Intervista di Tiziano Thomas Dossena
Alessandra Pipitone: L’orchestra nasce nel 2017 quando fui chiamata da un carissimo amico gestore di un teatro dell’agrigentino, il quale mi invitò a creare un’orchestra tutta al femminile per dare un importante contributo di solidarietà nella giornata dedicata alla violenza di genere. Da quel momento nasce Women Orchestra, un connubio di donne tutte siciliane, tenaci e motivate, straordinarie professioniste appassionate che insieme a me continuano a credere al progetto per dare il nostro contributo artistico e morale. Devo riconoscere che non è stato difficile creare il gruppo, perché quando alla base ci sono obiettivi importanti, le donne sanno mostrano il loro reale valore!
L’Idea Magazine: Con la Women Orchestra, avete fatto molti concerti da quando è stata attivata?
Alessandra Pipitone: Abbiamo fatto diversi concerti durante questi quattro anni di attività ma la vera svolta è arrivata lo scorso settembre quando Women Orchestra è approdata in tv facendosi conoscere al grande pubblico nella trasmissione “Tu sì que vales” su Canale 5. Questa grande visibilità mediatica ci ha permesso di farci conoscere un po’ ovunque, in Italia e all’estero, per cui lo scorso 16 dicembre, poi, siamo state ospiti dell’“Eu Web Awards” al Teatro Verdi di Pisa, insieme a Sting (da remoto), per la premiazione dei migliori siti Web dell’anno. Il 25 giugno prossimo parteciperemo, inoltre, all’“Io Talent Europe”, un tour che prevede 16 tappe europee nelle quali si esibiranno diversi talenti provenienti da ogni parte del mondo.
“Women Orchestra, un connubio di donne tutte siciliane, tenaci e motivate, straordinarie professioniste appassionate”
L’Idea Magazine: Tra le vostre varie performance avete anche scelto di suonare la musica di Ennio Morricone. Che cosa ti ha portato a questa scelta e quale è stato il risultato?
Alessandra Pipitone: Morricone innegabilmente è uno dei Maestri italiani che ha saputo più di tutti scrivere musica che sappia toccare le corde dell’anima. La sua musica è ora seta, ora sentimento, ora pieno furore e sicuramente è la più amata dal pubblico perché con la sua semplicità riesce a raccontare le storie di noi tutti. Dentro ai suoi spartiti c’è cuore e anima, prima che note, e forse è per questo che la sua musica è così eseguita, ascoltata, preferita da milioni di persone. E chi meglio di noi donne può esprimerne la forte sensibilità racchiusa dentro ai suoi capolavori? Il nostro legame con la sua musica è fortissimo e per questo motivo abbiamo deciso di progettare un intero concerto dedicato al Maestro ma di cui abbiamo potuto solamente proporre una parte lo scorso dicembre durante un recital natalizio. Attendiamo la prossima stagione per presentare l’evento completo al pubblico.
“Ennio Morricone. E chi meglio di noi donne può esprimerne la forte sensibilità racchiusa dentro ai suoi capolavori? “
L’Idea Magazine: Quali sono i tuoi programmi futuri, sia con l’orchestra sia personali? Pensi che quando questa situazione con la pandemia terminerà, verrai anche a New York con la Women Orchestra?
Alessandra Pipitone: Continuare a coltivare sogni è il modus vivendi che permette all’essere umano di sentirsi veramente vivo. Per questo motivo continuerò a progettare eventi nuovi e diversi affinché ci sia un sempre rinnovato entusiasmo nell’accogliere repertori nuovi e freschi. New York sicuramente è una delle mete più ambite dove mi piacerebbe portare l’Orchestra. Viaggiare ci piace molto e ci lega sempre di più. Venire in America tutte insieme sarebbe un’occasione davvero unica per noi, una vera boccata di ossigeno e di novità, un’esperienza come poche.
L’Idea Magazine: Tu dirigi anche l’Orchestra Filarmonica della Sicilia. Che differenza hai trovato nel dirigere queste due orchestre?
Alessandra Pipitone: La passione e l’impegno sono identici. Sono due orchestre meravigliose, i musicisti sono amici più che semplici colleghi, e il presidente delle stesse, Nuccio Anselmo, è per me un fratello, un compagno di avventure. Con lui progettiamo continuamente nuove esperienze, muoviamo masse di artisti tra cori, musicisti, attori e ballerini. Insieme prepariamo le Opere da presentare per ogni nuova stagione concertistica, siamo una squadra. Amo entrambe le orchestre nel profondo, nasce con loro la mia dedizione alla direzione d’orchestra e per me sono come due bambine da accudire. La differenza sta sicuramente nell’approccio musicale e nella sensibilità. Un’orchestra abitata da sole donne ha una marcia in più in quanto a eleganza, non solo “fisica”, ma soprattutto spirituale. Le donne, quando cooperano insieme, fanno una magia. Inspiegabile a parole, la musica diventa spirito che parla al cuore.
L’Idea Magazine: Allora intendi solo dirigere orchestre o pensi anche di suonare il piano come concertista in un futuro prossimo?
Alessandra Pipitone: Il pianoforte è il mio primo amore e non si scorda mai! Continuo a suonarlo e intendo continuare a collaborare con cantanti e musicisti nel prossimo futuro. Non mi sono mai dedicata al concertismo solistico perché amo lavorare con gli altri, amo organizzare le prove, gli incontri, la pizza dopo lo spettacolo, le risate prima e dopo gli eventi. Devo stare con la gente; per questo motivo le mie scelte musicali sono sempre cadute sulla musica d’insieme e ho approfondito gli studi al conservatorio in merito alla musica da camera e all’Opera. Ho scoperto amori sconosciuti, e non solo, ho conosciuto artisti di fama internazionale con i quali ho avuto il privilegio di collaborare.
L’Idea Magazine: Tu sei nata come pianista, ma i tuoi studi sono stati in vari aspetti della musica…
Alessandra Pipitone: Il mio iter formativo è stato molto complesso e non credo abbia mai fine. Ho cominciato con lo studio del pianoforte all’età di sette anni, anche se con scarsi successi visto che preferivo le Barbie al solfeggio! Mio padre mi affidò alle mani del mio primo Maestro e cominciai a strimpellare una Roland E20 con la quale continuai i miei lentissimi miglioramenti fino all’età di 14 anni, periodo in cui conobbi il mio Maestro di Conservatorio. Lui riuscì ad accendere in me una miccia tale che mi portò a conseguire il primo diploma accademico in pianoforte a Trapani. Da quel momento in poi la musica divenne compagna di vita e cominciai un percorso di studio e dedizione non indifferente che mi permise di approfondire altre discipline e, grazie alla città di Palermo – crocevia di artisti e intellettuali meravigliosi – entrai nei circuiti musicali che mi portarono a credere nella professione del musicista. Approdai, quindi, alla musica da camera, all’Università alla specialistica in Musicologia, al repertorio operistico tramite un biennio apposito, e per concludere agli studi di direzione d’orchestra.
L’Idea Magazine: La musica è sempre stata un punto di riferimento essenziale nella tua vita? Componi musica o pensi di farlo in futuro?
Alessandra Pipitone: La musica è stata sempre compagna fedele di vita. Nei momenti più bui te la ritrovi lì accanto che ti aiuta a sorreggere il peso delle difficoltà. Non compongo – ancora – ma sto studiando composizione e non escludo la possibilità di creare qualcosa di mio in tempi relativamente brevi. Sorpresa!
L’Idea Magazine: Chi ha influenzato di più la tua decisione di diventare direttore d’orchestra e chi è l’insegnante che ha lasciato il segno più profondo sulla tua formazione musicale?
Alessandra Pipitone: Sicuramente devo ringraziare l’organizzatore del primo evento che mi ha voluto con una bacchetta in mano e a gestire il mio primo podio di fronte a decine di orchestrali, Michele De Luca. A lui devo l’inizio di una nuova vita e di nuova musica. Per il resto, molti sono stati gli insegnanti che mi hanno lasciato molto, a iniziare dai miei insegnanti di pianoforte, Salvatore Spanò e Ranieri Schicchi, il mio Maestro di Opera, Fabio Ciulla, il mio Maestro di Musica da Camera, Alberto Giacchino, il mio Maestro di Direzione d’orchestra, Carmelo Caruso, e poi due Maestri che mi hanno dato tanta fiducia e che purtroppo non ci sono più, il Maestro Giancarlo Bini e Lelio Giannetto (grande amico), i quali mi hanno lasciato un bagaglio umano e culturale incommensurabile. A loro devo l’aver compreso ciò che è la musica nel suo profondo.
L’Idea Magazine: Chi è il compositore che ti affascina di più, dal punto di vista di direttore d’orchestra, e quello che hai trovato più difficile da gestire? Preferisci dirigere concerti sinfonici o opere liriche?
Alessandra Pipitone: Credo che il repertorio beethoveniano sia il più affascinante e complesso, sia dal punto di vista architettonico della struttura armonica che nel lirismo delle sue frasi; per non parlare dell’energia da sostenere dalla prima all’ultima nota. Stessa cosa vale per Brahms o per Mahler. Amo sia il repertorio sinfonico che lirico ma ho un ascendente particolare verso l’Opera, quella dove ti trovi a gestire musicisti, cantanti, coro, ballerini, scene… un’emozione mozzafiato! La letteratura sinfonica trovo che sia più difficile a livello tecnico perché il gesto deve essere sempre preciso e sempre diverso nello stesso tempo. Il repertorio lirico, invece, presenta problematiche legate alla gestione di grandi masse per cui bisogna conoscere a memoria le parti di tutti affinché si possa mettere insieme centinaia di personalità. E io lo trovo meraviglioso!! Credo di essere più tagliata per il repertorio lirico, amo le sfide! Ho già diretto Opere di Mascagni, Puccini, Verdi, Rossini e non vedo l’ora di avventurarmi sempre in nuove storie perché mi sento coinvolta emotivamente in prima persona.
“L’amore per quello che è la mia passione, fare musica, è stato sempre accanto al mio essere docente. I miei ragazzi sono un motivo in più per dare il mio contributo alla cultura e alla musica.”
L’Idea Magazine: Tu insegni anche al Liceo… La gente molto spesso dimentica che insegnare non è solo passione ma anche un’arte. Insegnare ti da anche molte soddisfazioni?Pensi che sei riuscita a bilanciare le due professioni senza che una ne risenta?
Alessandra Pipitone: Ci provo! L’amore per quello che è la mia passione, fare musica, è stato sempre accanto al mio essere docente. I miei ragazzi sono un motivo in più per dare il mio contributo alla cultura e alla musica. Insegno Teoria e pratica musicale per la danza e sono pianista accompagnatore delle classi di danza del Liceo Coreutico di Palermo; mi sento una privilegiata perché ho la possibilità di lavorare insegnando una disciplina affine al mio mondo musicale e cerco di appassionare i ragazzi come hanno fatto i miei maestri con me. Cerco di bilanciare le due professioni senza togliere energie all’una o all’altra professione; non è sempre facile ma tutto gira intorno all’organizzazione del proprio tempo e dei propri spazi. Se vogliamo, tutto è possibile.
L’Idea Magazine: Se tu potessi definirti con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Alessandra Pipitone: Semplice, solare e pasticciona! Ahahahah…tutto vero! Sono una ragazza che trova sempre il bello e la gioia nelle cose e negli eventi della vita. Non riesco a scoraggiarmi facilmente e sono abituata a trovare soluzioni piuttosto che a concentrarmi sui problemi; vivo bene, con me stessa e con chi mi circonda. Se emani luce, attrai luce! Ti confesso pure che qualche anno fa ho vissuto un momento molto difficile per colpa di una malattia che per fortuna ho superato, ma ti dirò, anche in quel momento, se da un lato ho immaginato di abbandonare tutti i miei sogni e progetti, dall’altro ero davvero felice perché ho fatto tanto nella mia vita e ho vissuto esperienze uniche che mi hanno dato tanto. E poi sono pasticciona…sono un vulcano di pensieri per cui dimentico facilmente dopo poso le cose e quindi dove ritrovarle. Il mio compagno mi adora per questo…o no?! Scherzi a parte…è vero, sono un po’ sbadata. Concedetemelo…è l’arte del genio!
L’Idea Magazine: Se tu avessi l’opportunità di incontrare un personaggio del passato o del presente, qualsiasi personaggio che tu desideri, chi sarebbe e di che cosa parleresti con lui, o lei?
Alessandra Pipitone: Incontrerei Leonardo Da Vinci! Un uomo straordinario dalle mille sfaccettature considerato uno dei più grandi geni dell’umanità che portò alle maggiori forme di espressione i più disparati campi dell’arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, scenografo, matematico, anatomista, botanico, musicista e costruttore di strumenti, per dire solo alcune delle sue svariate attività. Sarei curiosa di entrare nella sua bottega e di chiedergli i suoi segreti, ciò che rende le sue opere un mistero tra bugia e verità, cos’è la bellezza, come fare dell’arte un capolavoro di vita, seguirei le sue lezioni d’arte e di musica.
L’Idea Magazine: Sogni nel cassetto?
Alessandra Pipitone: Nella libreria! Mille sogni ancora e mille avventure da vivere. Ho voglia di viaggiare, portare la mia musica nel mondo, conoscere nuove lingue, nuovi usi e costumi. Voglio studiare ancora, composizione, direzione di coro…voglio riprendere la mia attività di coach di cantanti e…avere un bambino a cui presentare questo splendido mondo!
L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Alessandra Pipitone: Siate felici! Questo è quello che auguro a tutti. Che il sorriso sulle labbra divenga esercizio quotidiano per attrarre a sé tanta positività. La vita è breve e va vissuta al meglio. Bisogna prendersi cura del proprio corpo e della propria anima. Rimanete curiosi e con tanta voglia di fare e sperimentare.