L'Idea Magazine

‘Il mio lavoro è un gioco, un gioco molto serio’… Le celebri opere di Escher in mostra a Roma

 Articolo di Diletta Maria Cecilia Loragno

Nelle eleganti sale di Palazzo Bonaparte a Roma è possibile visitare fino al 1° aprile 2024 la bellissima mostra dedicata ai famosi lavori di Maurits Cornelis Escher.
Una mostra interamente dedicata alla tecnica, alla bellezza, alle illusioni e ai sogni di uno tra i più celebri artisti grafici del mondo. Xilografie, litografie, tutto realizzato a mano dall’artista olandese.
Si parte dalle sue prime stampe e disegni realistici ispirati alla natura e ai paesaggi italiani per arrivare alla tassellatura e alla trasformazione di forme.

Per i suoi primi lavori, Escher si ispira all’Art Nouveau, un movimento artistico che si sviluppa in Europa alla fine del XIX secolo.
Tra il 1922 e il 1935 Escher realizza numerosi viaggi in Italia, soprattutto nel Meridione, disegnando paesaggi, flora e fauna che poi al suo rientro a Roma, dove soggiornava in quel periodo, trasformava in opere grafiche, xilografie e litografie.
Agli anni 1925/1926 risale la serie di sei xilografie sulla Creazione del mondo, mentre nel 1932 esce Emblemata, un libro illustrato dalle xilografie di Escher.
Durante il suo soggiorno romano, l’artista amplia i suoi orizzonti artistici e inizia nuove collaborazioni come quella con Joseph Haas Triverio, artista grafico di origine svizzera.
Escher si concentra sempre più sulle strutture geometriche alla base degli elementi della natura e realizza il disegno geometrico delle mattonelle della sua casa romana di via Poerio 122, realizzate dalla fabbrica Avallone di Vietri sul mare.

Ero incredibilmente interessato ai paesaggi del Sud Italia.  Alle influenze dei Mori come ad esempio quei tetti tondeggianti … l’ho trovato affascinante’

Le tassellature sono alla base dei cicli e delle metamorfosi, tema affrontato da Escher a partire dal 1937, creando un mondo in cui diverse figure danno vita a vortici di trasformazioni da forme astratte a forme animate e viceversa.
A volte nelle metamorfosi interagiscono elementi antitetici ma complementari.

‘Adoriamo il caos perché ci piace riprodurre l’ordine’

L’artista riesce a forzare oltre ogni limite la rappresentazione di situazioni impossibili, ma che all’apparenza sembrano coerenti.

 ‘Siete sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto?’

Da non perdere in mostra la serie completa dei 12 Notturni romani del 1934 così come la famosa Mano con sfera riflettente, realizzata nel 1935 nello studio della casa romana degli Escher, che si riflette nella sfera.
Una mostra imperdibile, un percorso affascinante tra matematica, geometria, scienza, design, grafica che trasporta in un mondo immaginifico. Ad impreziosire il percorso espositivo, anche una ricostruzione dello studio dell’artista con vari strumenti originali con cui Escher realizzava le sue opere.

Fotografia di un pannelo della mostra. Photo creedit: Diletta Martia Cecilia Loragno

La mostra, col patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è curata da Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica e Urban Vision, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e partner Mercato Centrale Roma.

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