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Intervista a Giandomenico Vaccari, Sovrintendente della Fondazione Petruzzelli

Una figura di spicco nel panorama musicale e culturale, un uomo di polso alla guida della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. Giandomenico Vaccari, barese di nascita e open mind, di mentalità cosmopolita, vanta un cursus honorum encomiabile, per esperienza maturata sul campo e successi conseguiti grazie al suo impegno e alla sua determinazione.

Dal 2005 è Sovrintendente della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, ed è stato in passato, solo per citare alcuni tra i prestigiosi incarichi: Direttore artistico Teatro di San Carlo di Napoli (2002-2005); Direttore artistico Teatro Giuseppe Verdi di Trieste (1998-2002); Direttore dell’organizzazione artistica del Teatro dell’Opera di Roma (1997-1998); segretario artistico del Teatro Comunale di Bologna (1991-1995). La sua formazione è cominciata sulle “tavole” del Teatro Petruzzelli di Bari, dove è stato coordinatore artistico e responsabile dell’attività operistica per moltissimi anni, da qui nascono il forte legame e l’attaccamento affettivo verso uno dei teatri più belli d’Europa (del mondo, per gli estimatori e aficionados).

Ha lavorato con celeberrimi direttori d’orchestra: Gary Bertini, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Christian Thielemann, Jeffrey Tate, Daniel Oren, Roberto Abbado. Ha lavorato inoltre con i registi Luca Ronconi, Robert Carsen, Mario Martone, Toni Servillo. Docente, musicologo, appassionato di musica e storia della musica fin da bambino grazie a sua madre che gli trasmise l’amore per la musica, musa delle grandi arti; fine conoscitore, autodidatta, appassionato di lirica, riversa tale passione nel suo operato che svolge con entusiasmo e dedizione. Iperattivo, ipercinetico, un fiume in piena quando parla dei traguardi raggiunti e dei programmi futuri, pertinace, non ha paura di rischiare e innovare anzi persegue il cambiamento e l’evoluzione, ama le sfide in primis quelle con se stesso.

L’IDEA: “Lei ha dichiarato che ha in mente due grandi sfide: conquistare una posizione di rilievo oltre i confini nazionali per il Petruzzelli spalancandogli le porte dell’internazionalizzazione e dando inizio a una fitta rete di scambi e cooperazioni con l’area balcanica, con paesi quali la Serbia, l’Albania, per realizzare importanti coproduzioni a livello quindi non solo europeo. L’altro progetto è insito nel sogno che coltiva da tempo: dar vita a un Festival Internazionale. A che punto sono tali progetti, sono in fieri?”
Vaccari: “Sì, sono in fieri, ci stiamo adoperando con zelo e costante impegno affinché questi progetti possano presto tradursi in realtà, ma vorrei intanto parlare di quanto siamo riusciti a realizzare finora e dei programmi imminenti. Aprire all’Europa e al mondo, confrontarsi con il mercato, sono i nostri obiettivi primari. Le sfide non si esauriscono, neppure una volta conseguiti gli obiettivi prefissati, le sfide in realtà non si vincono mai, stiamo vincendo tante “battaglie”. Il nostro percorso è in divenire, la sfida è in corso ed è l’unica strada percorribile, è la nostra policy e la nostra missione.
Un occhio di riguardo e particolare affetto da sempre lo nutriamo verso gli Stati Uniti. Nel corso dell’anno corrente siamo stati due volte negli Usa, la prima il 17 marzo, invitati dall’Ambasciata italiana a Washington. Tra le proposte musicali è stata presentata una sorpresa, una perla: la prima esecuzione in assoluto dell’aria Piccola overture all’italiana di Giorgio Battistelli, nel concerto eseguito dal nostro organico, l’eccellente Orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta dal Maestro Lorin Maazel, nell’ambasciata italiana di Washington per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Un’altra esperienza di successo è stata l’opera “Lo stesso mare”, un’altra grande sfida: la trasposizione di un romanzo in opera lirica a cura di Fabio Vacchi che ha composto “Lo stesso mare”, tratto dall’omonimo libro dello scrittore israeliano Amos Oz (cui il sindaco Michele Emiliano ha consegnato il Sigillo della Città di Bari). Nell’opera in tre atti è interessante la miscellanea, l’armonioso amalgama di lirismo post-berghiano, complessità ritmica post-stravinskiana, echi di melodie yiddish ed echi di canti di Muezzin. “Lo stesso mare”, con scenografie dell’architetto Gae Aulenti, è andato in scena al teatro Petruzzelli di Bari a fine aprile; Alberto Veronesi, Direttore dell’orchestra del Petruzzelli ha per l’appunto diretto l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, della regia si è occupato Federico Tiezzi, regista teatrale toscano che debuttò con la Norma nel campo lirico proprio al Petruzzelli di Bari nel 1991.
Siamo tornati negli Usa, a ottobre, e intendiamo stringere una collaborazione proficua e duratura con i nostri amici americani. Alberto Veronesi, Direttore musicale dalla stagione 2011-2012 e direttore musicale aggiunto (Music Director Designate) per la stagione 2010-2011 della “Opera Orchestra di New York”, con sede nell’illustre Carnegie Hall, si è impegnato sia nell’intrecciare una collaborazione sempre più solida con la “Opera Orchestra di New York” sia nel portare la giovane orchestra barese del Petruzzelli negli Stati Uniti. Con un concerto interamente di musiche italiane”, un concerto dedicato ai musicisti più rappresentativi del repertorio italiano, siamo stati a New York, per il “Columbus Day Concert” svoltosi il 9 ottobre presso il Rose Theater di New York.
Un altro progetto inedito con la nuova orchestra è stato un percorso nel Novecento classico, da Britten (Il giro di vite, Sogno d’una notte di mezza estate) alla Salomè di Richard Strauss. A fine novembre siamo stati in Corea, abbiamo presentato a Seoul, “Madama Butterfly” di Puccini, sul podio il Direttore d’Orchestra Gianna Fratta. Un altro allestimento, quello della Turandot per la regia di Roberto De Simone, aprirà invece la stagione del Comunale di Bologna il 19 gennaio.

L’IDEA: “Hic et nunc, parliamo del presente e poi del futuro. Quali sorprese e appuntamenti imperdibili riserva al pubblico la stagione 2011-2012 della Fondazione Lirico Sinfonica?”
Vaccari: Lorin Maazel dirigerà nel 2012 due titoli, Carmen per l’inaugurazione a gennaio e Il Barbiere di Siviglia. La stagione sarà inaugurata il 20 gennaio, dalla Carmen di Bizet diretta da Maazel e coprodotta dal politeama barese insieme al Festival di Castleton che il grande direttore organizza ogni estate nella sua tenuta in Virginia. In marzo, Il Barbiere di Siviglia, sempre Maazel sul podio, stavolta coprodotto a tre, insieme alla Scuola delle Arti di Pechino. A fine maggio Tosca, affidata ad Alberto Veronesi. Per la danza c’è la consulenza di Eleonora Abbagnato. In cartellone anche Don Giovanni, diretto da Roberto Abbado, in settembre, alla riapertura. A ottobre la sonorizzazione dal vivo, diretta da Boris Brott, di West Side Story, il capolavoro di Leonard Bernstein. Per concludere in bellezza, la nostra strepitosa Aida in una coproduzione italo-russa, in scena nel mese di novembre.
Con i 300mila euro stanziati dal Ministero dei Beni Culturali, nella delibera a firma dell’ex ministro Galan, a favore della Fondazione Petruzzelli, abbiamo organizzato un breve ciclo di concerti di altissima qualità, una sorta di «Dicembre barese», con un programma che concluda nel migliore dei modi l’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Con un budget così limitato non si possono fare miracoli, però ci siamo quasi riusciti…
La nostra Orchestra ha soltanto un anno e mezzo di vita, ma è apprezzata moltissimo, alcuni musicisti provengono dalle migliori orchestre giovanili, dalla Cherubini alla Mozart. Riguardo al presente e al futuro, puntiamo, e continueremo a farlo, sul Novecento, dobbiamo smettere di fare gli “archeologici” e adeguarci agli standard europei, abbiamo riscosso nel recente passato enorme successo con Wagner.

L’IDEA: “Si è insediato il governo Monti, neo premier del Consiglio. È stato nominato Ministro dei Beni e Attività culturali lo stimato accademico Lorenzo Ornaghi. Un nuovo corso, un nuovo Fus (Fondo unico per lo spettacolo), un’iniezione di fiducia? Aspettative e speranze?
Vaccari: Diamo il benvenuto a Lorenzo Ornaghi e gli auguriamo buon lavoro, prima di tutto. Siamo una Fondazione piccola che percepisce meno sovvenzioni statali di tutti, riceviamo meno soldi di Cagliari che nel Fus è al penultimo posto. Ci aspettiamo che il nostro operato e il merito ci vengano riconosciuti. Vogliamo confrontarci sul mercato. Siamo fiduciosi e coltiviamo mille speranze e sogni, speriamo di interloquire e costruire una relazione più che positiva con il neo ministro che stimo e apprezzo molto.

L’IDEA: “Lei è un appassionato di sport, specialmente di basket. In qualità di Sovrintendente della Fondazione Petruzzelli si vede più numero 1, ossia “playmaker”, oppure 3 “small forward”, ala piccola (giocatore a due dimensioni), o un numero 2 “shooting guard”, guardia tiratrice (con eccellente precisione di tiro)?”
Vaccari: “Sicuramente Ala piccola!! Adoro il basket statunitense! Sono tifoso da un quarto di secolo dei Boston Celtics, che per ben per 17 volte hanno vinto il titolo NBA”.

L’IDEA: “Ha letto il libro “Doña Flor, An Opera by Niccolò van Westerhout” scritto da Leonardo Campanile e Tiziano Thomas Dossena? Le è piaciuto?”
Vaccari: “Non l’ho letto tutto, ma lo terminerò non appena possibile; l’ho trovato ben scritto e soprattutto è affascinante la storia, molto interessante inoltre la scelta delle melodie del grande musicista e compositore Niccolò van Westerhout. Spero che le sue opere e la sua vita possano essere divulgate, conosciute e apprezzate come merita.

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