di Michele Allegri
Di ritorno dalla mia partecipazione alla conferenza organizzata dal Centro Studi Giancarlo Barbadoro sul tema “Templari: mito ed età moderna”, un’occasione per parlare di Storia, mito e leggende dei cavalieri e per parlare delle importanti novità contenute nel mio saggio “La Religione segreta dei Templari”, ho pubblicato questo mio articolo sul mio blog, che sono sicuro interessera` i lettori de L’Idea.
Possiamo ben dire che l’affaire dei Templari s’inneschi dopo le delazioni di due cavalieri, il toscano Noffo Dei e il francese Esquin de Floryan. Sono loro, con le loro confessioni spontanee, a far muovere il massiccio impiego di forze contro l’Ordine in Francia. Entrambi, nelle loro deposizioni, fanno riferimento a strani riti eretici ed anticristiani, a pratiche idolatriche e totemiche svolte dai fratelli templari anziani in certe sere dell’anno e durante le iniziazioni dei novizi. I due parlano anche di riti sessuali orgiastici.
Per sgomberare il campo dalle ricostruzioni edulcorate sull’Ordine, o di parte, e a dar manforte alle dichiarazioni appena citate, esiste un sito archeologico visitabile, ora patrimonio UNESCO, la Tomba etrusca cosiddetta “Bartoccini”, ubicata a Tarquinia e riaperta al pubblico dal 2014, dopo l’inaugurazione da parte del Ministero dei Beni Culturali.
In essa son ben visibili un repertorio di dipinti, graffiti, scritte e croci templari medievali che dimostrano come fosse uso nell’Ordine la pratica di culti e d’iniziazioni a sfondo sessuale.
E’ Carlo Tedeschi, professore ordinario di paleografia latina presso l’Università di Chieti-Pescara, a raccontarci in una sua pubblicazione, dedicata al tema dei templari e dei loro riti sessuali, ciò che è stato trovato e periziato nella tomba.
Questo sepolcro del VI sec. a.c., ci racconta il professor Tedeschi, fu impiegato dai Templari come luogo sacro per le loro iniziazioni anticristiane e a sfondo sessuale. Al centro della camera funeraria c’è un’iscrizione in latino medievale che fa riferimento al Maestro templare Giovanni. Tutt’attorno sono visibili frasi incise che rimandano a giuramenti e a riti sessuali. In particolare campeggia la scritta dedicata ad un cavaliere del Tempio di nome Ranieri che ha compiuto queste ritualità all’interno della grotta.
Come ho descritto nel libro “La religione segreta dei Templari”, l’equazione “tomba-templari-riti sessuali-grotta” è presente anche nella piramide di Falicon, a 10 km dal comune di Nizza, all’interno della quale c’è una grotta, detta dei pipistrelli o dei vampiri (Ratapignata) nella quale sono stati trovati 7 simboli magici ed una testa dell’idolo Bafometto scolpita nella roccia. In questa grotta i monaci templari della guarnigione che stazionavano tra Montecarlo e Nizza, nel 1260, praticavano il loro celebre rito d’iniziazione anticristiano: lo sputo sul crocifisso, il rinnegamento di Cristo, l’adorazione dell’idolo protettore e i loro culti orgiastico-sessuali.
Le dichiarazioni spontanee del templare toscano Noffo Dei non fanno altro che rivelare questi contenuti appena descritti. Ci sono infatti gli sputi sulla croce e sull’immagine di Gesù Cristo, c’è l’adorazione di una testa barbuta terrificante chiamata Magumet, attorno alla quale i cavalieri pongono le loro cordicelle di frati, e poi con le stesse si cingono il ventre nudo. Poi ci sono i baci rituali sulla bocca, sull’ombelico, sull’ano. Il tutto si chiude con un culto orgiastico tra i fratelli anziani e i novizi.
La versione sarà ripetuta anche da Guglielmo de Plaisians, un funzionario di stato francese che disse agli uomini del re di Francia di essere a conoscenza di atroci crimini perpetrati dai Templari.
Il templare Esquin de Floryan rivelerà più tardi, più in specifico, ciò che accadeva nei Capitoli segreti dell’Ordine del quale era stato testimone.
Leggiamo questo documento storico:
Al momento dell’ammissione tutti i Templari giurano di non abbandonare mai l’Ordine e di perseguire gli interessi con qualsivoglia strumento, giusto o sbagliato che sia. I capi dell’Ordine hanno stretto un’alleanza segreta con i Mussulmani, e in cuor loro, l’infedeltà mussulmana eclissa la fede cristiana, giacché a nessun novizio è chiesto di sputare sulla croce e calpestarla. I capi dell’Ordine sono uomini eretici, crudeli e sacrileghi che trucidano o mettono in catene il neofita che, scoperta l’iniquità dell’Ordine, desidera allontanarvene. Costoro, oltretutto, istruiscono all’aborto le donne gravide dei loro figli ed uccidono i neonati. Essi sono ammorbati dagli errori dei fraticelli, disprezzano il papa e l’autorità ecclesiastica ed hanno in dispregio i sacramenti, in specie quelli della penitenza e della confessione. Essi sono dediti ai più infamanti eccessi della depravazione e se qualche affiliato mostra ripugnanza davanti a tale condotta, costui è punito con la prigionia a vita. Le dimore dei Templari sono ricettacoli di tutti i crimini e gli abomini cui si possa pensare. L’Ordine opera per la consegna della Terra Santa nelle mani dei saraceni. Il Gran Maestro è insediato in tutta segretezza, alla presenza di pochi fratelli novelli, e che costui ripudia il proprio credo cristiano con azioni contrarie al diritto. Molte norme dell’Ordine sono incompatibili come la legge, profane ed avverse al cristianesimo. Che è fatto divieto ai membri, sotto pena di relegazione a vita, di rivelarle a chicchessia. Qualsivoglia sregolatezza o crimine per l’onore o il beneficio dell’Ordine non sono ritenuti peccati.
Questa dichiarazione inchioda i templari e viene portata da Filippo il Bello, re cristianissimo di Francia, e a Sua Santità papa Clemente V come prova testimoniale per agire contro l’Ordine.
Contemporaneamente a queste delazioni, le principali curie arcivescovili francesi stilano quest’altro documento di portata storica:
Ci è giunta la notizia, in base ai rapporti di persone degne di fede, che i fratelli dell’Ordine della milizia del Tempio, nascondendo il lupo sotto l’agnello e sotto l’abito dell’Ordine, insultano Gesù Cristo, già crocifisso per la redenzione del genere umano e lo coprono di ingiurie più gravi di quelle che egli soffrì sulla croce allorché, al momento del loro ingresso nell’Ordine, quando fanno professione di fede, viene presentata loro la sua immagine ed essi, con crudeltà orribile, gli sputano tre volte in faccia; poi spogliati dell’abito della vita secolare, nudi, sono posti in presenza di colui che celebra o del suo sostituto, e sono da lui baciati conformemente all’odioso rito del loro Ordine, prima sul sedere, poi sull’ombelico ed infine sulla bocca, ad onta della dignità umana: e dopo che hanno offeso la legge divina, con gesti abbominevoli ed atti cosi detestabili, essi si impegnano, con il voto della loro professione e senza ritenere di offendere la legge umana, a concedersi reciprocamente senza rifiutarsi quando ne saranno richiesti, per effetto del vizio di un orribile quanto odioso concubinato…perciò la collera di Dio si abbatta su questi figli dell’infedeltà: questa gente immonda ha abbondonato la fonte di acqua viva, ha sostituito la sua gloria con l’adorazione della statua del vitello d’oro e sacrifica agli idoli.
Le accuse fatte dagli ecclesiastici francesi contro l’Ordine sono postume rispetto a quelle del potere laico tedesco. Come rivela Enrico Bardellino
“le prime accuse contro i Templari per il reato di apostasia risalgono a Federico II Hohenstaufen”. Infatti, in una lettera a Riccardo di Cornovaglia, l’imperatore tedesco scriveva “I templari ricevono nelle loro dimore i sultani ed i loro uomini, con tutti gli onori ed il massimo zelo, adempiono alle loro superstizioni, invocano Bafometto e si abbandono a dissolutezze…”.
E’ poi il poeta tardo provenzale Rostan Berengario di Marsiglia a scrivere nero su bianco in merito alle capacità militari dei cavalieri templari e riguardo le loro vere intenzioni
“I Templari sciupano il denaro destinato a riconquistare il Santo Sepolcro per farsi belli davanti al mondo; ingannano il popolo ed offendono Dio con la loro fiacca ostentazione (…) visto che così a lungo hanno consentito agli infidi turchi di mantenere il possesso di Gerusalemme e di Acri, visto che fuggono più veloci del falco reale, è peccato non liberarsi di loro una volta per tutte…”.