Il movimento si è fatto guardare, il suono ascoltare, con interesse paritario. I danzatori di eccellente caratura che hanno dato vita allo spettacolo hanno anche, a volte, usato voci e suoni da essi stessi emessi per esprimersi appieno.
Movimento e suoni, uniti, hanno dato vita ad un mix estremamente interessante, ispirato alle arti figurative, ma anche incentrato su temi e modi
In particolare, la tematica dello specchio e delle sue innumerevoli riflessioni, ha avuto una parte fondamentale nell’espressività dello spettacolo, liberamente ispirato ad alcune poesie di Borges e, insieme, all’arte figurativa, con incursioni nella poetica di Caravaggio, De Chirico, Magritte, Bacon, nonché nella Filosofia contemporanea, non solo europea. Il frantumarsi dello specchio, in particolare, rientra in quest’ultimo, variegato e colto ambito di studio.
Ecco, dunque, i suoni polifonici in contrattempo, le parole, i racconti, mescolati a movimenti che volutamente, a tratti, richiamavano quelli dei manichini, in omaggio ed ispirazione alla poetica di De Chirico; movimenti e suoni studiati e sviscerati per cercare di riannodare con la danza i fili della trama della vita, ascoltando il dettato dell’eros, e cogliere e far cogliere allo spettatore ciò che si riesca a leggere negli occhi inesistenti proprio