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LE VELE DI SCAMPIA SONO CADUTE. MA I NAPOLETANI NE ESCONO SCONFITTI!

Le vele di Scampia sono cadute, ma i Napoletani ne escono sconfitti. Non a caso ho usato la N maiuscola riferendomi a quei pochi degni figli di Napoli che fu Nobilissima. La realizzazione di quel progetto a Scampia fu una ulteriore coltellata sferrata al ventre di Napoli, già con le budella sfracellate da precedenti danni come l’Italsider, devastatrice del fantasmagorico scenario della Costa Flegrea di Bagnoli e di un’area di oltre due milioni di metri quadri di territorio cha da salubre fu trasformato in inferno. A tanto si deve aggiungere la dannata cementificazione – mortificatrice di ogni bellezza – realizzata dagli anni ’50 in poi e tante altre soverchierie che viene da piangere al solo pensarci. Povera Napoli, benedetta da Dio e maledetta da quegli uomini senza ingegno che non hanno saputo guardare al futuro ma soltanto al proprio tornaconto realizzando opere che hanno prodotto danni irreversibili. Nessuno di loro ha capito che un territorio degradato incrementa la crescita di uomini degradati, senza cultura, senza sogni, senza emozioni. Ed è così che tutto diventa volgare, sguaiato, corrotto. Nessuno di quegli uomini è mai riuscito a comprendere quanto sia importante il decoro di ogni luogo. O, forse, nessuno lo ha mai voluto capire perché nessuno ha mai amato veramente Napoli.

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