trio op. 67 di Šostakovic, un autentico capolavoro scritto nel 1944 in memoria dell’amico Ivan Sollertinskij; è un misto sorprendente di drammaticità e leggerezza, con un sottofondo sempre oscuro, come nella danse macabre dell’ultimo movimento. Negli ultimi anni lo Sostakovic cameristico si sta rivelando come la parte della sua opera di più alta qualità musicale e soprattutto di maggiore profondità e potenza spirituale, una sorta di antidoto ai suoi obblighi di cantore degli anniversari ufficiali e di autore di musica da film.
Il Trio op. 67, è indicativo della natura schiettamente umana dell’artista, aperto ai problemi del suo tempo e preoccupato a comunicare un messaggio comprensibile a tutti; è una sorta di manifesto in cui sollecita i giovani compositori del suo paese a conoscere “le correnti che sono di moda nella musica contemporanea europea per poter combattere con maggior successo contro ogni illusoria tentazione della novità ad ogni costo”. (aise)
Galleria Sfere Sonore 2020