Pubblichiamo una lettera inviataci dal presidente del COMITES di Norimberga Giovanni Ardizzone.
Andiamo al voto, rinnoviamo subito senza se e senza ma questi Comites stanchi e demotivati che si trascinano per forza d’inerzia o per spirito di servizio. Molti già da tempo non esistono più in quanto si sono estinti da soli, altri si sono dimessi in toto, mentre quelli ancora “attivi” fanno fatica a mettere su una risicata maggioranza per poter fare le riunioni e svolgere il compito a cui sono preposti.
Che ci sia da riformare e da effettuare una “messa a punto”, questo è fuori dubbio, ma intanto diamo una nuova energia a questo paziente per risollevarlo da uno stato comatoso la cui reversibilità potrebbe appunto essere compromessa definitivamente con il prolungarsi di un’attesa che chissà se poi darà i frutti sperati.
Le cose si possono, volendo, anche cambiare durante il percorso, perchè anche sulle cose da cambiare è necessario riflettere e anche questo richiederà un tempo per farlo.
Dalle ultime elezioni comites avvenute il 26 marzo 2004 sono passati più di 10 anni e, purtroppo, vedo che si è perso il ricordo di quello che è avvenuto allora.
Vi rinfresco un po’ la memoria riferendomi alla sola Germania, ma credo che nel resto del mondo non sia andata diversamente.
Nel 2004 non esisteva la circoscrizione estero (in realtà esisteva, ma gli si votò per la prima volta nel 2006 – ndr), non esistevano tutti i circoli di partito che pullulano oggi anche nei più sperduti paesetti di provincia e, di conseguenza, i connazionali non erano così “politicizzati” come ora.
Internet era pochissimo diffuso, lo avevano solo pochi privilegiati, quindi non esistevano le agenzie di stampa estera, i giornali online, le mailing list, facebook, twitter, Skype, WhatsApp e chi più ne ha più ne metta.
I consolati avevano inviato ai capofamiglia (come si vuole fare anche ora) solo un volantino informativo sulle elezioni e dei precedenti Comites si sapeva poco o niente.
Nonostante ciò sono state indette le elezioni, presentate le liste, si sono raccolte le firme necessarie per presentarle, si è fatta la “campagna elettorale” che è stata possibile con i pochi mezzi che erano a disposizione e poi si è andati al voto per corrispondenza.
I risultati di queste elezioni li conosciamo benissimo, ma consiglio a tutti gli interessati di andarli a rivedere: nonostante tutti abbiano ricevuto il plico con la scheda da votare e rispedire, la partecipazione fu inferiore al 28%; circa il 35% le schede “nulle” perchè votate in maniera errata o imbustate male; inoltre bisogna aggiungere quelle “bianche”.
Ora che, dopo 5 anni di rinvii vari, si parla di tornare finalmente al voto, leggo con terrore che diversi politici e politicanti vari si esprimono contro queste, da diverso tempo, tanto invocate elezioni temendo che, nonostante i nuovi media sopra elencati, non ci sia il tempo necessario per portarle a conoscenza e iscriversi nelle liste elettorali, quindi si teme una bassa partecipazione. Roba da matti! Per iscriversi nelle liste dei consolati occorrono meno di 5 minuti.
Qualche giorno fa l’agenzia Aise riportava che il sen. Micheloni proponeva di rinviare le elezioni alla prossima estate. E se poi succedono altri intoppi, si rinvia ancora? Pazzesco!
Io credo invece che alcuni partiti vogliano solo prendere tempo per prepararsi e giocarsi meglio le loro carte per salvaguardare i loro interessi e che non sia utile e produttivo lasciarsi condizionare da logiche occulte strumentali e paralizzanti.
Non facciamoci troppi pensieri, andiamo al voto, alla fine chi ha voglia di votare, vota lo stesso e poi, come in tutte le elezioni, è compito dei candidati motivare le persone a votare e, possibilmente, farsi votare. (aise)