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Quando sono di scena il vino, l’arte, la donna.

Capita che i social facciano incontrare l’arte, nella magia di un verso, nell’incanto di una  fotografia, nel simbolico di un dipinto.

Ma coniugare immagine e tecnica artistica olfattiva, è da pochi. Mi riferisco a una scelta pittorica simile all’acquerello in cui il vino muta i suoi colori sulla carta o sulla tela dovuta all’ossidazione del vino a contatto con l’ossigeno. La muta o invecchiamento dei colori non è costante, una volta completato il processo ossidativo il colore si stabilizza e non muterà più.

A parlare è Lorenzo Bersini,  58 anni, di Carisio (Vercelli) . Gli chiedo di raccontarmi i suoi esordi artistici. Lorenzo mi dice che hanno  inizio nel 2010, anno in cui realizza alcune collezioni a matita;  nel 2013 si trasferisce a Torino in Piazza Castello ed e’ proprio qui che prende avvio il suo studio sui colori del vino.

Lorenzo Bersini

Voglio sapere quali vini siano maggiormente  indicati per la realizzazione di  tecniche cromatiche dei suoi lavori. Mi risponde in modo mirato: come un arco che tira sicuro la propria freccia, sapendo per esperienza di anni alcune qualita’coloristiche ottenute nella resa dei suoi pannelli. Scopro così che La Barbera è un vino di buona struttura, ha diverse tonalità cromatiche di base, a seconda della provenienza e del tipo di vinificazione.

Nelle zone di Asti, prosegue Lorenzo, il vino si presenta di colore viola e dopo alcuni mesi di ossidazione se non è acetificato diventa di colore arancio. Nelle zone di Cuneo il vino si presenta invece di colore rosso, nei processi ossidativi il colore diventa più intenso e scuro e i suoi depositi sono molto scuri e ricchi di tartrati, ottimi per le ombre e i contrasti. La Barbera che ha fatto Barrique, si presenta sempre di colore rosso, ma una volta asciutta dopo 5/6 ore circa sarà marrone (questa è una prerogativa di quasi tutti i vini Barricati).

Il Gutturnio, di colore arancio vivo, di grande struttura e ricco di tartrati; nel processo ossidativo non muta molto il colore, solo in alcuni casi diventa di color Noce. Longevo nel processo enzimatico difficilmente diventa aceto. Quando il vino muta in Aceto tutto si sconvolge, all’apparenza il colore è invariato ma dopo poche ore diventerà di colore grigio e in alcuni casi anche di colore verde. Va Prestata molta attenzione nell’utilizzo di questi vini in quanto tendono a contaminare la zona circostante rovinandola irrimediabilmente.

Il Nero d’Avola nasce come vino dai toni rosati e delicati, se diventa aceto per alcune settimane avremo un colore verde meraviglioso. Purtroppo questo colore possiamo mantenerlo  per un periodo molto breve. I vini di colore blu tipo: San Giovese, Bonarda, in caso di sovrapposizione con altri vini avremo semplicemente un colore blu più scuro, in quanto il blu prevale sempre su tutti gli altri. Nel processo ossidativo di questi vini dopo 12/16 mesi in alcuni casi muteranno i colori in arancio,  rosso o azzurro. La mia ricerca sta proprio nel processo ossidativo del vino, una volta privato della solforosa ( Conservante volatile aggiunto ), viene conservato in vasetti anche per anni e il processo ossidativo dei colori avviene in questa circostanza. Il vino a contatto con l’ossigeno dà vita ad un processo enzimatico, muffe generalmente di colore bianco o azzurro ed il suo colore sarà in continua evoluzione.

Vi sono anche processi marcescenti che presentano muffe di colore grigio o nero, in questo caso i vini vanno eliminati in quanto non hanno i requisiti per la conservazione del dipinto.  Alcuni Monaci nel 1500 circa, in una soluzione di vino, galle, minerali , hanno dato vita all’inchiostro ferro gallico, probabilmente il migliore mai realizzato. I colori del vino non sono fotosensibili, i miei disegni sono eseguiti su carta artistica semiruvida ( contiene pigmenti in cotone ) in quanto ha un potere di assorbimento maggiore della tela. Generalmente ogni mio lavoro ha dai 15 ai 28 passaggi di vino sovrapposti, in alcuni casi con particolari testurizzati.

Ma veniamo ai dipinti di Lorenzo Bersini. Spesso si tratta di donne scorporate dal quotidiano, a cui il segno e il colore restituiscono un’anima.

Ecco allora che spensieratezza, sensualità, mistero, concretezza, desiderio, incertezza, tenerezza, abbandono, attesa, ricerca, richiamo, sogno, magia, fierezza,  verità, come forze improvvise escono da un vento di profumi relegati al palato, per disperdersi e depositarsi sul foglio. Ecco liberate le passioni, i desideri, le tensioni di ogni donna – ma in cui si possono ritrovare anche gli uomini – la vita stessa nel suo tessuto complesso mentale e fisico. Di fronte ai dipinti dell’artista Bersini, assistiamo quasi a uno smarrimento, a un volontario perdersi per ritrovare pezzi di noi in uno stato onirico, non dimentico di una concretezza restituita forse grazie al materiale usato nella sua tecnica esecutiva in cui  il vino e la conoscenza dei suoi processi ossidativi sono la chiave per entrare in un viaggio sospeso tra realismo e incantesimo.

Donne fatte di vino, mi verrebbe da dire. Lasciano un’impronta, un sapore, lo stupore della scoperta di una carnalita’ che esplode dal quadro, lo perfora, ti perfora. Ogni donna e’ un parto, rinasce per mezzo del tocco di Lorenzo. Ha una gestazione nel pensiero dell’artista, si intride di un’uva feconda, di colori che nascono dalla pazienza dell’attesa, da “linee al tratto o circoncentriche con un pennello da 0.2 mm…. e tracce eseguite con lo stesso vino di base o con vini diversi”. (si tratta della testurizzazione, un processo molto lungo che ha bisogno  di asciugatura tra un passaggio e l’altro).

La donna e il vino è un tema che mi riporta lontano. Quasi in un percorso intimo e profondo,  mi proietto verso la committente della megalopittura, vista anni fa a Villa dei misteri, presso Pompei. Ha lo sguardo assorto. Pensa alla propria giovinezza nelle scene parietali di iniziazione alla vita dell’uomo e della donna. I misteri sono i riti a Dionisio (dio del vino), che regala l’immortalità da un’eterna peregrinazione dopo la morte a patto di divenire suoi adepti.

Fermarsi con lo sguardo alle donne di Lorenzo è come convergere con la propria vita, nei suoi vicoli  di sole e di luna, nel volto della Signora dei Misteri, in un’intesa complice; ti siedi accanto in un eterno presente.

 

Alcune informazioni su Lorenzo Bersini:

Frequenta l’istituto tecnico dei geometri e successivamente il politecnico di Torino. Durante il servizio militare realizza alcuni affreschi presso la Caserma Vannucci di Livorno e ottiene il permesso di frequentare l’Accademia di belle arti ma non consegue la laurea.

Collabora con la regione Piemonte e realizza alcune collezioni su commissione. Sempre a Torino prende vita la collezione Emozioni tuttora in corso. Nel 2015 torna a Biella ove continua il suo lavoro. Nel 2016 si trasferisce a Praga  per alcuni mesi e realizza una serie di disegni. L’artista vive attualmente a Biella.

 

GALLERIA DI QUADRI DELL’AUTORE:

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