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“Vivo questo momento di visibilità improvvisa senza pensarci…” Intervista esclusiva al Professor Giovanni Frajese

Intervista di Diletta Maria Cecilia Loragno

Per oltre due anni la vita di tutti noi è stata travolta e stravolta da un vortice, rappresentato dal covid19 e dalla successiva e massiccia campagna vaccinale che ha sollevato numerosi dubbi e critiche.
Tra le voci scientifiche più autorevoli che ci hanno aiutato, in questi anni, a capire meglio la situazione, quella di Giovanni Frajese, Professore associato all’Università degli Studi di Roma Foro Italico, Specialista in Endocrinologia, che incontro a Milano in una mattina di febbraio per chiedere la sua autorevole opinione riguardo alcuni dei punti più spinosi e delicati in tema di covid e relativa vaccinazione. 

L’Idea Magazine: Professore, per le sue opinioni, basate sulla sua esperienza di medico e sui suoi studi scientifici, si è ritrovato all’improvviso catapultato al centro dell’attenzione mediatica, in cui dominavano altre posizioni ideologiche molto diverse dal suo pensiero: come ha vissuto questa improvvisa visibilità? Si aspettava così tanto clamore?
Frajese: No, sinceramente non mi aspettavo niente, l’unica cosa che mi premeva era di poter mandare un messaggio in un momento in cui non lo mandava praticamente nessuno. Come ho avuto più volte modo di raccontare, quando hanno deciso di fare entrare nella sperimentazione i bambini ho perso la serenità, ho perso letteralmente il sonno e avevo un bisogno interiore di trovare la maniera di mandare un messaggio fuori, un messaggio che potesse arrivare alle orecchie di chi eventualmente era pronto ad ascoltare e alcuni casi fortunati mi hanno dato la possibilità di parlare al Senato. Credevo di aver finito lì la mia parte, invece è andata in maniera diversa. Ė stato un risvolto veramente inaspettato.

L’Idea Magazine: Che ricordi ha della sua prima esperienza in Senato, quando fu invitato dal Senatore Armando Siri? Le va di condividere con noi il suo ricordo?
Frajese: Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Senatore Siri che mi ha dato la possibilità di dire la mia piccola verità, che non era un’opinione ma basata su dati di fatto come ho avuto modo di mostrare più volte. Mi ha dato la possibilità di avere, come dire, un palco di tipo istituzionale dove poter fare seguire la logica di un ragionamento, che a mio parere doveva essere condiviso, doveva arrivare alla gente.

L’Idea Magazine: Nel corso di questi due anni, con modi garbati e voce pacata, è entrato nelle case di milioni di Italiani, ai quali ha esposto e spiegato con molta chiarezza dati scientifici e termini medici normalmente di non semplice comprensione. Oggi la gente la riconosce per strada e la ringrazia per tutto quello che lei, con la sua professionalità ha fatto, portando luce e comprensione nelle nostre menti, in un periodo buio, animato da molte fake news, dati scientifici inesistenti o errati e molti, molti dubbi… come vive tutto questo?
Frajese: Vivo questo momento di visibilità improvvisa senza pensarci nel senso che non mi abituerò mai a questa visibilità. Pochi giorni fa ero a Bologna, per un incontro organizzato da Ippocrate, nella sala, che era piena, c’erano 400 persone e altre 800 fuori che mi chiedevano di parlare con loro  e sono stato travolto da un’onda di affetto e di amore che mi dà tanta forza. Vivo tutto questo con grande umiltà.

L’Idea Magazine: Sin da subito, ha manifestato apertamente le sue perplessità nei confronti di un farmaco di tipo innovativo. Lei ha parlato di profarmaco: cosa si intende?
Frajese: Questa corretta definizione l’ha data il Professor Cosentino, che ha scritto un articolo al riguardo. Questi prodotti sono in realtà una terapia di tipo genico. Una delle ultime volte che ho mostrato le slide, ho fatto vedere il titolo di un articolo pubblicato sul gruppo di Science qualche anno fa che recitava ‘Mrna: la promessa del successo della terapia genica’. Mrna come il Dna sono terapie di tipo genico mentre averli chiamati vaccini è significato un iter anche di tipo scientifico diverso rispetto a quello che normalmente accade per i farmaci. Il vaccino per definizione precedente (l’hanno cambiata due volte nel frattempo) è di fatto una sostanza inerte, senza azione farmacologica, non può andare da nessuna parte, rimane lì dove viene inoculato. Il vaccino fa avere una reazione immunologica al nostro corpo verso quell’antigene, mentre questo è un profarmaco perché dà il comando alla cellula di creare di fatto l’Mrna ed ha quindi una azione farmacologica, attiva, e di qualunque farmaco si studiano la farmacocinetica e la farmacodinamica, per avere le informazioni. Quindi per sapere quale sia la dose giusta, quale quella considerata letale, perché i vari farmaci hanno quantitativi diversi, per sapere per quanto tempo rimane nel corpo: tutte cose che non si sono studiate in questo caso.

L’Idea Magazine: Ad esempio non è stata studiata la genotossicità…
Frajese: Ecco, ad esempio perché non hanno visto la genotossicità? Perché i vaccini tradizionali non interagiscono neanche nell’immaginazione con il nucleo della cellula, quindi ovviamente certi studi non si fanno, ma qui stiamo parlando di una cosa completamente diversa.

L’Idea Magazine: Donne in gravidanza, bambini e raccomandazione alla vaccinazione covid: quale la sua posizione al riguardo?
Frajese: Oggi posso dire serenamente che si è trattato di una follia vaccinare donne in gravidanza e bambini. Parliamo del gruppo più sensibile e più delicato e fragile. Dare questo prodotto senza alcun tipo di sperimentazione clinica è stata proprio la certificazione dell’abolizione del metodo scientifico, che si basa sulla raccolta di precisi dati di sicurezza ed efficacia: in assenza di certi dati, mi dispiace non si parla di credere nella scienza, ma la scienza proprio non c’è.

L’Idea Magazine: Ormai da mesi stanno emergendo effetti collaterali: si può parlare di un nesso con la vaccinazione?
Frajese: Sicuramente sì. Infatti sin da subito, proprio per le mie esposizioni, mi hanno cercato le associazioni dei danneggiati, penso ad Ascoltami e a Danni collaterali e le stesse persone danneggiate che cercano delle soluzioni che nessuno ad oggi sa offrire. Sto cercando di mettere in piedi un gruppo di lavoro e di studio: è una corsa contro il tempo, perché molti danneggiati vivono un vero e proprio calvario personale da ormai quasi due anni. C’è bisogno di dare se non una soluzione perché al momento non c’è, una speranza, un aiuto, un conforto. Speriamo di farlo il prima possibile.

L’Idea Magazine: Andavano ripetendo che vaccinarsi fosse una libera scelta quando invece, nella realtà dei fatti, ognuno doveva assumersi la propria responsabilità singolarmente e in prima persona, firmando il consenso informato, e ci sarebbe da chiedersi quanto fosse davvero ‘informato’ questo consenso.. In realtà la vaccinazione è diventata, a un certo punto, nel periodo buio che abbiamo vissuto, obbligatoria per molte categorie di lavoratori, dai medici agli insegnanti, compresi coloro che avevano già avuto il covid ed erano guariti. Lei come ha vissuto, da medico, questa imposizione vaccinale?
Frajese: Avendolo vissuto sulla mia pelle, da guarito, posso dire che non sono per niente d’accordo con l’obbligo vaccinale a prescindere. Anzi, questo momento mi fa ripensare sulla eventuale saggezza della precedente Legge Lorenzin perché i dubbi a questo punto sono legittimi. Detto questo, chiedere a un medico in scienza e coscienza di vaccinarsi per una malattia che ha già passato e per la quale è già immunoprotetto è talmente assurdo che francamente non so come la stragrande maggioranza dei miei colleghi abbia fatto a dire sì, perché si di fatto significava piegarsi a un sistema in maniera deferenziale e priva di ogni logica.

L’Idea Magazine: Strettamente connesso all’imposizione vaccinale fu l’introduzione e l’imposizione dello strumento del greenpass. Uno strumento, come fu dimostrato e acclarato sin da subito, di natura politica, per spingere in pratica a iniettarsi il siero, priva di qualsiasi valenza scientifica. Uno strumento che da un momento all’altro ha annientato diritti acquisiti, libertà, democrazia, Costituzione. Gli Italiani che non si sottomettevano all’obbligo della ‘vaccinazione’ non poterono più viaggiare, lavorare, portare a casa lo stipendio, sino alla sospensione dagli Ordini professionali. E mentre all’estero, ad esempio grosse testate americane, si chiedevano cosa stesse succedendo in Italia, una Repubblica fondata sul lavoro, come recita l’art. 1 della nostra Costituzione, nel nostro Bel Paese tutto taceva, nessuno si esprimeva sulla improvvisa e vergognosa abolizione delle libertà e dei diritti.  Unica voce contraria al pensiero unico dominante, La Verità di Maurizio Belpietro, che per settimane e settimane ne ha parlato, chiedendosi quale fosse l’utilità di questo strumento non scientifico. Lei come ha vissuto questo momento di follia collettiva, di delirio scientifico, di alienazione dei diritti?
Frajese: Molto male e ancora lo sto vivendo molto male perché non ho visto un deciso cambio di direzione rispetto a ciò che è accaduto nel passato. Mi auguravo da chi stava all’opposizione nel precedente governo un cambio di marcia e di direzione un po’ più netto però non sono un politico e non capisco le dinamiche della politica, quindi posso immaginare sia più complesso di quanto sembri. Vedo in realtà più la voglia di annacquare il ricordo affidandosi al tempo che passa.  Il greenpass è stato usato nel nostro Paese e in qualche altro come un test di sottomissione della popolazione allo stimolo della paura e ha funzionato.

L’Idea Magazine: Il termine immunità nella letteratura medico-scientifica ha una valenza ben precisa, ritiene che in questi anni i suoi colleghi ne abbiano tenuto conto o qualcuno di loro ha dimenticato, per così dire, i fondamentali della Scienza Medica? Si sarebbe mai aspettato di assistere a questa deriva anti scientifica che ha rasentato la follia collettiva?
Frajese: Se qualcuno mi avesse raccontato tutto ciò, in tempi non sospetti, ovvero prima che succedesse tutto questo, gli avrei risposto ma non ci credo, è un film, scritto pure male, perché è talmente stupida la cosa che sinceramente non credo che i colleghi potrebbero mai accettare qualcosa del genere, e invece è stata una cartina tornasole della realtà dei fatti: è come se quasi un intero sistema, medico, governativo, organizzativo, legislativo e operativo in qualche modo si sia trasformato, diventando come un esercito. Non a caso hanno fatto sfilare i sanitari nella festa della Repubblica assieme ai militari. C’è stata una trasformazione della figura del medico, da libero pensatore che agisce in scienza e coscienza in soldato arruolato in questa visione calata dall’alto, una visione di terrore sulla popolazione: il compito del medico è tutt’altro e anche il compito dello Stato dovrebbe essere tutt’altro. Io, in 25 anni che faccio questo lavoro non ho mai visto il medico spaventare a morte i pazienti per una possibile patologia come è stato fatto in questa circostanza perché quello spavento peggiora anche la risposta immunitaria ed è quanto di più anti medico si possa fare.

L’Idea Magazine: Durante la pandemia, molti suoi colleghi rifiutavano di recarsi a casa dei pazienti temendo di infettarsi: immagino che la sua opinione nei confronti di molti esponenti della sua categoria professionale sia molto critica
Frajese: Non la capisco, non capisco affatto ancora oggi la posizione dei colleghi, come hanno fatto a vaccinarsi dopo essere guariti dalla patologia, come abbiano fatto ad allinearsi in modo così determinato e compatto. In una trasmissione in cui ero stato invitato un collega mi diceva che io facevo un errore gravissimo perché dovevamo essere tutti uniti e compatti nel portare avanti la ‘scienza’, e questa cosa mi ha fatto capire ancora una volta quale modello desiderano imporci, ovvero obbligare tutti a fare quello che viene ordinato loro di fare.

L’Idea Magazine: Un modello ideologico molto lontano da quello italiano, evidentemente…
Frajese: La paura del nemico invisibile ha fatto saltare in aria tutti i paletti culturali che avevamo, la gente è stata rinchiusa in casa agli arresti domiciliari durante il lockdown, una misura che non ha nulla di scientifico, come è stato dimostrato e che anzi ha avuto un forte impatto negativo nelle nostre vite, soprattutto nei bambini e nei ragazzi.

L’Idea Magazine: Ci hanno imposto anche l’uso delle mascherine…
Frajese: Un feticcio inutile in quanto non impedisce il contagio del virus perché sono molto più piccoli di quelle che sono le finestre della mascherina, usata in determinati reparti in ospedale soprattutto per evitare la contaminazione batterica, e non del virus. Invece in questi anni questo straccio di garza sintetica davanti alla bocca è diventato magicamente una sorta di ‘scudo invisibile’, un po’ come questo pseudo vaccino…

L’Idea Magazine: Ricordo hub vaccinali presso grandi discoteche, impianti sportivi, stadi, spiagge, camper, ristoranti e pizzerie, locali della movida.. ricordo feste ‘a tema’ per bambini e ricordo vari gadget regalati a chi si sottoponeva alla ‘vaccinazione’, dalle prime spillette da apporsi quale vessillo identificativo di triste memoria su giacche o camici di sanitari e farmacisti, a biglietti per lo stadio o per il cinema, ingressi per il parco giochi, peluche, aperitivi, buoni gelato, foto ricordo da esporre negli hub fino ai biglietti per i mezzi pubblici..Credo che mai niente del genere si sia verificato nella Storia dell’Umanità e della Medicina…
Frajese: Distopia pura, l’abbiamo vista con i nostri occhi e l’abbiamo attraversata. Ma poi c’è una questione di integrità. Nessuno si chiedeva dove finisse l’integrità dell’Mrna? Sappiamo che l’Mrna si congela a meno 80 gradi, ma se si porta in giro cosa rimane di questo Mrna? È ancora funzionante come doveva essere prima? Viene frammentato? E i piccoli pezzi hanno una azione farmacologica diversa? Niente, non sappiamo niente, come se stessero dando delle caramelle o dei lecca lecca alle persone, sembrava che addirittura fosse un prodotto più sicuro dell’aspirina, l’hanno anche utilizzata come paragone.

L’Idea Magazine: A furia di ripetere un certo tipo di messaggio, univoco su tutti i media, dalla carta stampata alle tv, al web, la maggior parte delle persone ha abbracciato il pensiero dominante…
Frajese: Repetita iunvant dicevano i latini e questo a livello dell’informazione giova moltissimo. Il cervello dell’essere umano è fatto in modo tale che se ascolta più volte la stessa cosa, sebbene falsa o stupida, se ne convince, a meno che con le proprie capacità intellettive non ci si formi ognuno una propria opinione per poter esprimere un proprio giudizio.
Questa situazione ha mostrato un appiattimento culturale incredibile e una voglia quasi tribale, ovvero di appartenere a un gruppo, in modo da sentirsi più forti e riconoscibili.

L’Idea Magazine: Hanno diviso la popolazione in due opposti schieramenti, tipo guelfi e ghibellini…
Frajese: Una vecchia tecnica, anche questo lo dimostra la Storia…

L’Idea Magazine: Abbiamo assistito con grande tristezza ad una massiccia e continua censura della comunicazione e dell’informazione da parte di fact checker anonimi e indipendenti…
Frajese: Si, è successo in tutto il mondo purtroppo, un tentativo da parte di persone assolutamente non qualificate di controllare e dominare la comunicazione. Nel governo americano recentemente è scoppiato lo scandalo dei twitter files che andavano a limitare e censurare voci in contrasto con l’opinione dominante, addirittura andavano a censurare scienziati di caratura internazionale. Tutto questo però va avanti finché una pentola non viene scoperchiata, quando ciò accade tutto esce fuori. Tutto uscirà fuori.

L’Idea Magazine: Come si parlerà di tutto questo nei libri di Storia?
Frajese: Dipende da come verrà raccontato, o diventerà il nuovo normale, come alcuni desiderano, un futuro in cui non voglio ritrovarmi o verrà considerato a mente fredda e a cuore caldo come la fotografia di un momento di isteria collettiva, controllata e governata per una specifica direzione.

L’Idea Magazine: L’abbiamo applaudita a fine gennaio durante la prima edizione del Premio Montagnier, voluta da Per l’Italia con Paragone, a Milano. In quell’occasione, Gianluigi Paragone le ha conferito il Premio Luc Montagnier per aver fatto luce e aver difeso il Giuramento di Ippocrate, affidandole anche la nascitura Associazione Luce Montagnier. Quali emozioni ha provato in quel momento?
Frajese: Mi ha commosso e toccato l’affetto della gente, che mi ha consentito di andare avanti in questi mesi. Ho ricevuto forza, coraggio,  energia dai sorrisi delle persone, dalla luce nei loro occhi, dalle persone che mi dicevano che nel periodo più oscuro della loro vita, io sono stata la loro àncora di salvataggio. In realtà non sono niente del genere, ma sono felice che il destino mi abbia dato la possibilità di portare un po’ di conforto umano, un po’ di luce e un po’ di ragione in un momento in cui la ragione era proprio persa.

L’Idea Magazine: Durante la serata milanese di fine gennaio, Lei si è definito un Ricercatore e un Cercatore di Verità. Crede che prima o poi emergerà la Verità su tutto quello che abbiamo vissuto?
Frajese: Sì, sono convinto che emergerà la Verità, anche perché in un tempo abbastanza rapido le pubblicazioni scientifiche soprattutto internazionali stanno cambiando: per fortuna alcuni colleghi stanno prendendo consapevolezza di molte cose. Ė scesa un po’ la paura, quando scende la paura, la mente ragiona in modo più lucido e si vedono tutti quei controsensi che nel panico non si riuscivano a vedere. Questa consapevolezza mi dà speranza ma anche tristezza per il futuro, perché ci sono tante domande per cui ancora non ci sono risposte. Come e perché ci sono gli effetti collaterali? Quanto dura la spike? E come la mettiamo con la cancerogenicità e la genotossicità?
Di fatto io non so per quanto tempo rimanga questo Mrna a dire al mio corpo di produrre la spike e non lo sa nessuno. L’abbiamo iniettato a miliardi di persone compresi i bambini senza fondamentalmente sapere nulla, purtroppo la scienza non si fa così. Quando le cose si fanno a occhi chiusi è molto facile andare a sbattere contro il muro e farsi molto male, però in questo momento servirà il coraggio di fare tutto quello che non è stato fatto all’inizio e che doveva essere fatto.

L’Idea Magazine: RingraziandoLa per averci ancora una volta illuminato su tanti aspetti importantissimi, cosa desidera dire alle persone che da anni la seguono con grande stima e affetto?
Frajese: Ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono e mi dimostrano ogni giorno il loro affetto. Io sono stato il volto di una pacata logica che cercava di far notare le incongruenze presenti in un momento terribile e sono riuscito a farlo grazie all’aiuto delle persone, che mi hanno infuso, settimana dopo settimana, mese dopo mese, il loro coraggio invitandomi a non mollare perché rappresentavo la speranza di un qualcosa di diverso.
Oggi manca l’esempio, persone che possano, con il loro esempio di coerenza tra ciò che dicono e ciò fanno, mostrare agli altri che vivere nel vero e nel giusto conferisce una dignità diversa alla nostra vita, in un mondo che oggi si è troppo conformato verso il basso.

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