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Piero della Francesca, mito ed ispiratore

I Musei di San Domenico a Forlì, un’attenzione sempre mirata ai grandi dell’arte con esposizioni che sono un percorso formativo e culturale curato e appassionato.

Piero della Francesca nasce a Borgo Sansepolcro, nel 1416/17 (data incerta poiché un incendio distrusse gli archivi comunali) e ivi muore il 12 ottobre 1492, fu pittore e matematico, il suo nome per intero è Piero di Benedetti de Franceschi.

Opera di Piero della Francesca

I suoi genitori sono benestanti: Piero nacque da Benedetto de’ Franceschi, ricco uomo di commercio di tessuti, e da Romana di Perino da Monterchi, nobildonna di famiglia umbra.

Opera di Piero della Francesca

Pittore emblema del Rinascimento Italiano, prospettive e plasticità sono le sue caratteristiche, a Borgo San Sepolcro, cittadina di frontiera culturale, tra le influenze fiorentine, senesi e apporti umbri, collaborò con il pittore Antonio D’Anghiari, studiò a Firenze, il pittore Masaccio fu fondamentale e influenzò la sua opera, ma anche la pittura fiamminga fu fonte di grande ispirazione.

La mostra dei Musei di San Domenico però ha per Piero della Francesca un ambizioso progetto: le sue opere sono un viaggio attraverso i secoli dei suoi estimatori e della influenza che ha avuto non solo sui contemporanei ma anche nella pittura degli artisti moderni.

Opera di Piero della Francesca

La mostra inizia con una esposizione di ritratti fra cui spicca Carlo Carrà con la sua “Amante dell’ingegnere” opera asciutta ed emblematica della metafisica moderna. Prosegue con la “Divina Proporzione” ossia la geometria dei corpi e dei caseggiati.

opera di Felice Caosrati

Si prosegue e si incontra Cesare Marianecci che si ispira a “La leggenda della vera croce” e ne fa un acquerello conservato nel Victoria e Albert Museum e siamo nel 1870!

Stessa opera che nel 1927 ispira Ferruccio Ferrazzi, del 1925 è il meraviglioso “Vaso prospettico” di Giò Ponti. Charles Loyeux fu un grande estimatore e in generale molti della scuola francese, presenti in questo viaggio opere meravigliose di grande prestigio: Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello e Andrea del Castagno, esponenti di punta della pittura post-masaccesca.

Opera di Beato Angelico

Le luci e le ombre, i colori sono una meravigliosa riscoperta di Piero della Francesca sono ripresi nel diciassettesimo secolo dopo un periodo di oblio e sono presenti nelle opere di grandi come il pittore americano Edward Hopper, Degas e i macchiaioli.

De Chirico, Morandi, Balthus ne riconoscono la modernità e la reinterpretano, regalandoci capolavori assoluti.

Opera di Giorgio Morandi

Non è una mostra facile, anzi a volte ci si sente spaesati e sembra che sia solo una” passeggiata” per addetti ai lavori, a volte, se non si è dentro la materia, nonostante l’uso di audioguide, il percorso è difficile e un po’ confusionario, tuttavia è un omaggio doveroso ad uno dei nostri pittori più rappresentativi e un po’ dimenticati del rinascimento italiano.

Pino Casarini; Disfida di barletta

 

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