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Marconi arriva in tv

Di Rita Bugliosi

Alla figura dello scienziato bolognese, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita, è dedicata la serie tv in due puntate “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”, disponibile su RaiPlay. La fiction ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, evidenziando anche il suo tormentato rapporto con il regime fascista

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, Rai1 ha trasmesso in prima serata, lo scorso 20 e 21 maggio, la miniserie “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”, disponibile ora su RaiPlay.  Nella serie tv – realizzata con la consulenza della famiglia Marconi ma anche di Barbara Valotti, direttrice del Museo storico Marconi di Pontecchio (Bo) – il genere storico biografico si mescola alla spy story. Le puntate, focalizzate in particolare sull’ultimo anno della vita di Marconi, il 1937, forniscono un ritratto realistico del padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, mostrandone la modernità come scienziato e imprenditore.

La narrazione prende il via da un’intervista che Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) rilascia alla giornalista italo-americana Isabella Gordon (Ludovica Martino), nel corso della quale ricostruisce, tramite efficaci flashback, le tappe fondamentali della sua vita e dei suoi studi, a partire dai primi esperimenti effettuati quando è appena diciottenne sulla Collina dei Celestini, a Villa Griffone, residenza della sua famiglia. È lì che il giovane scienziato effettua la prima trasmissione senza fili, decretando la nascita della telegrafia wireless.

Nella fiction emerge il forte legame con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e con la figlia Elettra (Carolina Michelangeli), ma anche il conflitto interiore dello studioso, dovuto allo scontro tra la sua fede nella scienza e l’inasprimento dei rapporti internazionali, che portano a un sempre maggiore isolamento dell’Italia, ma anche a un incrinarsi del rapporto tra Marconi e Mussolini (Fortunato Cerlino). Il racconto include anche altre sue importanti imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada.

Ben presto si scopre però che l’intervista effettuata dalla Gordon è in realtà uno stratagemma, dal momento che la giornalista deve in realtà controllare Marconi per conto del regime, assicurandosi che lo scienziato stia lavorando alla realizzazione di un’arma segreta, il “raggio della morte”. La donna riporta infatti le informazioni raccolte sullo scienziato al suo amante, Achille Martinucci (Alessio Vassallo), funzionario dell’Ovra (Opera vigilanza repressione antifascismo), braccio operativo del ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno).

Attraverso l’intervista, lo spettatore ripercorre comunque le tappe fondamentali – umane e scientifiche – di Marconi e coglie la sua genialità e la sua voglia di mettere in pratica e al servizio dell’umanità ciò che inventava, come emerge da una frase che pronuncia e che sintetizza i suoi principi: “A questo serve la scienza, la vera scienza: a migliorare la nostra esistenza agendo come forza del bene e non come forza distruttrice. E allora serviamoci delle sue meravigliose conquiste per raggiungere l’obiettivo più alto: la pace e la solidarietà tra tutti i popoli”. [L’Almanacco della Scienza N.6, 2024]

La scheda

Titolo: Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo

Regia: Lucio Pellegrini

Cast: Stefano Accorsi, Nicolas Maupas, Carolina Michelangeli, Ludovica Martino, Cecilia Bartozzi, Fortunato Cerlino, Flavio Furno, Alessio Vassallo

 

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