A Palazzo Albergati a Bologna il sogno e la magia delle opere di Marc Chagall ci accolgono in tutto il loro incanto e lo spettatore è ammaliato dai suoi colori, dai temi, che la mostra ci propone.
La bellissima proiezione olografica ideata da Display Expert e la dark room riempiono gli occhi dei visitatori di meraviglia infantile.
La mostra organizzata dal gruppo Arthemisia e curata da Dolores Duràn Ucar consta di 160 opere tra dipinti, acquerelli, incisioni, disegni provenienti da collezioni private.
Marc Chagall il cui nome ebraico era Moishe Segal e quello russo Mark Zacharovič Šagal, trascritto poi in francese come Chagall nasce a (Lëzna vicino Vitebsk oggi Bielorussia) il 7 luglio 1887 e muore a Saint-Paul-de-Vence, il 28 marzo 1985)
Sotto il dominio degli Zar ci furono pogrom e proprio il giorno della sua nascita, la sinagoga fu bruciata dai cosacchi e lui soleva dire “ Sono nato morto”-
Conoscere la vita di un artista è importante per capirne l’opera, nei suoi quadri c’è tanto di un’infanzia modesta ma molto felice con il papà mercante di aringhe e sua madre casalinga maggiore di ben nove figli, da giovanetto vuole intraprendere la carriera artistica, i genitori però sono contrari perché vietata dalla Torah.
Tornato in Russia dove è scoppiata la rivoluzione , viene nominato commissario alla cultura ma ben presto la sua pittura poco consona ai gusti del regime lo costringono la lasciare la Russia, rientra a Parigi ma nel frattempo scoppia la seconda guerra mondiale e quasi la parabola dell’ebreo errante, deve fuggire, si rifugia a Marsiglia, poi in Spagna e Portogallo fino ad approdare negli Stati Uniti.
Qui nel 1944 sua moglie Bella muore e dopo anni di grande tristezza conosce e sposa la canadese Virginia Mc Neil con cui però finirà e Chagall si sposa con Valentina Brodskiy, detta Vavà che le ricorda molto la sua prima sposa e musa.
Lavora tantissimo, dipinge l’Operà di Parigi, in Israele dipinge vetrate di importanti sinagoghe, si ritira a Saint Paul de Vence dove si spegnerà.
Una incredibile gioia di vivere nonostante i dolori di una vita quasi centenaria che il percorso della mostra ci guida nel comprendere o per lo meno ammirare riguardosamente : fiori e innamorati, temi biblici come il doloroso esodo ma anche trapezisti, il luccicante mondo del circo, l’atmosfera bohémienne.
Gli animali … amati dai bambini, vitelli maiali, rane, volpi, galli formiche ed è lo sguardo di un bimbo che li dipinge.
C’è il mistico viaggio in Israele, la Bibbia, le persecuzioni contro gli ebrei ma i disegni sono messaggi di amore e fratellanza.
Nella quarta sezione i ricordi infantili, la sinagoga, il suo sogno di diventare violinista, i villaggi russi, Vitebsk, nel surrealismo di Chagall una slitta trainata da un vitello sorvola le case e il vitello è un fortissimo simbolo nella religione ebraica.
La quinta sezione: l’amore … e chi di noi non ha volato quando si è innamorato , i baci all’ombra di un rigoglioso mazzo di fiori, un asino blu protegge due amanti e anche l’asino è una figura biblica, Maria e Giuseppe fuggono a dorso d’asino, Gesù entrò a Gerusalemme in egual modo, la dolcezza del matrimonio e gli angeli.
Una giornata per sognare, ideale in questi tempi cupi.