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FIRENZE.GRANDE SUCCESSO DEL FLAUTO MAGICO

flauto-magicofirenzeA Firenze, presso il Tempio Valdese, i giovani cantanti che prendono lezioni presso “Florence Opera” hanno messo in scena l’opera lirica “Il Flauto Magico di Mozart”. La scelta di un tempio come luogo per la messa in scena si è rivelato oltre modo spettacolare e suggestivo per il pubblico.

La regia di Patrizia Morandini, soprano di fama internazionale recentemente intervistata dalla nostra rivista, ha palesato un ottimo controllo artistico e ha oltremodo confermato la bravura di tutti gli interpreti, e in particolare dei suoi allievi, fra i quali si è fatta notare Sonia Bellugi, dalla voce di coloratura nel ruolo della Regina della notte. Per questo progetto Morandini si è avvalsa in primis anche dei suoi studenti di canto, che hanno così debuttato. Anche i tecnici erano tutti giovani (truccatori, parrucchieri, tecnico luci, costumi, aiuto scenografia ragazze dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, fotografi).

Oltre a ciò hanno partecipato alla performance i mimi e gli attori, il direttore debuttante Claudio Bianchi e i collaboratori musicali (il pianista maestro Marco Francioli, la flautista Paola Perrotta, tastiere), il coro debuttante in opera … in tutto circa sessanta persone, e tutti entusiasti! Da qui si può dedurre che questo è lo scopo principale della scuola Florence Opera: dare ai giovani una formazione professionale completa senza che i ragazzi paghino un euro, ma solo le normali lezioni .

Morandini ha confermato che aveva pensato al progetto flauto magico già due anni fa. Allora una sua allieva (Elisabetta Vuocolo) stava preparando la sua tesi di laurea in storia del costume e Morandini propose di farla sul personaggio della Regina della notte, intesa come personaggio simbolico, donna-gufo, donna-luna, Lilith la luna nera. Fu così che iniziò a pensare alla possibilità di mettere in scena questo “Flauto Magico”. All’epoca, la docente di Florence Opera stava lavorando sull’Orfeo di Gluck, un mito che in qualche modo precede i simbolismi del Flauto, ed evidentemente il suo inconscio lo aveva compreso.

La simpatica Morandini ha precisato che il “Flauto Magico” è un’opera Massonica, che Mozart era un massone rosacrociano, e pare fosse in procinto di aprire una sua loggia denominata La Grotta. Il librettista cantante – attore e grande amico di Mozart Schikaneder (anche lui Massone) propose a Mozart la scrittura di questo singspiele (opera cantata e parlata), che è in apparenza una divertente fiaba, ma in realtà (come spesso accade con le fiabe) è pervaso di simboli e significati esoterici.

Ecco come spiega questi misteriosi significati Patrizia Morandini: “Partendo dall’idea della Regina donna uccello luna, da qui il suo nome astri fiammante (il Gufo è uno dei simboli Massonici, anche uccello notturno per cui legato alla luna, anche perché nella leggenda si dice che diventò notturno dopo che vide la crocefissione di Gesù, animale considerato di malaugurio, ma anche saggio perché osservatore, uccello anche amato dagli egizi; la civetta/gufo, insieme col drago, era l’attributo di Atena/Minerva), gli altri personaggi vengono di conseguenza.

Così il suo antagonista Sarastro diventa un leone, che personifica la forza (come la carta dei tarocchi), la saggezza distaccata, il sommo sacerdote il sole… da qui sar astro; da queste due forze vengono Pamina e Tamino, la Donna e L’ Uomo (sono gli unici esseri umani) che raffigurano la terra e l’aria, il coraggio e l’amore puro. Tamino viene dall’oriente (da lì vengono le filosofie del tao, il dualismo che unisce, il sole), Pamina rappresenta la terra col suo fluire, la natura.

Papageno e Monostato sono due animali che ho voluto come rappresentanti delle passioni semplici. Il cane il primo che rappresenta il cacciatore ma anche l’animale fedele che aiuta l’Uomo, e desidera solo dormire, mangiare, bere e una famiglia; al suo opposto la scimmia scimmiotta l’Uomo e quindi Monostato vorrebbe anche lui una donna, ma per il sesso… per cui è ambizioso e traditore.

Le tre dame sono tre cornacchie o corvi al servizio della regina; sono le sue braccia, infatti sono loro che daranno il flauto a Tamino e i campanelli a Papageno per conto della regina. I tre genietti, esseri puri e aerei, sono stati pensati come tre farfalle che vengono sempre a salvare la situazione, e i tre servi di Monostato come tre scimmiette parlanti.

Tutti gli altri sacerdoti sono visti come zebre (il nero e bianco, che ricorre anche nel pavimento del tempio), facoceri, conigli … dando a ognuno un suo significato, simbolo e una sua caratteristica anche comica.

Abbiamo anche sottolineato la numerologia dell’opera, immettendo anche la scena dei tre servitori (che spesso sono eliminati), in modo da avere le 3 dame, i 3 servi e i 3 genietti così da poter comporre una piramide numerica (le tre dame cantano e parlano, i tre servi parlano solo e i tre genietti cantano solo), il dualismo di Sarastro e regina, Tamino e Pamina, Papageno e Monostato, 2 armigeri, 2 sacerdoti ecc….

Alla fine, dopo la ” sconfitta” la regina ricompare assieme al simbolo taoista, il male e il bene sono serviti al gioco dell’esistenza e al raggiungimento della verità (ovvio mia interpretazione).”

CAST

TAMINO: JADID SAAD LUCA-MANTOVANI
PAPAGENO : PAOLO BREDA BULGHERINI ALESSIO GORI
PAMINA: BARBARA LEPRE
MARTINA BARRECA
SARASTRO : TOMMASO CORVAJA FEDERICO MASI
1 DAMA: DANIELA CIABATTI
2 DAMA: ALEXANDRA SCICLUNA
3 DAMA: ELISABETTA VUOCOLO
REGINA DELLA NOTTE: SONIA BELLUGI
1 GENIETTO: CLAUDIA CECCHINI
2 GENIETTO: FRANCESCA BECUCCI
MARTA MARQUES
3 GENIETTO: AMELIA VANZINI
MONOSTATO: CLAUDIO TEMPESTINI
PAPAGENA: MARTA MARQUES FRANCESCA BECUCCI
1 SACERDOTE: MATTEO MEGUENI
2 SACERDOTE : CARLO CORBANI
ORATORE : TIAGO DE SA
MARCO BERNABEI
1 ARMIGERO: MATTEO MEGUENI
2 ARMIGERO: TIAGO DE SA
MARCO BERNABEI
1 SCHIAVO : GI– USEPPE INTRIERI
2 SCHIAVO: ANASTASIA VULGARIS
3 SCHIAVO: VERONICA NATALI
LA COMPAGNIA BILIKU

RESPONSABILE TRUCCO: ELENA SANTINI
ALLE SCENOGRAFIE: CARLO CORBANI – LUCIA CAPONE -ILARIA CARITO
COSTUMI: CURATI DA ELISABETTA VUOCOLO
ATTREZZERIE: ANASTASIA VULGARIS – ZHU XI XI
DIRETTORE LUCI: LUIGI MAGNANI – DITTA MA PI

CORO LIRICO DELLA SCUOLA DI MUSICA DI CAMPI BISENZIO DIRETTO DAL MAESTRO RICCARDO MONTINARO

AL PIANOFORTE: MARCO FRANCIOLI
MAESTRO CONCERTATORE E DIRETTORE: CLAUDIO BIANCHI
REGIA: PATRIZIA MORANDINI

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