Si aprono novità in relazione a Dante e alla Divina Commedia nei suoi ‘legami’ ferraresi. Ricerche in corso di natura storico-artistica, nate proprio sul territorio, potrebbero dare aggiornamenti anche sulla geografia della diffusione Quattrocentesca della stessa Divina Commedia. A condurle è la ferrarese Chiara Guerzi, storica dell’arte, che ha individuato legami stilistici attribuibili al presunto Antonio Orsini in una versione del 1456 realizzata su incarico dell’allora Podestà di Ferrara Giovanni Magdalotti, versione già nota agli studi storico-critici e filologici. Si tratta di un aggiornamento storico di importante rilevanza nell’ambito degli studi – recenti e meno recenti – sulla miniatura ferrarese del passato. La versione attribuibile al presunto Orsini sarebbe infatti precedente alla nota Divina commedia miniata da Guglielmo Giraldi per il principe Federico da Montefeltro, che risale a un periodo che si aggira attorno al 1480. Del tema Guerzi ha recentemente parlato anche in un convegno tenutosi martedì all’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Su questo filone di ricerca stanno inoltre uscendo nuovi articoli specifici sulle riviste scientifiche, oltre a quanto precedentemente pubblicato. L’argomento è stato ricordato anche dal professor Lucio Scardino che – in questo anno dantesco – si è concentrato sulla fortuna di Dante tra ‘800 e ‘900 arrivando a scoprire un illustratore ferrarese che era caduto nell’oblio, Manfredo Manfredini, ma apprezzato all’estero da storici dell’arte e illustratori, soprattutto di area anglosassone e teutonica, e rilanciando la figura e l’opera di Antonio Maria Nardi, che disegnò (tra le altre cose) nel 1921, a soli 24 anni (Nardi nacque a Ostellato nel 1897 e morì a Bologna nel 1973), una ‘Divina Commedia’ raccontata ai bambini, che si stampava a puntate sul Corrierino. A entrambi – Manfredini e Nardi – Scardino ha dedicato pubblicazioni, promosse e sostenute dal Comune di Ferrara e presentate proprio a palazzo Municipale. Nel caso di Manfredini inoltre il salone d’onore di palazzo Ducale ha ospitato, tra settembre e ottobre, anche una piccola esposizione. In questi giorni i due testi sono in ‘viaggio’ in diversi luoghi della cultura, fondazioni, biblioteche nazionali centrali, eredi degli autori. E, ovviamente, biblioteche del territorio.