Intervista di Tiziano Thomas Dossena
Alberto Cioni ha vissuto per lunghi periodi tra la Toscana e la Gran Bretagna. Nel febbraio del 2001 ho collaborato con la BBC di Londra a una trasmissione televisiva di lingua italiana dal titolo Italian Journey, come redattore di testi e di dialoghi. Negli anni seguenti ha lavorato per delle case editrici di Firenze come redattore e correttore di bozze, tra cui EdM ed Edizioni Polistampa e nel 2004 ha trascritto le memorie e curato la parte iconografica del libro autobiografico di Giuliana Rossi (la moglie fiorentina dell’attore Carmelo Bene) dal titolo I miei anni con Carmelo Bene, pubblicato da EdM l’anno successivo.
Dopo i suoi lavori nell’editoria ha svolto alcune collaborazioni come tecnico-giornalista per Radio Radicale, poi con dei quotidiani fiorentini tra cui «Il Nuovo Corriere di Firenze» e il «Corriere Fiorentino/Corriere della Sera».
Il suo romanzo, dal titolo Uno, è stato pubblicato nel maggio del 2020 dalla casa editrice Ensemble Edizioni di Roma.
Ha lavorato come comparsa, figurazione speciale, controfigura, per diverse produzioni cinematografiche americane, italiane, britanniche e per spot pubblicitari per la Tv italiana, tutti ambientati in Toscana, tra cui il film Hannibal di Ridley Scott, The face of an angel di M. Winterbottom dove interpreto uno dei tanti giornalisti, Inferno di Ron Howard, e altre partecipazioni per film, spot pubblicitari e serie televisive italiane/internazionali.
L’Idea Magazine: Nel febbraio del 2001 hai collaborato con la BBC di Londra a una trasmissione televisiva di lingua italiana dal titolo Italian Journey. Fu questo il tuo esordio come redattore? Come arrivasti alla BBC?
Alberto Cioni: Sì esattamente, a metà febbraio del 2001 ho collaborato con la BBC di Londra presso la loro sede BBC White City a Wood Lane, come redattore di testi e di dialoghi di lingua italiana per la trasmissione televisiva “Italian Journey”. Il lavoro consisteva prevalentemente nel trascrivere e revisionare i sottotitoli italiani del programma, e di fornire consulenza e supporto con approfondimenti culturali riguardo la lingua, e altre conoscenze relative la Toscana e l’Italia. Questa collaborazione con la BBC parte più o meno a metà degli anni Novanta, quando avevo frequentato i corsi di letteratura italiana all’Università di Edimburgo. Una mia ex compagna di questi corsi, di nazionalità inglese, completati i suoi studi accademici iniziò a lavorare alla BBC di Londra, fino a diventare una responsabile. Al termine del reportage/documentario “Italian Journey” che aveva realizzato con la sua troupe televisiva nel 2000 in Toscana e in Emilia Romagna, mi chiese se fossi interessato e disponibile a collaborare a questo progetto, occupandomi della redazione dei sottotitoli, dialoghi. Nel 2000-2001 stavo scrivendo la mia tesi in letteratura italiana dal titolo “Arturo Loria e Il Mondo” (tesi sullo scrittore fiorentino Arturo Loria e sulla nascita del giornale Il Mondo, da lui fondato con Eugenio Montale e Alessandro Bonsanti a Firenze nel 1945) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Così accetto la proposta della mia ex-compagna di studi, e mi trasferisco nel febbraio del 2001 a Londra, città nella quale avevo già vissuto negli anni precedenti, per collaborare a questo programma per la televisione. La mia prima esperienza come redattore.
L’Idea Magazine: Dopo di ciò hai lavorato per delle case editrici di Firenze, sempre come redattore. Che cosa ti è rimasto di quella esperienza?
Alberto Cioni: Dopo essermi laureato nell’estate del 2001 ho iniziato a cercarmi un lavoro nell’editoria come redattore, editor, che in quel periodo erano le professioni cui aspiravo maggiormente. Ho iniziato a collaborare con alcune case editrici dell’area fiorentina, tra cui E-ducation.it / Scala Group, con cui ho partecipato come redattore al progetto Le antologie della poesia straniera, una serie di antologie di poesia greca, latina, italiana, russa e francese che venivano vendute insieme al giornale «la Repubblica». In seguito ho collaborato con la casa editrice EdM con un diverso progetto, trascrivendo le memorie e curando la parte iconografica del libro autobiografico di Giuliana Rossi (che era stata la prima moglie fiorentina dell’attore Carmelo Bene) dal titolo I miei anni con Carmelo Bene, libro successivamente pubblicato sempre da EdM nel 2005. Poi sono seguite altre brevi collaborazioni con alcune case editrici. Tuttavia l’esperienza di redattore nelle case editrici mi è tornata più volte utile, ad esempio quando ho svolto il lavoro di giornalista, riconoscendo abbastanza facilmente errori, refusi che a volte potevo trovare nei miei articoli prima di essere pubblicati, sia quando ho lavorato sulle bozze del mio romanzo prima della sua pubblicazione con i redattori della casa editrice.
L’Idea Magazine: Poi hai fatto pratica come tecnico-giornalista. Puoi parlarci un poco di questo periodo della tua vita?
Alberto Cioni: Nell’ultimo anno di università e durante le mie collaborazioni con le case editrici mi ero avvicinato al giornalismo iniziando a scrivere di cronaca per il quotidiano “Il Corriere di Firenze”, che poi divenne “Il Nuovo Corriere di Firenze”. In seguito entrai in contatto con la redazione di Radio Radicale della sede di Firenze, con cui iniziai a collaborare come tecnico-giornalista seguendo le attività politiche nel centro Italia, Toscana, Emilia Romagna e Marche. Questo lavoro consisteva nella registrazione audio di convegni, incontri, congressi di partiti e di politici italiani che si svolgevano in diverse città e luoghi, come gli hotel, le librerie, le piazze, i palazzetti dello sport, le università, le feste dell’Unita e dell’Amicizia etc. Le tracce audio di queste registrazioni le inviamo poi alla sede centrale di Radio Radicale di Roma per essere trasmesse.
Alberto Cioni: Sì, “Uno” è il mio secondo romanzo, il primo pubblicato dalla casa editrice Ensemble. Si tratta di un libro sul genere del romanzo di formazione.
Pietro Neveni, il protagonista, descrive in prima persona il suo viaggio iniziatico – e la sua ambizione di diventare uno scrittore – dal paese di provincia da cui proviene, al suo trasferimento prima a Milano, dove si iscrive all’Università che frequenta soltanto per pochi mesi, per poi spostarsi a Parigi, dove in gran parte è ambientato il romanzo. Nel capoluogo lombardo trova un lavoro come assistente bibliotecario, ma soprattutto incontra François, un ragazzo parigino che studia all’Accademia di Belle Arti, con cui nasce un’amicizia di natura intellettuale. Pietro dopo questo incontro, che cambierà il suo destino, sarà incoraggiato da François a proseguire nella ricerca del suo sogno di diventare uno scrittore, tanto da ospitarlo nel suo appartamento parigino alla ricerca di quell’ispirazione che Pietro sembra non riuscire a trovare a Milano.
Il romanzo è incentrato su diversi dialoghi e conversazioni di natura letteraria e artistica, affronta temi di vita introspettiva, e in prevalenza parla della vocazione, che è uno dei temi ricorrenti del libro, dell’ossessione che può scaturire da un’ambizione letteraria, che va oltre le esigenze e le richieste che ogni giorno la vita ci rivolge, le quali rischiano tuttavia di rallentare e di compromettere la ricerca del nostro destino, della stessa vocazione.
L’Idea Magazine: Il tuo primo romanzo breve di che cosa trattava?
Alberto Cioni: Prima di “Uno” avevo cercato di pubblicare un breve romanzo su una banda di bambini-ragazzini, una storia che cercava di ispirarsi alle avventure evocate ne I ragazzi della via Pál di F. Molnár e Il signore delle mosche di W. Golding. Il tema principale di questo romanzo inedito voleva essere la ribellione, con i suoi risvolti positivi e negativi, la ribellione radicale di una banda di questi bambini-ragazzini nei confronti degli usi e della vita in generale.
L’Idea Magazine: Hai altri progetti letterari in lavorazione?
Alberto Cioni: Ho delle idee, tra cui forse anche di scrivere il continuo di “Uno”.
L’Idea Magazine: Oltre al giornalismo e all’editoria, vedo che hai anche interessi nel mondo del cinema. Hai lavorato come comparsa, figurazione speciale, controfigura, per diverse produzioni cinematografiche americane, italiane, britanniche. Quali parti hai fatto e in quali film?
L’Idea Magazine: Pensi di dedicarti alla recitazione cinematografica in futuro?
Alberto Cioni: Mi piace molto il cinema, e sono affascinato dai bravi attori e dal loro talento. In realtà, pur avendo vissuto molti film dall’interno, e visto recitare da vicino dei grandi attori, non ho mai veramente pensato di fare questo mestiere, ma soprattutto credo di non esserne in grado. Anche quando iniziai circa venti anni fa a fare queste prime esperienze nel cinema, pensavo all’incirca allo stesso modo.
L’Idea Magazine: Organizzi anche mostre d’arte e hai redatto libri d’arte. Da dove è nato questo tuo interesse per l’arte?
Alberto Cioni: La passione per l’arte mi è nata durante gli anni universitari, frequentando da lì in poi sempre più mostre di arte contemporanea. Poi ho cominciato a lavorarci in questo ambiente, prima con delle collaborazioni, poi con maggiore continuità con artisti toscani, redigendo alcuni libri d’arte e contribuendo all’allestimento di alcune mostre personali e collettive.
L’Idea Magazine: Il tuo sentiero creativo sembra aver seguito molte ispirazioni e hai ottenuto concreti successi in tutti i campi nei quali hai messo a fuoco le tue energie. Quale pensi che sarà il tuo prossimo futuro professionale? Cinema? Editoria? Arte? Oppure tutte e tre? Come vorresti che ti descrivessero le persone che parlano di te?
Alberto Cioni: Quello che ho svolto, soprattutto nel campo della cultura e del giornalismo, l’ho sempre fatto con passione e curiosità. Per questo, fin quando ho avuto l’occasione, ho proseguito queste professioni, anche se il mio interesse primario va alla scrittura letteraria, che spero di riuscire a portare avanti con la realizzazione di nuovi romanzi.
L’Idea Magazine: Chi è la persona che ti ha influenzato di più come uomo e come professionista?
Alberto Cioni: I miei genitori. Inoltre senza il loro apporto avrei avuto molte più difficoltà a intraprendere e affrontare certi percorsi e certe professioni.
Alberto Cioni: Credo di essere abbastanza determinato. Quando ho voluto raggiungere i miei obiettivi, credo di esserci riuscito. L’altro la curiosità, il terzo forse la timidezza.
L’Idea Magazine: Come persona completamente bilingue, ti trovi a volte a pensare in una lingua e dover “translare” mentalmente nell’altra lingua per esprimere un concetto? Hai mai pensato di scrivere un romanzo in inglese?
Alberto Cioni: Pensare in una doppia lingua mi era capitato nel passato quando avevo vissuto per lunghi periodi in Gran Bretagna. Adesso questo non succede più. Mentre le mie competenze della lingua scritta inglese non sono mai state così avanzate da poter scrivere un giorno un romanzo con questo idioma.
Alberto Cioni: Vorrei non disperdere l’energia per scrivere, oltre alle idee e alla volontà che sono necessarie per comporre libri.
L’Idea Magazine: Se tu potessi incontrare e parlare con una persona del passato o del presente, qualsiasi persona, chi sarebbe e che cosa diresti a lui/lei?
Alberto Cioni: Non saprei esattamente, forse quello che in quel momento questa persona mi può suscitare, incuriosire.
L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Alberto Cioni: Mi auguro che il mio romanzo dal titolo “Uno” che vi ho appena presentato, possa generarvi la curiosità di leggerlo, e soprattutto che possa essere di vostro gradimento.