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La taranta dei musici abruzzesi alla conquista del mondo

di Mira Carpineta (AISE)

Taranta, pizzica e saltarello sono i ritmi mediterranei che risuonano nelle notti estive dell’Italia del Sud e non solo. Insieme alla musica e alle canzoni della tradizione popolare, narrano una cultura ancestrale e pur sempre attuale che si potrebbe riassumere nella gioia di vivere. I Musici, una giovanissima band abruzzese doc, da qualche anno (covid permettendo) porta in giro per l’Italia i colori di questa forza di suoni in movimento. Le danze riempiono le piazze piccole o grandi dei suggestivi borghi del mezzogiorno italico.
Taranta, pizzica e saltarello celebrano l’energia, la gioia, l’amore, la lotta con la natura, che il mondo contadino affronta, nella stagione del sole, del mare, delle campagne, che restituiscono il frutto del duro lavoro rurale. Gonne che volano seguendo le movenze del corpo, nacchere che scandiscono il ritmo dei passi, sfide che si misurano sulla resistenza a mantenere il vigore dell’esecuzione. E la musica che incita al movimento, alternando momenti lenti a convulse coreografie.

Quando nell’aria si spande il ritmo della taranta non è possibile trattenere i piedi né il corpo. Nonostante le restrizioni sanitarie e i lockdown loro hanno continuato a studiare e preparare fiduciosamente il loro repertorio. La ripresa dei concerti dopo la pausa causata dalla pandemia, ha consentito a questi ragazzi di liberare finalmente la loro energia.
È un’intervista corale quella con i Musici, in cui ognuno di loro vuole tornare ad esprimere la propria vitalità riconquistata. Come tutte le band che si rispettino la loro storia inizia molto precocemente, magari per un caso fortuito o apparentemente negativo come potrebbe essere un piccolo incidente che costringe un giovane ragazzo a non poter camminare.
Come nascono I Musici ce lo racconta il band leader, Alessio Mariani, 26 anni.

“Da mio padre ho imparato il mestiere di orologiaio e insieme gestiamo la nostra attività. All’età di 10 anni, a causa di un incidente che non mi permise di camminare per alcuni mesi, iniziai a suonare l’organetto (ddu botte, in abruzzese) spronato e aiutato da un cugino. Dopo 2 anni entrai a far parte di un gruppo folkloristico abruzzese. Nel 2011 ho partecipa al campionato italiano, vincendo nella categoria. Sempre più curioso e alla ricerca delle varie musiche tradizionali del sud Italia, nel 2014 fondai I Musici. Polistrumentista autodidatta, suono l’organetto etnico, la lira calabrese, tamburello, ma soprattutto la chitarra battente.”
Come si siano trovati lo raccontano individualmente.

Doriano Monticelli (tamburello) 26 anni: “Con Alessio siamo amici d’infanzia e come lui ho imparato a fare l’orologiaio. Le mie passioni sono le moto e la musica che ho iniziato a conoscere con il tamburello. Suonavo in piccoli gruppi di musica folk abruzzesi. Nel 2014 infine abbiamo deciso di creare un gruppo nostro e sono nati I Musici, con l’idea di riarrangiare brani tradizionali della cultura popolare del centro sud Italia.”
Marina Carpineta (voce) 22 anni: “Ho conosciuto Alessio ad uno spettacolo organizzato a scuola (diploma in Sistemi informativi aziendali, ingegneria gestionale e attualmente iscritta a Scienze della Comunicazione e UX design) dove lui curava l’impianto e la gestione tecnica. L’esperienza è stata bellissima. Da sempre appassionata di musica, già durante gli anni delle scuole medie avevo avuto esperienze di canto partecipando al Coro di Canti tradizionali diretto dal M° Aladino Di Giampalma. Ho continuato a studiare canto con Nicoletta Dale e Gianluca Pierannunzi presso la scuola FareArte di Teramo. Nel 2019, Alessio, ricordando quella precedente esperienza, mi ha offerto l’opportunità di far parte del gruppo.”
Gianluigi Cardelli (fisarmonica, organetto) 31 anni: “Mentre continuo ad inseguire una laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale, lavoro come falegname nell’impresa di famiglia. Ho iniziato a suonare l’organetto all’età di 9 anni, la fisarmonica a 17 anni. Ho vinto il concorso italiano di organetto nel 2008 a Massafra (Taranto) e il concorso nazionale di fisarmonica Italia Award nel 2009 a Roseto degli Abruzzi (Teramo). Sono arrivato in finale al concorso mondiale di fisarmonica a Spokane (Seattle, USA) nel 2012. Dal 2019 suono fisarmonica e organetto ne I Musici.”

Gianluca Ruffini (basso, contrabbasso) 44 anni: “Sono il più adulto del gruppo. Artigiano e amante della musica, supportato dalla famiglia, ho trasmesso questa passione anche ai miei figli Chiara e Saverio. Ho iniziato a suonare il basso a 19 anni con il mio primo gruppo: I Valium (cover band Nirvana). Poi inediti metal con i Discidium. Successivamente con le Sostanze Corrosive, canzoni inedite in italiano, molti concerti live arrivando a vincere diversi concorsi musicali, fino al Cantagiro. Contemporaneamente suonavo con i Passo Falso (cover band Skiantos), Roger Band (Rogerio Celestino portoghese) e altre orchestre spettacolo. Ho iniziato a suonare il contrabbasso con la Barons Band (gruppo country) e Trio Fanfulla (swing jazz musica italiana). Con la voglia di esplorare nuovi generi, dal 2017 sono entrato a far parte de I Musici.”
Cristopher Di Flaviano (violino), 29 anni: “Studente di Fisica a L’Aquila e web designer come libero professionista, ho frequentato il conservatorio Braga di Teramo, effettuando gli studi classici di violino. Ho suonato con orchestre di musica classica e partecipato ad alcuni concerti live con gruppi alternative rock. Attraverso un’amicizia decennale con Alessio Mariani, dal 2020 suono ne I Musici sperimentando per la prima volta questo genere musicale.”
Sara e Chiara Di Donato (danza) 17 e 14 anni: “Abbiamo scoperto il mondo della musica tradizionale, in particolare della pizzica, grazie alla passione dei nostri genitori. Ci siamo iscritte ad una scuola di ballo perfezionano i passi e la tecnica e imparando altri tipi di danze tradizionali. Abbiamo conosciuto Alessio ad un saggio della nostra scuola di ballo e ci ha coinvolto nel progetto de I Musici come ballerine.”

La scelta del nome è un altro momento importante per la nascita di un gruppo. Da dove deriva il vostro?
Alessio: “Io e Doriano, dopo diverse esperienze in gruppi di musica tradizionale, ci ritroviamo a suonare, per la festa di Sant’Antonio, insieme a Lino Di Flaviano, cugino di Alessio, e Giuseppe Cardelli, amico d’infanzia. Girando per le case (come prevede il rito popolare della festa del Santo -nda), le persone hanno iniziato a chiamarci simpaticamente “I Musici”, anche un po’ per sottolineare che eravamo dei ragazzi molto giovani, per di più autodidatti, che però riuscivano a coinvolgere e a far divertire tutti. Quando abbiamo iniziato a pensare di suonare come gruppo, quindi in modo più organizzato, nel 2014, ci è tornato in mente il nome con cui la gente ci accoglieva, “I Musici” e lo abbiamo scelto senza esitazione.”
Come mai la scelta di questo tipo di musica per dei ragazzi così giovani?
Alessio: “Come già accennato, in precedenza io, Doriano e Lino avevamo avuto varie esperienze in gruppi di musica tradizionale, in particolare perché all’inizio suonavamo l’organetto. Io ho iniziato a suonarlo dopo un incidente al piede da bambino che mi ha costretto a casa per diversi mesi. Quando poi abbiamo iniziato come vero e proprio gruppo, “I Musici”, abbiamo scelto i nostri strumenti personali: Doriano al tamburello, Lino alla voce e alla chitarra acustica e io alla voce e alla chitarra battente. Il fatto di esplorare sin da piccolo la musica popolare abruzzese, e quindi anche gli strumenti tipici, mi ha spinto a cercare sempre più nelle tradizioni e gli strumenti che le interpretano da sempre: dalla chitarra battente, al tamburello, alla lira calabrese e ancora oggi cerco di imparare a suonare nuovi strumenti. Possiamo dire che dal momento in cui abbiamo iniziato, negli anni si sono poi aggiunte e alternate nuove persone e nuovi strumenti musicali. La nostra formazione attuale è composta da me, Alessio Mariani (voce e chitarra battente), Doriano Monticelli (tamburello), Marina Carpineta (voce), Gianluigi Cardelli (fisarmonica e organetto), Gianluca Ruffini (basso), Cristopher Di Flaviano (violino). Insieme abbiamo raggiunto un equilibrio che ci ha permesso di essere una squadra molto organizzata, riusciamo a lavorare bene e in modo efficace sia durante gli spettacoli, che durante la loro preparazione. La nostra forza risiede nella cura dei dettagli e nella continua voglia di imparare, migliorare e scoprire nuovi risvolti della musica tradizionale, con la consapevolezza di aver trovato un nostro stile musicale caratterizzato dalla forza ritmica e dalle contaminazioni che, in particolare con la fisarmonica, arrivano anche al jazz. Proprio per questo anche il nostro repertorio è molto vario e, rimanendo comunque fedele alla tradizione, abbraccia diverse regioni del sud Italia”.
Progetti futuri?
Alessio: “Dopo la pandemia, e quindi due anni in cui tutto il settore è rimasto fermo, ci siamo rimboccati le maniche e per raggiungere la qualità che ci eravamo prefissati abbiamo fatto due prove a settimana, la sera dopo il lavoro, per diversi mesi. L’obiettivo principale è quello di continuare la ricerca sugli stili, sugli strumenti e sulla ritmica, per affinare sempre di più la nostra musica. Tra le altre cose abbiamo già iniziato a fare concerti oltre che in Abruzzo anche in Basilicata, Calabria, Lazio e Umbria e ci piacerebbe continuare in questa direzione portando i nostri concerti ad un pubblico sempre più ampio e vario, e perché no, anche all’estero. Noi siamo pronti.”
Visto il successo documentato sulle loro pagine social c’è da scommetterci. (Mira Carpineta\aise)

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