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Reggio Calabria da amare Arte, cultura, mare, tradizione enogastronomica

Articolo di Diletta Maria Cecilia Loragno

I Bronzi di Riace sono stati solo l’inizio. ma facciamo un passo indietro… Atterro nel piccolo aeroporto di Reggio Calabria accolta da un sole accecante e già mi immagino a passeggiare sul lungomare e ad ammirare i famosi Bronzi di Riace e infatti di lì a poco tutto questo diventerà una meravigliosa realtà.

I Bronzi di Riace. Foto Diletta Maria Cecilia Loragno

Prima tappa del mio fine settimana a Reggio Calabria è stato il Museo Archeologico Nazionale dove sono conservati i celebri Bronzi di Riace, due statue di bronzo di provenienza greca, databili al V secolo a.C. pervenute in un eccezionale stato di conservazione. Le due statue, alte quasi due metri, furono rinvenute nell’agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria e sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca dell’età classica.

Uno deiI Bronzi di Riace. Foto Diletta Maria Cecilia Loragno
Uno dei Bronzi di Riace. Foto Diletta Maria Cecilia Loragno

Entrata nella sala dove sono conservati, resto colpita da tanta meraviglia, dalla perfezione anatomica, dall’altezza imponente di queste statue, che è possibile ammirare da ogni lato, apprezzandone in pieno la straordinaria bellezza.

Un tuffo nella Storia, i ricordi che volano agli studi classici di molti anni fa.

Faccio fatica a uscire da questa sala perché desidero imprimere al meglio nella mia mente e nei miei occhi tanta bellezza artistica, che poi ho ritrovato anche nelle altre sale del Museo, ben allestite e con pannelli informativi molto chiari e di grande interesse.

Imperdibile il Castello Aragonese la cui fondazione risale all’epoca bizantina, tra il IX l’XI secolo.

Castello Aragonese. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

La fortezza fu nel corso dei secoli dominio di Bizantini, Normanni, Svevi e Angioini. Fu poi per volere di Re Ferdinando I d’Aragona che la struttura si arricchì delle due imponenti torri circolari merlate che le conferirono l’aspetto attuale e la denominazione ‘aragonese’. Il Castello fu gravemente lesionato durante il terribile terremoto del 1908 e la parte più antica di esso fu demolita.

Vista panoramica dal Castello Aragonese. Foto di Diletta Maria cecilia Loragno

Il Castello, dalla cui sommità si gode di una vista panoramica da togliere il fiato, ospita oggi mostre temporanee ed eventi culturali e non perdo l’occasione di visitare la mostra dal titolo ‘Millenovecentootto’.

Foto Diletta Maria Cecilia Loragno

L’esposizione, curata dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, ha lo scopo di mostrare al mondo i reperti riemersi dopo il terremoto dello Stretto del 28 dicembre 1908. I reperti esposti sono stati conservati per 70 anni nella Sede Centrale della Banca d’Italia di Roma e rientrati a Reggio Calabria un anno fa e sono una toccante testimonianza di quella tragedia che coinvolse Reggio Calabria e Messina: video storici dell’epoca ci restituiscono immagini molto crude relative alle macerie e ai primi soccorsi, mentre possiamo scorrere i titoli dei maggiori quotidiani dell’epoca e soffermarci su piccoli, preziosi pezzi di vita quotidiana di uomini e donne, sepolti dalle macerie, gioielli femminili di pregiata fattura, orologi da taschino da uomo e preziosi cucchiaini e altre posate, finemente cesellate, reperti che diventano testimoni silenziosi di una quotidianità spezzata per sempre.

Dettaglio della mostra Millenovecentootto. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Reperti dal forte impatto emozionale, evocativi di una tragedia immensa, disposti in un percorso sonoro, storico, fotografico in cui meditare sul ciclo vita/morte e sulla caducità della vita umana di fronte alla potenza straordinaria della natura.

Esterno del Duomo. Foto Diletta Maria Cecilia Loragno

Collocato nel cuore del centro cittadino, il Duomo di Reggio Calabria è di sicuro uno dei simboli iconici della città, di stile neoromanico. Nato da un progetto di Padre Carmelo Angiolini, il Duomo domina la grande Piazza antistante, affidando alle imponenti statue di San Paolo e di Santo Stefano da Nicea il compito di accogliere fedeli e visitatori.

Interno del Duomo. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Fu Papa Paolo IV nel 1978 a elevare la Cattedrale di Reggio Calabria a dignità di Basilica minore, sancendone la centralità territoriale quale Chiesa Madre dell’Arcidiocesi e più grande edificio sacro della Calabria (interno 94 metri di lunghezza, 22 metri di larghezza e 21 metri di altezza).

Definito il chilometro più bello d’Italia (in realtà è lungo 1,7 km), il Lungomare si presenta verdissimo e ricco di palme e di specie vegetali estremamente variegate, e gode di una posizione unica in tutto il Mediterraneo.

Con lo sguardo si scorge nitidamente la costa siciliana di fronte, mi sembra quasi di poter sfiorare l’Etna imponente e la luce meravigliosa del Sud rende la passeggiata unica e magica.

Chiesa di Santa Lucia. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Una sorpresa, nel centro della città, è stata la Chiesa di Santa Lucia con i suoi bellissimi mosaici sia all’esterno che all’interno. Fondata nel 1629, la chiesa testimonia il legame strettissimo tra Santa Lucia e Reggio Calabria.

Chiesa di Santa Lucia. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Un’altra bella scoperta, nei pressi del Castello Aragonese, è stata la Chiesa degli Ottimati, databile al X secolo.

Durante il mio week end a Reggio Calabria non potevo non recarmi nella località di Bocale, a pochi minuti in auto da Reggio Calabria, per fotografare il monumento al 38mo Parallelo.

Monumento al 38mp Parallelo.
Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Il monumento è un cippo marmoreo eretto nel 1987 con un basamento a tronco di piramide che reca 6 medaglioni rappresentanti le altre città poste sullo stesso parallelo, oltre a Reggio Calabria: Seul, San Francisco, Atene, Cordova, Smirne. Il monumento intende celebrare un ideale legame di pace e collaborazione fra tutte le città poste sul 38mo Parallelo.

Inebriata da tanta bellezza artistica e culturale, non potevo non immergermi nelle meraviglie enogastronomiche e culinarie del territorio. Un altro viaggio sorprendente, fatto di profumi, colori, materie prime locali di altissima qualità.

La scelta dei prodotti è vastissima e mi riprometto di provare e scoprire ancora tanto nel mio prossimo viaggio in questo territorio meraviglioso. La tavola calabrese, con i suoi bergamotti, limoni, le cipolle rosse di Tropea, l’nduja, la confettura di fichi, i diversi tipi di pasta artigianali, i peperoncini rosso fuoco, il pesce freschissimo, gli amari e i digestivi locali premiati in eventi internazionali, è un tripudio di profumi e colori, tanto che mi ricorda una tavolozza di un pittore.

Tra i ristoranti da me visitati e molto apprezzati per la raffinatezza degli ambienti, la gentilezza del personale e le prelibatezze culinarie, segnalo Lisca Bianca e Drogheria Culinaria.

Il tempo scorre veloce quando si sta bene, si sa, e il mio week end a Reggio Calabria è volato, è già ora di ripartire e a malincuore raggiungo il piccolo aeroporto che mi consente un ultimo sguardo al mare illuminato dal sole.

Reggio Calabria mi ha regalato tantissime emozioni, dal primo all’ultimo minuto, tra sorrisi, cordialità e calore. Una cordialità d’altri tempi e un’attenzione al turista ormai difficile da trovare in un mondo che corre sempre più veloce e che tende a ridurre al minimo sino ad annullare i rapporti umani e interpersonali.

A Reggio Calabria vi sentirete a casa. Porterò con me tutti quei sorrisi e quei colori.

A presto, Reggio Calabria!

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