Articolo di Chiara Paolinelli
Il mercato, in termini globali del food-tech, come viene definito – ovvero il mercato che usufruisce della tecnologia e dell’innovazione all’interno del contesto delle cosiddette “innovative food pratiche” – e’ in crescita smisurata.
Globalmente, si registrano circa $240 miliardi di dollari in entrate in termini di tecnologie alimentari.
Aziende come Cisco, Americana, si sono messe in collaborazione con fantastiche piattaforme, start ups, ed organizzazioni Italiane, nella missione della promozione dell’ innovazione agroalimentare Italiana – e non solo -e nello sviluppo di soluzioni innovative per l’industria alimentare e agricola. Un esempio chiave di partner di Food Accellerator – Start Up Food Dedicated, a Milano, e grandi “supporters” non solo Cisco, Nestle’, De Longhi, Barilla ed altri rinnomati brand affiliati al settore food and innovation, in termini nazionali ed esteri. H Farm S.P.A. ovvero il Hub, che ha ideato il Food Accellerator del quale parlavamo, ha sedi a Roma, Milano, Torino e Catania, e si definiscono un centro di innovazione nel quale imprenditorialità e istruzione lavorano mano nella mano. H Farm, inoltre, con il suo H Campus e H for Human raccoglie una moltitudine di menti. Fondato nel 2005, H Farm, hub per coltivazione di idee, e stato fra i primi business model nel paese ad adottare un tecniche di raduno di modello investimenti, e sviluppi per programmi educativi digitalmente aumentati. Il Hub tutto Italiano, supportato da Cisco, assiste start up come la Antlos, e 2° Lines, start up tutte Italiene. Il Hub, ha dato un reale via ad un movimento a cluster, verso l’innovazione Italiana non solo nel food, ma in diversi aspetti della tech-innovation. Inoltre, sempre nel bel paese troviamo anche il Food Future Accellerator, promosso dal Future Food Institute, proattiva piattaforma per il supporto della green economy nel food, sia in Italia che nella Coasta Ovest, West USA e nel mondo. Il Future Food Accellerator, nasce a Bologna – citta’ madre della buona cucina e danno supporto a start up nell’ispirazione e potenziamento della nuova generazione di innovatori alimentari, partendo dall Food Valley, come la chiamano – Italiana – di Bologna. La citta’ di Bologna, rappresenta il secondo epicentro del paese n termini di hub di della penisola.