L’amore che tiene unite due persone in età avanzata che ancora sanno guardare nella stessa direzione e che sanno vivere con pienezza i giorni che ancora rimangono, le avvolge di una sottile aura dorata che ad uno sguardo attento le fa sembrare diverse, come se si muovessero in un’altra dimensione, illuminate dal di dentro.
Più passa il tempo, più il corpo traballa come un fuscello in balia del vento, più hai bisogno d’un passamano a cui appoggiarti, una panca per riposarti e un bastone per aiutarti a camminare… più l’Amore diventa sacro e forte e ancora fa sognare e ti sprona a fare progetti. Più l’amore diventa maturo più dà consapevolezza e tenacia per affrontare e superare le tante situazioni che mai avremmo pensato di dover affrontare. Mi riferisco particolarmente alle ingiustizie piccole e grandi proprio nei confronti degli anziani e di cui la società spesso non si fa carico (a cominciare dai piccoli aiuti che non costano nulla come attuare corsie preferenziali agli sportelli dei servizi pubblici e facilitare le prenotazioni per visite mediche) o dei pregiudizi e del sentire comune che guarda ai vecchi come a persone senz’anima, senza storia, senza sentimenti né passioni.
Io amo guardare la gente che mi circonda cercando di cogliere nei gesti più comuni, nei momenti più banali, una scintilla di vita, di amore, di gioia interiore… Mi capita, purtroppo spesso, di vedere visi corrucciati, sguardi spenti, atteggiamenti annoiati o, peggio, insofferenti. Guardo le coppie di una certa età e soffro nel vedere spenta quella luce che forse tanti anni prima illuminava le loro vite!
Incontrare una coppia di anziani che si sorride, si abbraccia, che compie con complicità le piccole azioni quotidiane è certamente raro. Le avversità della vita riescono spesso ad avere la meglio sui sentimenti e gli affetti e la routine spesso deposita un velo di noia e di indifferenza nel rapporto di coppia spegnendo gli entusiasmi.
Per questo io dico che l’amore delle persone di una certa età è sacro: proprio perché è raro. Per questo io non smetto di ringraziare Dio per avermi dato il privilegio di poter conoscere e coltivare un sentimento così profondo, pulito, nobile! A quasi ottant’anni mi ritrovo ancora ad emozionarmi se mentre sto guidando Francesca poggia la sua mano sulla mia gamba come faceva quarant’anni fa; se al cinema il bracciolo che ci divide si fonde con le nostre braccia incrociate; se ci scambiamo il bacio della buonanotte o del buon appetito dopo aver fatto il segno della croce ed una preghierina di ringraziamento tenendoci per mano. Non c’è momento della mia vita che non mi vede grato al Signore per essere stato così buono con me facendomi incontrare Francesca e diventare protagonisti di tanta meravigliosa favola iniziata quella magica mattina del 23 maggio 1981 e che, nonostante gli anni che passano e si accumulano alle nostre spalle, ci fa sentire sempre di più una sola anima, un solo cuore, un solo corpo. Non c’è momento che non sia di gratitudine per lei che ogni mattina mi fa svegliare e sorridere alla vita e non c’è acciacco che tenga o preoccupazione che possa sfiancarmi sapendo che Francesca è vicino a me, che mi sostiene e a cui io do sostegno per affrontare la giornata attingendo a quella sacra e inesauribile sorgente che è l’Amore!