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IL PRESIDENTE O LA PRESIDENTE CHE VORREI…

Bandiera tricolore che per prima sventolò dal Palazzo Comunale di Bologna il 12 giugno 1859 Bologna, Museo civico del Risorgimento

Vorrei che il mio (o la mia) Presidente prestasse tutta l’attenzione possibile affinché non fosse calpestata la dignità di alcun essere umano, a cominciare dagli anziani soli, malati e poveri. Vorrei che tenesse nella stessa considerazione chi ha una diversa pigmentazione di pelle, chi vive secondo una natura sessuale diversa, chi ha un diverso credo religioso.

Vorrei che si impegnasse con tutte le sue forze per far bandire il termine “precario” da ogni contratto di lavoro perché il lavoratore precario è condannato a vivere in una insicurezza quotidiana che non gli permette di costruirsi né una famiglia né un futuro e vive sgomento una quotidianità senza sogni e senza speranze, appesa sempre ad un filo che improvvisamente può spezzarsi facendolo precipitare nella più sconfortante umiliazione.

Vorrei che fosse custode integerrimo della giustizia, della certezza della pena e nemico dichiarato dei tempi lunghi per i processi e della conseguente prescrizione per la scadenza dei termini. Vorrei che si impegnasse a fare risolvere il grave problema del sovraffollamento delle carceri. Vorrei che rendesse giustizia alla famiglia Regeni facendo piena luce sull’omicidio del giovane Giulio, rapito al Cairo il 25 gennaio 2016 e ritrovato morto il 3 febbraio successivo barbaramente trucidato da esponenti dell’Intelligence egiziana che lo avevano ingiustamente accusato di spionaggio.

Vorrei che ci facesse sentire orgogliosi di essere italiani e che non permettesse ad alcun malfattore di sporcare, neppure con una sola goccia del suo lurido fango, l’avvenire, il sorriso e le speranze di tutti i nostri giovani. Vorrei un Presidente che fosse simbolo di un nuovo rinascimento!

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