Site icon L'Idea Magazine

“LA FORMA DELLA SEDUZIONE, Il corpo femminile nell’arte del ‘900” alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma

5 giugno – 5 ottobre 2014 

Man Ray
Philadelphia (USA) 1890-Parigi 1976
Nudo, positivo del 1981, da negativo del
1930-1934 ca.
solarizzazione, cm 33×22
1998, dono di Arturo Schwarz

La Galleria nazionale d’arte moderna presenta una rassegna dal titolo La forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del ‘900,  che comprende una selezione di circa 130 opere, provenienti dalle collezioni della Galleria.

Il percorso si articola in cinque sezioni dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo femminile così come molti artisti, spesso diversissimi tra loro, l’hanno interpretata, convergendo verso una prospettiva “deformante” che ne esprime la forza travolgente e per certi aspetti eversiva. Si innesta qui la provocatoria lettura che della seduzione ha offerto il sociologo francese Jean Baudrillard, secondo il quale essa non appartiene alla sfera della natura, ma a quella dell’artificio e insieme a quella del segno e del rituale.

Alberto Viani
Quistello 1906-Mestre 1989
Nudo (Cariatide), 1951-1952
gesso, cm 119x68x61
1953, acquisto alla XXVI Biennale di Venezia

 

 

La prima sezione, dal titolo “le belle apparenze”, presenta opere in cui il nudo femminile, quantunque esaltato da linee morbide e sinuose, e da pose languide e accoglienti, proprie della rappresentazione “classica” del tema, viene ormai già declinato nel linguaggio inquieto delle avanguardie, in fuga da norme e convenzioni, alla ricerca semmai di trasgressione e provocazione, che in Modigliani, autore di raffigurazioni femminili tra le più sensuali e, appunto, seducenti, e nelle modelle fotografate in pose provocanti da Man Ray trovano esiti dirompenti.

Carlo Carrà
Quargnento 1881-Milano1966
Nudino o Bagnante, 1945
olio su tela, cm 40,5×30
1955, acquisto da Filippo Genovese

La seconda sezione, intitolata “seduzione/sedizione”, introduce alla eclissi del corpo, alla progressiva destrutturazione, nell’arte, della figura. Nelle opere, tra gli altri, di Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Manzù, Victor Brauner, Eric Heckel, Joan Mirò, Enrico Prampolini, il genere artistico del nudo femminile viene riformulato secondo logiche diverse dal naturalismo. Ora l’arte ha come fine la continua sperimentazione che persegue servendosi del geometrismo, del monumentalismo, del dinamismo e della scomposizione cubista. Gli autori di area surrealista, ben presenti nella rassegna grazie al fondo donato al museo da Arturo Schwarz nel 1998, offrono spesso un’immagine fortemente deformata della
sessualità femminile. Infatti, la leggibilità della realtà è intaccata dall’interferenza dell’inconscio, conducendo all’autodistruzione e alla cancellazione del corpo così come tradizionalmente l’arte l’aveva raffigurato, sino alla sua deformazione ai limiti del mostruoso.

Giorgio De Chirico
Volos (Grecia) 1888-Roma 1978
Diana addormentata nel bosco, 1933
olio su tela, cm 89×116,5
1989, dono di Isabella Pakszwer de Chirico

La terza, dedicata all’“oggetto del desiderio”, attesta come la seduzione assuma le forme di particolari anatomici sessuali, ma anche di oggetti-feticcio. Si parte dalla rappresentazione di parti anatomiche femminili, spesso decontestualizzate, per giungere agli oggetti comuni investiti di implicazioni erotiche: dalla bambola di Hans Bellmer, alla donna-scarpa di Salvador Dalì, all’Objet mobile di Max Ernst. La sezione “la bella e la bestia” allude all’incontro, e alla sovrapposizione dell’elemento umano con quello animale, o comunque non umano. È una confusione che ha sempre attratto e spaventato, e che nel gioco della seduzione esercitata dal nudo femminile, offre molteplici approdi: dall’inconscio e dall’automatismo di Surrealisti come Breton e Masson al simbolismo di Picasso. “La bella addormentata”, infine, è il titolo dell’ultima sezione, che allude all’attrazione esercitata dal corpo femminile abbandonato nel sonno, fra vulnerabilità e passività. Il tema, trattato sin dall’antichità, raggiunge in molte delle opere qui presentate un effetto straniante, come nei nudi trattati con linearità arcaizzante da Modigliani o nelle ninfe dormienti di Giorgio De Chirico.

Amedeo Modigliani
Livorno 1884-Parigi 1920
Nudo sdraiato, 1918-1919
olio su tela, cm 76×116
1962, acquisto alla Marlborough Gallery
Joan Mirò
Barcellona 1893-Palma di Majorca 1983
Femme à la blonde aisselle coiffant sa chevelure à la lueur des ètoiles (serie
Costellations), 1959 ca. pochoir su carta, cm 36×43
1998, dono di Arturo Schwarz
Aube Elléouët
Parigi 1936
Fragrante délices, 1987 ca.
collage su carta, fermaglio per capelli, cm
56,5×75,5
1998, dono di Arturo Schwarz
Hans Bellmer
Katowice (Polonia) 1902-Parigi 1975
La poupée, 1934-1983
fotografia tirata in 50 esemplari numerati,
cm 34.5×29
1998, dono di Arturo Schwarz

 

Exit mobile version