Come tutti anche io sono stato assalito dallo sgomento di questa guerra. Ciò che mi ha molto sconcertato è stato anche sentire qualcuno che si è chiesto: “Cosa accadrà a noi?” Ma davvero ci preoccupiamo più per noi che per quei poveri ucraini che stanno soffrendo le pene di Putin? Ciò che accade a Kiev mi dà anche l’occasione di chiedere a quelle persone che hanno rigurgiti di mai sopite tendenze fascistoidi cosa ne pensano di questa guerra? Riescono a comprenderla o preferiscono voltare la faccia dall’altra parte? Gli spavaldi giovanotti che di notte bivaccano tra i locali della movida e all’alba rientrano nelle loro case dove trovano ogni comodità, sanno qualcosa delle città distrutte, dei cadaveri dilaniati, delle donne lacerate nel corpo e nell’anima, dei bambini consumati dalle lacrime e dalla fame? Sanno qualcosa delle immani sofferenze prodotte dalla pazzia nazi-fascista con le leggi razziali e i campi di sterminio per milioni di innocenti trucidati? Evidentemente no! Ma noi bambini di quegli anni ‘30/40 lo sappiamo bene! Abbiamo ancora negli occhi e nei ricordi l’orrore dei bombardamenti, le strazianti immagini di morte e distruzione, l’umiliazione della miseria, i morsi della fame e il desiderio d’una fetta di pane! Ecco perché ai nostalgici nazi-fascistoidi consiglio di guardarle bene le immagini che arrivano dall’Ucraina, non sono scene di film ma la cruda realtà che si ripresenta dopo settantasette anni con tutta la sua violenza e potrebbe degenerare senza via di scampo per nessuno. Nessuno deve aspettare domani per scegliere pace, democrazia e libertà! Domani potrebbe essere troppo tardi!