Un’apparizione, che si fa chiamare Blu, dà al protagonista lezioni di vita che sembrano come una serie di livelli emotivi dettati dall’esperienza, una lezione al giorno, e il bimbo applica queste lezioni nelle proprie attività, eventualmente scoprendo la loro veridicità. Il libro si conclude con un finale a sorpresa molto ingegnoso e simpatico, degno di lode.
Un libro pieno di tenerezza ma che a volte usa forse un linguaggio un tantino troppo da adulto, pur se consideriamo che il bimbo in causa è un tantino precoce e quindi è possibile che usi tale linguaggio, togliendo un poco quella naturalezza che l’autore ottiene in buona parte del libro, grazie ad uno stile scorrevole e naturale. È qui che forse Acquarone usa un approccio simile a quello di Gibran, forse più adatto o adattabile ad un adulto, pur ritenendo, proprio come ne “Il Profeta” un linguaggio poetico eccezionale. Sono convinto, inoltre, che molti adulti trarrebbero beneficio nel leggere questo libro se non altro per mettere a fuoco le proprie incertezze e rendersi conto delle molteplici possibilità che la vita ci offre.
Un ottimo libro, quindi, ma con delle limitazioni legate alla filosofia di base, che ha chiari legami con il Buddismo e che può risultare un tantino differente da quella del giovane lettore medio italiano, e quindi creare un poco di confusione e la necessità di chiarificazioni da parte dell’adulto.
Nota: Esiste già una versione in inglese del libro per chi fosse interessato…